Il clip di «Amami amami», una California veronese
Girato da Gaetano Morbioli
Il legame tra Celentano e Gaetano Morbioli risale almeno a un decennio fa, quando il regista veronese tra i più apprezzati, in Italia, in ambito musicale realizzò per il Molleggiato la sigla di «Rockpolitik» (2005). Poi il videomaker bissò con «La situazione di mia sorella non è buona» (2007). Anche lo spot che precedeva le due serate-evento di Adriano all’Arena di Verona hanno visto dietro alla macchina da presa Morbioli. Per il nuovo disco di MinaCelentano (sulla copertina i nomi sono uniti, come una cosa sola), Gaetano ha girato il clip del primo singolo, «Amami amami» che ha anticipato il secondo album della Tigre e del Molleggiato, «Le migliori», uscito a 18 anni dal precedente disco in tandem. Notevole lo sforzo di Morbioli per dare una spinta ulteriormente contemporanea a un brano davvero moderno, ispirato a una canzone dell’artista israeliano Idan Raichel.
Morbioli è andato in California, a Venice Beach, dove 50 anni fa sono nati i Doors. Le parole della canzone diventano scritte sui muri, graffiti, tag, incisioni su porte di legno, dipinti a caratteri cubitali sui murales e sulle piazzole, a coprire mura, ringhiere, assi, palazzi e perfino auto. Il testo, così, nell’idea del regista scaligero, prende vita e diventa parte del panorama urbano, attraverso colori, caratteri e calligrafie diverse. Una frase va a coprire perfino un murale con il corpo di un giovane Arnold Schwarzenegger, campione di body building. I corpi e i volti dei ragazzi ripresi nel clip sono un inno alla bellezza della diversità, al «melting pot» culturale che compone il tessuto degli Stati Uniti: bianchi anglosassoni, asiatici, black, ispanici, caraibici (con i dreadlocks) e mille altri incroci. Come suggerisce la musica: un po’ dance, un po’ mediorientale, un po’ tango alla Gotan Project. E MinaCelentano? Appaiono solo sullo schermo di uno smartphone. G.BR.
15/11/2016 – L’Arena.it