Claudia Mori: «Adriano? Resta un mistero pure per me»
«Ho scritto un libro su Celentano, ma lui è troppo speciale,
neppure io riesco a spiegarne fino in fondo la personalità»
MILANO – È record per Adriano Celentano. In tre settimane il suo nuovo album, Facciamo finta che sia vero, ha venduto 200 mila copie vendute. Lui parla di spread in rialzo, di crisi economica, di ingiustizie i soprusi e di guerre inutili. E si ripete la solita dinamica. Adriano fa l’impegnato, la gente lo compra e i soliti intelligenti tacciano il molleggiato di qualunquismo. Un personaggio difficile da decifrare. Anche per Claudia Mori, la moglie. Lo confessa in un’intervista su Oggi (in edicola mercoledì): Adriano, dopo quasi cinquant’anni di matrimonio, è un mistero, anche per lei: «Recentemente, dopo aver letto molti libri scritti su Adriano che parlano di sciocchezze prive di senso e di verità, ho pensato di scrivere un libro. Avrei voluto scrivere sotto forma di romanzo la nostra storia ma, soprattutto, parlare di Adriano. Ho un manoscritto ma ho deciso di non pubblicarlo. Adriano è troppo importante e speciale per essere io in grado di scrivere un libro su di lui. Anche se viviamo insieme da quasi 50 anni. Non credo di avere la competenza, e una certa freddezza di analisi, per spiegare fino in fondo la personalità di Adriano».
ROSALINDA – Nell’intervista a Oggi Claudia Mori racconta anche il significato dell’album «politico» di Celentano. E racconta perché la promozione del disco la sta facendo lei. Difende suo marito: «Qualunquista Adriano? È stato ed è il contrario. Lo tacciano di questo per cercare di banalizzare i suoi pensieri, in particolare il suo carisma e la sua sensibilità che spesso lo hanno portato ad anticipare i tempi», dice. La Mori parla anche di sua figlia Rosalinda dopo le foto che l’hanno immortalata in atteggiamenti affettuosi con un’altra donna: «Rosalinda è amata e rispettata come gli altri nostri figli. Non ci sono differenze. Ognuno della propria vita fa le scelte che vuole. Per me l’importante è che sia felice, che conduca una vita serena, sobria, stia bene in salute e soprattutto che rimanga sempre quella persona buona e simpatica quale è».
27/12/2011 – Corriere della Sera