Adrian: un’animazione incompresa
Adrian il cartoon ideato da Adriano Celentano, con i disegni di Milo Manara e le musiche di Nicola Piovani, presenta una trama “utopista-ecologica”, il cui protagonista è il molleggiato ringiovanito.
Gli avvenimenti si svolgono in un futuro, la cui città (Milano) è una grossa metropoli che espandendosi distrugge gli ambienti rurali circostanti. L’ambientazione sotto certi aspetti ricorda opere come “Akira”, “Ghost in the Shell”… in cui vi è una società divisa in due: coloro che detengono potere e soldi e poi vi è il popolo.
Il cartoons lo trovo coinvolgente e soprattutto, tralasciando forse l’animazione che presenta qualche leggera pecca a livello di movimento, soprattutto nelle fasi in cui non vi è azione; si vede finalmente un tipo di animazione innovativa per l’Italia e per una fascia di pubblico adulta.
Era dai tempi di “West and Soda” di Bruno Bozzetto che non si intravedeva qualcosa che non fosse per bambini, con un certo spessore in quello che veniva rappresentato.
Era da anni che il pubblico, soprattutto gli amanti dell’animazione, ripetevano che il genere Cartoons non è un prodotto solo per adolescenti ma può essere una forma artistica-culturale realizzata con tematiche per tutte l’età.
Logicamente Adrian presenta un ben preciso messaggio, conoscendo Adriano Celentano, sappiamo bene quale questo sia, il quale in maniera molto semplice e senza nascondersi dietro a ideologie e messaggi subliminali, viene subito al cuore del discorso: la società è in mano di poche persone corrotte che vogliono detenere il potere, lasciando la gente nell’ignoranza. Chiunque ha un proprio pensiero diventa un pericolo, perché può divulgare nuovi pensieri e far riflettere le persone, in questo caso “L’ orologiaio”.
Personalmente mi sarebbe piaciuto che ci fossero, all’interno degli episodi, più canzoni dell’autore milanese ma con ciò non preclude l’ottimo lavoro realizzato, sia per l’originalità che per la complessità dell’idea.
Le polemiche che ho letto, mi pare che siano dovute più all’antipatia verso il personaggio Celentano, perché non si spiegherebbe allora il motivo del grande entusiasmo per certi cartoons di animaletti parlanti o ancora più assurdo, fino al giorno prima Milo Manara era considerato un’ artista di indubbio livello sia per il tratto che per il genere e adesso gridiamo allo scandalo di troppo nudo.
Celentano ha il carattere di dire quello che pensa, può piacere o non piacere, questioni di gusti ma la serie animata è senza dubbio qualcosa di unico che purtroppo noi non riusciamo ad apprezzare, la stessa serie l’avesse realizzato qualche regista americano o un pseudo regista alternativo legato a qualche partito, saremmo qui a gridare al capolavoro.
Jubei
04/02/2019 – Mondo Japan Online Magazine (www.mondojapan.net)