L’editore di Telecapri: «Nessuna censura preventiva sul testo di Celentano»
Costantino Federico: «Telelombardia vuole leggerlo?
Mi pare eccessivo. La libertà d’opinione è intoccabile»
NAPOLI – «Celentano? Per noi nessun problema, siamo per la massima libertà di espressione». Costantino Federico, editore di Telecapri, non ha la minima intenzione di imbavagliare il Molleggiato, né di leggere il testo del suo intervento previsto per stasera, giovedì, nel programma di Santoro «Servizio Pubblico», trasmesso com’è noto da un network di emittenti regionali. Eppure il suo «collega» di Telelombardia, Sandro Parenzo, sulla questione appare inflessibile: «Io non manderò in onda l’intervista ad Adriano Celentano prima di averla vista – ha dichiarato Parenzo – E se Adriano dicesse che la Rai non deve prendere il canone? Per molto meno la Rai ha preso cinque milioni di multa (la sentenza che dà ragione alla fiat per un servizio di Annozero, ndr). Se uno dice una cosa del genere, quanti ne prende, dieci?». Insomma, dopo Rai Uno Celentano getta scompiglio anche tra le tv locali.
«ECCESSO DI PREOCCUPAZIONE» – Federico è su un’altra lunghezza d’onda: «Quello di Telelombardia mi sembra un eccesso di preoccupazione. Telecapri partecipa al progetto di Santoro e, al massimo, l’unica criticità è di ordine penale, in caso di servizi “scomodi”. Ma il diritto di critica e di opinione è assolutamente intoccabile. Anzi, dirò di più: quasi certamente non condividerò nulla del discorso di Celentano ma questo non mi induce certo a frenarlo o a censurargli il testo che intende discutere in tv». La sentenza contro la Rai e il giornalista Formigli – 7 milioni di euro di risarcimento a favore della Fiat, comminati in primo grado – fa tremare diversi editori. «È un caso evidentemente diverso – spiega Costantino Federico -; l’azienda automobilistica si è sentita colpita da una sorta di pubblicità comparativa che danneggiava il prodotto, qui siamo nel campo delle idee, delle opinioni espresse da un singolo cittadino. Tra l’altro – conclude – nei confronti di Celentano, nonostante il putiferio dell’Ariston, non è stata presentata alcuna denuncia».
23/02/2012 – Corriere della Sera