Carmen Consoli: «Mi sento la ragazza del Clan»
«Celentano chi? Il “Molleggiato?? Ma davvero ha chiesto che scriva un pezzo per lui?!». Carmen Consoli ci scherza su, com’è abitudine della “cantantessa?. D’altro canto, chi avrebbe mai detto che un giorno il Sultano della Chianca si potesse incontrare con il ragazzo della via Gluck.
E’ successo lo scorso aprile. Inaspettatamente. E adesso l’ex “ragazza dei pub? si immedesima nel ruolo di “ragazza del Clan?, come fu una volta quella Claudia Mori diventata poi consorte del Molleggiato. «Sì, è vero, mi sento la ragazza del Clan», scherza Carmen. «No, proprio non riuscivo a crederci -confessa Carmen in un momento di pausa durante le prove della trasmissione “La situazione di mia sorella non è buona? – Che Celentano avesse chiesto a me, ma proprio a me, di scrivere per lui. È stato come se Peter Pan avesse bussato alla finestra di casa chiedendomi di andare con lui sull’“Isola che non c’è?. Una leggenda che ha bussato alla mia porta».
Del pezzo firmato con Vincenzo Cerami e dedicato fin dal titolo ad Anna Magnani, la “cantantessa? parla con il suo contagioso entusiamo: «È stato divertente ed eccitante, una sorpresa e un onore. Il testo di Cerami è molto poetico, denso di immagini (macerie, vecchi indumenti, alberi malmessi), ma anche di suoni (il ricordo d’un vecchio pianoforte, ragazzini in festa, la voce di Anna Magnani) che ritraggono un’Italia che vorremmo non dimenticare».
«È nata da un’idea di Cerami che aveva proposto a Claudia – le fa eco Celentano – Aveva pronto il testo che mi è piaciuto subito. Quindi ho voluto coinvolgere Carmen per la scrittura della musica, che con grande entusiasmo ha accettato. È un brano particolare che impreziosisce l’album. La Magnani è stata non solo la grande attrice che tutti abbiamo amato, ma anche la regina della spontaneità».
Entusiasta l’amico storico Gianni Bella: «La nostra non è solo amicizia, è un unico grande cielo costellato di musica e parole che ci fa vivere ancora forti emozioni». «Adriano – aggiunge Di Battista – ha un’artisticità innata, quando lo senti cantare lo ami e basta. Ed ha un grande talento per il jazz, abbiamo fatto “scat? insieme, io col sax e lui con la voce. È una persona che, malgrado tutto il successo che ha, sa ancora giocare con la musica».
23/11/2007 – La Sicilia