Mina – Lucio Battisti, 49 anni fa il duetto. E Celentano che c’entra?
Di Franco Zanetti
Questa sera, alle 21.47, concedetevi un viaggio nel tempo. Tornate indietro di 49 anni, al 23 aprile del 1972. Siete di fronte al televisore (bianco e nero, certo), sintonizzato sul Canale Nazionale, Raiuno insomma, e state guardando “Teatro 10”, il grande show della domenica sera. È arrivato il momento del duetto di Mina. Questa settimana con lei c’è Lucio Battisti. Canteranno per otto minuti e 20 secondi, e il loro incontro entrerà nella storia della nostra musica leggera e della nostra Tv. Quel duetto lo abbiamo visto decine di volte, e possiamo rivederlo di nuovo qui sotto.
Ma ne parliamo una volta ancora con Enrico Casarini, giornalista di “Telepiù” e “Tv Sorrisi e Canzoni”, che nel 2009 gli ha dedicato “Insieme Mina Battisti”, un librone di 368 pagine che oggi, purtroppo, è molto difficile da trovare.
Come nasce l’idea di scrivere una mini-enciclopedia su neppure dieci minuti di musica?
“Nasce quando mi chiedo, all’ennesima visione del duetto, se ricordo i nomi dei musicisti che accompagnavano Mina e Battisti. Se erano stati scelti da loro, non potevano che essere dei colossi… Quando mi accorgo che io stesso tentenno, che girano tante informazioni sbagliate e contraddittorie, penso che li devo incontrare e in qualche modo devo parlare dell’avventura di questi ‘Cinque amici da Milano’, come li battezza Lucio. Poi la cosa mi prende un po’ la mano, racconto molto di Battisti e Mina, che erano in un momento cruciale delle loro carriere, e per non farmi mancare nulla incastro il tutto in un ritratto della sorprendente Italia di quei giorni”.
Perché parli di un’Italia sorprendente?
“Perché il duetto va in onda proprio nei giorni in cui sta finendo davvero il boom economico ed entriamo in anni difficili e cupi. Ma sono anche i giorni in cui nasce l’Italia di oggi: iniziamo a parlare di computer nelle case, di Tv fatta a misura di spettatore, di treni ad alta velocità, di videotelefoni…”.
Domanda classica: il duetto era dal vivo?
“Sì e no. ‘Teatro 10’ non andava in onda in diretta. Ogni settimana Antonello Falqui costruiva la puntata cucendo insieme numeri realizzati anche parecchio tempo prima. Il duetto, per esempio, secondo le mie ricerche dev’essere stato registrato il 18 aprile. Ci furono un po’ di prove, e poi cantarono e suonarono dal vivo. Alla fine l’applauso del pubblico fu lunghissimo, ma per la messa in onda fu tagliato”.
Andiamo dietro le quinte…
“Durante le prove accade un episodio divertente. I musicisti sono arrivati al Teatro delle Vittorie direttamente dalla stazione ferroviaria; c’è nervosismo perché batteria e organo non sono quelli richiesti, Battisti si arrabbia… Finalmente iniziano a suonare, ma sono tutti legati, non ingranano, i tempi saltano… E dal nulla sbuca Adriano Celentano. Era fuori dallo studio, ha sentito e si offre volontario per aiutare tutti a trovare una quadratura. Lì si scioglie definitivamente la tensione e parte la costruzione del duetto, con quell’energia pazzesca che ritroviamo poi nello show”.
Per noi quel duetto è ormai mitico. All’epoca come fu vissuto?
“‘Teatro 10’ era una trasmissione di successo, da più di 21 milioni di spettatori in media, ma veniva puntualmente massacrato dalla critica. Il duetto fu pressoché ignorato dalla grande stampa. Solo un settimanale definì subito ‘storico’ l’incontro di Mina e Lucio: ‘Novella 2000′”.
Per chiudere, non possiamo non ricordare i nomi dei Cinque amici…
“Erano musicisti che avevano appena lavorato con Battisti in ‘Umanamente uomo: il sogno’: Gianni Dall’Aglio alla batteria, Angel Salvador al basso, Gabriele Lorenzi all’organo Hammond, Eugenio Guarraia alla chitarra elettrica e Massimo Luca all’acustica”.
23/04/2021 – Rockol.it