Qua la mano [recensione]
Visto Qua La Mano (di P. Festa Campanile, 1980), commedia di quelle che si facevano ad episodi, tirando dentro un cast con nomi di pregio e tanti caratteristi. Qui le storie sono due: Sto così col Papa, nel quale Enrico Montesano, vetturino romano con la fissa del Papa (Philippe Leroit) e delle scommesse, riesce a conoscere il Santo Padre e ad instaurare con lui una simpatica amicizia; Il Prete Ballerino, nel quale Adriano Celentano è un prete di provincia sui generis, amico d’infanzia del sindaco Renzo Montagnani, amante degli scherzi, e soprattutto gran ballerino, tanto da frequentare le discoteche (dove conosce la bella Lilli Carati) e partecipare addirittura ad un concorso di ballo per una buona causa, piantare degli alberi nel proprio paese.
Tra le suddette commedie ad episodi, generalmente di buon livello, che per diversi anni invasero le sale cinematografiche italiane con un discreto successo di pubblico, Qua La Mano non eccelle particolarmente. Il film, di ambientazione curiosamente “ecclesiastica”, è gradevole, anche perché il talento dei due protagonisti è irresistibile, ma rimane a mio parere un titolo tutto sommato minore nel filone. L’episodio di Montesano si regge unicamente sulle battute del comico romano, qui particolarmente verace e ruspante (in contrapposizione ad un Leroy compassato e signorile); la trama è veramente poca cosa, ultraminimal. Carotenuto e Adriana Rossi sono caratteristi sempre apprezzabili.
Un po’ meglio l’episodio con Celentano, più vivace, più “ricco” a livello di sceneggiatura, che per altro idealmente echeggia le schermaglie di Don Camillo e Peppone (anche per i dialoghi, stavolta “muti”, di don Fulgenzio col crocifisso), pur modellandosi sulla fisicità di Celentano. Impagabili i suoi balletti, vere e proprie coreografie, compresa l’esibizione in coppia con la Carati al concorso televisivo. Sempre belloccia Lilli (ancora fuori dal porno), divertenti anche se più defilati i “compagni di merende” di Don Fulgenzio, Montagnani, Enzo Robutti e Dino Emanuelli.
Il film si segnala anche per l’esordio assoluto del duo comico Gigi e Andrea, che qui però non recitano in coppia ma separati (entrambi comunque nell’episodio di Celentano). Accattivanti le musiche, che sottolineano perlopiù i balli del Molleggiato (ad opera di Detto Mariano), orrenda invece la canzone dei titoli di testa cantata da Adriano. Come detto, nonostante tutto, si vede volentieri.
17/05/2012 – Admiral Benbow (http://admiralbenbow.blogspot.it)