Celentano, 60 anni di carriera aspettando ‘Adrian’
Il 18 maggio 1957 la prima esibizione al Festival del Rock and Roll
Milano, Palazzo del Ghiaccio, 18 maggio 1957. Al primo Festival del Rock and Roll, davanti a cinquemila ragazzi, un orologiaio di 19 anni, nato in via Gluck, accompagnato dai Rock Boys, intona Ciao ti dirò: è il delirio, tra balli, urla e scene di isterismo collettivo. E’ l’inizio di una carriera folgorante per Adriano Celentano, che arriva fino al successo dell’ultimo album in coppia con Mina, Le migliori: 60 anni di storia della canzone, dello spettacolo e del costume attraverso i quali questo gigante della musica e della tv, attore, regista, showman, predicatore, icona inossidabile, ha raccontato il nostro Paese.
Da quell’acclamazione al Festival del Rock and Roll parte il racconto del giornalista Sergio Cotti, che in Adriano e Celentano – Un po’ artista, un po’ uomo (Arcana Edizioni – pp. 335 – 19,50 €) racconta la ‘leggenda’ Celentano attraverso la filmografia e discografia integrale, la storia del Clan, unica casa discografica italiana indipendente a non essersi mai lasciata ammaliare dalle sirene delle major, gli interventi di personaggi, da Dario Argento a Massimo Moratti, aneddoti e rarità. Senza dimenticare i programmi tv che hanno visto Celentano protagonista o i ‘messaggi’ che lo stesso Adriano ha lanciato attraverso le colonne dei quotidiani italiani.
Nella fase rock’n’roll Celentano prova a conciliare la rivoluzione che arriva da oltreoceano con la comicità di Jerry Lewis, prima alla testa dei Ricky Boys, poi con brani come Il tuo bacio è come un rock, Il ribelle, Ciao ti dirò. Nel ’61 arriva secondo a Sanremo in coppia con Little Tony con Ventiquattromila baci. Nella fase del Clan, con Pregherò, cover di ‘Stand by me’, manifesta quello spirito predicatorio che diventerà uno dei tratti forti della sua personalità. Poi verranno Chi ce l’ha con me, Grazie prego scusi, Stai lontana da me. Nel 1966 anticipa le tesi ecologiste con Il ragazzo della via Gluck (filone che tornerà in Mondo in una Mi7), nello stesso periodo incide un altro dei suoi capolavori, Azzurro, brano scritto da Paolo Conte. Con La coppia più bella del mondo nel 1967 si attira le accuse di antidivorzismo, ma il singolo ha un retro che resta tra le sue prove più belle, Una carezza in un pugno.
Sono gli anni delle polemiche con la generazione del ’68, che esplode con Tre passi avanti, Torno sui miei passi e Chi non lavora non fa l’amore che, cantata in coppia con Claudia Mori (nel frattempo diventata sua moglie) vince Sanremo nel ’70. Del ’72 è Prisencolinensinainciusol, praticamente il primo rap italiano. Nel 1976 pubblica il suo più grande successo del decennio, Svalutation.
Gli anni ’80 sono quelli delle commedie cinematografiche (tra i successi più amati dal pubblico quelli firmati dalla coppia Castellano&Moccia, da Mani di Velluto a Il Burbero, passando per Il bisbetico domato, Asso, Innamorato Pazzo) e del debutto da telepredicatore con il leggendario Fantastico 8: tra sermoni, amnesie, silenzi, papere, Celentano inchioda davanti a Rai1 milioni di spettatori (oltre 15 per la finale). Il clou, sabato 7 novembre 1987: alla vigilia del referendum sulla caccia, l’ex ragazzo della via Gluck mostra un raccapricciante filmato sull’uccisione delle foche e invita il pubblico a scrivere sulla scheda ‘La caccia è contro l’amore’ e a mandare al Presidente della Repubblica il messaggio ‘Io sono il figlio della foca, non voglio che mia madre pianga’. Si corregge, per evitare l’annullamento della scheda, ma non evita la multa della Rai da 200 milioni né il processo per turbativa elettorale, dal quale uscirà assolto con formula piena.
Le pause, i monologhi a sorpresa, l’assoluta libertà editoriale, i contratti milionari, le polemiche, i record di ascolti: sono gli ingredienti della Celentano-tv, o meglio della dissoluzione del varietà, da Svalutation a Francamente me ne infischio, da 125 milioni di caz…te a Rockpolitik, fino a La situazione di mia sorella non è buona e a Sanremo 2012 con l’intervento bomba sulla stampa cattolica, che determina il primo ‘commissariamento’ nella storia del festival. Archiviato – almeno per ora – il progetto di due serate evento con Mina su Rai1, l’attesa è tutto per Adrian, graphic novel animato che – dopo vari rinvii – dovrebbe vedere la luce su Mediaset nella seconda metà del 2017.
17/05/2017 – Ansa