E’ stata la zanzara…
Nel silenzio…ci sono gli sguardi innocenti di bambini ammutoliti che rincorrono aurore ancora acerbe, nel silenzio le ombre ricalcano immagini vecchie indossate senza che ci appartengano, la pioggia scende maledettamente e inesorabilemente sciocca, come un vento fuori tempo, come musica stonata. Le figure che compongono il quadro sono in movimento, senza che nessuno se ne accorga, come danza indecisa ma costante. E così sono i sentimenti, così mutevoli e così ingannevoli. Soffrire è come schiudere un uovo, come calpestare erba fresca. Ma senza quella sofferrenza l’uomo non è un uomo, non è altro che la controfigura di se stesso. Cercare di dare un colore ed una forma al dolore sono imprese che l’anima e il cuore non riescono e non vogliono raggiungere. L’intelletto sì, quello ci aiuta a mescolare e rimescolare le carte, dare nuova collocazione agli eventi e quindi nuovo senso ai momenti. Il momento non già risultato di una forza uguale e contrapposta ma come solo ed unico riflesso di uno sguardo. Indifeso. A volte. E soffermarsi, fare un giro intorno a se stessi, intorno alle tracce che stiamo lentamente lasciando sulla sabbia, prima che il vento miseramente le risucchi via, prima che piova prima che torni una nuova nuvola ad annunciare l’imminente sereno. Camminare lentamente con l’imbarazzo e la quiete di un vecchio, correre poi per non avere il tempo di capire. Prima che venga qualcuno a ricordarci cosa siamo stati. La sofferenza è qualcosa di così intimo da non potere essere spiegata con parole omologate, non c’è Zingarelli che possa dare il giusto significato al male dell’inadeguatezza.
Se poi vogliamo trasformare le sensazioni in frasi intelleggibili, possiamo parlare di crisi dei rapporti di coppia, crisi ancor più pesanti perchè coinvolgono bimbi, parlare di tutto ciò che Adriano ha prontamente e intelligentemente descritto in “Forse eri meglio di lei“, una canzone che dona ad una sapiente costruzione melodica quello stato d’anima da resa del cuore in favore di ragioni non meglio precisate. Conflitto tra essere e dover essere, tra ego e alter…..Questa canzone l’ho cantata ieri era in una gara di piazza…Spiazzare la piazza, che bella sensazione, tutti ad ascoltare ciò che non conoscevano, ma c’era il silenzio, c’era l’attenzione e la curiosità e, per alcuni, la delusione per quel finale un pò troppo arrendevole, quel finale che, però, riguarda la maggior parte di noi…quelli più deboli forse, quelli meno egoisti? quelli meno coraggiosi? quelli che non sanno e non vogliono decidere…
Ogni momento che passa maturo una decisione, in nome del bene di mia figlia, per il suo bene, per il suo bene…ma quale bene? quale soluzione per lei è davvero la migliore? meglio annullarsi e rinunciare a sè in nome di una apparente pace? meglio invece rischiare un giorno di sentirsi accusati di averla abbandonata all’inseguiemento di una propria pace interiore che non contemplasse la sua felicità? la risposta non c’è, is blowing in the wind, forse….non so…Ci sono cose importanti, come il lavoro, che ci dannano quando vanno male e ci donano una ricchezza rinnovata quando invece sembrano prendere la giusta strada: Da 8 mesi sono entrato in un nuovo mondo del lavoro, nuovo ambiente e nuove prospettive di carriera…e questo mi sta dando una bella carica…davvero…ma non può bastare, quando non hai una persona accanto che condivida davvero le tue gioie e non le subisca semplicemente. La mia soddisfazione è enorme quando canto in pubblico, specie se canto Adriano, e strappo un applauso, qualche sorriso compiaciuto, complimenti sinceri, tutto questo mi dà una gioia immensa, impareggiabile, un piccolo ma necessario momento di gloria, così come quando sul lavoro tengo dei corsi e le persone che vengono ad assistere si complimentano del mio operato….E mia figlia, tre anni e tre mesi, eppure già così sveglia, così armoniosa nel suo amore per il canto, per il ballo, per Adriano, questo amore smisurato per tutto ciò che è arte, per tutto ciò che sveglia e risveglia immagini interiori di felicità….Lei è la mia immagine della felicità…..Ora, mentre scrivevo, è venuta qui e mi ha detto “papino, lo sai che ti voglio tanto bene? lo sai perchè mi vengono le lacrime?”, rispondendo ad una mia richiesta di poco fa, aveva recepito un momento di discussione, seppure tutt’altro che animata, ma aveva capito il disagio di cui l’aria di casa era intrisa…e così, per tranquillizzare il suo papà, è venuta qui e mi ha detto “Lo sai perchè mi venivano le lacrime? E’ stata la zanzara!”
Ragazzi, grazie di cuore per avermi ricordato che ci siete e scusate tanto la mia assenza, sono sempre con Voi, canto sempre Adriano, ieri ho anche fatto ascoltare Don’t play that song in versione celentana, cantata da me, ovvio….e ho movimentato il locale…Adriano è sempre nel mio cuore come lo siete Voi e non vedo l’ora come Voi che arrivi la bomba d’autunno…..
Mi raccomando ragazzi, se qualcosa non va, E’ stata la zanzara!
Paolo
Un Grazie sincero a Luana, Andrea e a tutti coloro che hanno sentito la mia mancanza….