All’Arena Celentano torna rock
Più canzoni che parole. Come annunciato dalla moglie Claudia Mori, RockEconomy ha dato piu’ spazio al Celentano cantante che al guru. Tanto rock e talento, quindi, mentre l’atteso ‘sermone’ è durato pochi minuti e il dibattito sulla crisi economica con
il francese Jean Paul Fitoussi e i giornalisti del Corriere della Sera Stella e Rizzo è stato accompagnato dai fischi di una parte del pubblico, che chiedeva la musica.
La prima delle due serate, in onda ieri sera in diretta su Canale 5 dall’Arena di Verona (sold out, 11.500 persone a sera) parte con Svalutation e l’anfiteatro esplode. Adriano, 74 anni portati splendidamente, torna sulla scena live dopo 18 anni e per la
prima volta sbarca sulle reti Mediaset (“La Rai non lo ha voluto”, ha detto ieri la Mori). Il Molleggiato dimostra di mantenere saldo il suo scettro dopo mezzo secolo di successi.
Dopo un testo di Rifkin e Latouche sui temi a lui molto cari (bellezza delle citta’ e dei passaggi, accesso all’acqua potabile e qualita’ dell’aria), Adriano entra in scena. Giacca
grigia, pantaloni neri e basco tricote’ grigio impreziosito da strass ai lati, viene salutato dai fan con affetto (in platea Paolo Bonolis, Eros Ramazzotti, Ivano Fossati, Al Bano, Mogol e la figlia Rosita). Dopo Svalutation, un Rock&Roll anni ’50, Rip Hit Up. Trascina il pubblico con La cumbia di chi cambia (pezzo a sfondo sociale firmato Jovanotti).
Accompagnato dalla Big band (18 musicisti) diretta da Fio Zanotti, 20 vocalist e 25
performer, Celentano spazia da L’emozione non ha voce, che dedica all’amico Gianni Bella (“che con un altro grande amico, Mogol, ha fatto tanti successi”) a ‘Io sono un uomo libero’ di Fossati. Fino a Preghero’ del ’62, Azzurro, La mezzaluna (’65),
Scende la pioggia e Ti penso e cambia il mondo con Gianni Morandi, L’artigiano (brano anti-fisco dell”81) e Prisencolinensinainciusol.
“La crescita è subordinata a una drastica inversione di marcia dell’uomo, senza la quale e’ impossibile venirne fuori”: dice nel monologo che arriva un’ora dopo l’inizio. “La crescita è subordinata a una drastica inversione di marcia dell’uomo, senza la quale e’ impossibile venirne fuori”. La mancanza di democrazia in Europa è stato invece il tema dell’intervento di Fitoussi: “La disuguaglianza è divenuta cosi’ grande che è
incompatibile con la democrazia, in Europa non siamo piu’ in un regime democratico”, sostiene l’economista, per il quale ormai ” i governi devono ubbidire a delle regole piuttosto che alla sovranità popolare, al fiscal compact, al patto di stabilita’.
Ma non ai cittadini”.
Riceve applausi, e Celentano è soddisfatto. Ma quando il dibattito si prolunga, una parte del pubblico comincia a rumoreggiare: vuole la musica. A rendersene
conto è il navigato Morandi, ospite fisso delle due serate, “E’ un discorso un po’ lungo Adriano, vogliono la musica”.
09/10/2012 – RaiNews24.rai.it