60 anni con Adriano Celentano – Esce di rado e parla ancora meno
Nono appuntamento con la rubrica 60 anni con Adriano Celentano. Questa volta ci tuffiamo nel 2000, quando Adriano dopo il clamoroso successo di Io non so parlar d’amore, fa il bis con Esco di rado e parlo ancora meno sempre in tandem con Mogol e Gianni Bella. Vi riportiamo un’intervista per La Stampa (9 novembre 2000) a cura di Marinella Venegoni e un’intervista video realizzata dal Tg2. Per inciso, si tratta della penultima video-intervista rilasciata da Adriano, nella quale parla di un suo album (l’ultima, sarà un’intervista di due anni dopo, per l’uscita di Per sempre).
Celentano studia da Gladiator
“Non bisogna mai perdere colpi”Nei capannoni che hanno ospitato il fortunato “Francamente me ne infischio”, è stata quasi una messa cantata in onore di Celentano la presentazione di “Esco di rado”. Mancava solo lui (e Mogol) ad un ascolto davanti ai media di tutta Italia, allietato da video confezionati da Celentano stesso perché, dice, “sennò i giornalisti si annoiano”: vi facevano parte da leone scene di “Gladiator” e la coppia erotica Kidman-Cruise. In sua assenza, ha condotto le danze la generalessa Claudia Mori, che ha ribadito il proseguimento dell’esperienza del disco precedente con il team Bella-Mogol; Gianni Bella avrà tra l’altro l’onore di un duetto con Celentano nel suo album che esce in Febbraio, con il brano “Amami presto”. Più tardi, l’allegra voce di Celentano s’è fatta sentire.
Ha inciso un disco triste a amaro, Adriano.
“Non userei questi aggettivi. E’ inteso: questo è il suo fascino. “Io non so parlar d’amore” era un provino, qui facciamo sul serio. E’ importante evolversi”.
La canzone di Fossati?
“Lui un giorno ha detto a un mio amico: “mi piacerebbe incontrare Adriano. Lo stimo, vorrei scrivere qualcosa per lui”. E ci siamo incontrati. E’ molto simpatico, la stima è reciproca. Mi piace come canta, e la persona”.
Perché non partecipa mai alle conferenze stampa?
“Capisco che usa farle, ma le ho sempre trovate forzate. Presentare io un mio disco, sarebbe come dichiarare guerra alla Cina. Mi sentirei a disagio prendere una posizione importante per una cosa non così importante come un disco”.
Però c’era sua moglie Claudia a dirigere il traffico.
“Claudia prima di tutto è la mia migliore amica. Pensi che tante volte uno ha la moglie e poi l’amica è un’altra”.
Dopo il disco, tornerà su RaiUno con lo show quindicinale?
“Quando ho chiuso “Francamente me ne infischio”, ho detto subito che il settimanale era troppo stressante. Però non so quando tornerò in tv, se il prossimo marzo o nel 2002: mi sono talmente concentrato sul disco, che ho bisogno di prendere un po’ d’aria. Credo che andrò in montagna”.
Potrebbe fare il superospite a Sanremo?
“Impossibile. Io posso prendere in considerazione il Festival solo se lo organizzo e faccio tutto io, compresa la giuria e cantare in gara”.
Si dice che tornerà in tournée.
“E’ difficile. Mi piacerebbe: perché misurarsi direttamente col pubblico è la cosa migliore”.
Come sono i suoi rapporti con gli autori?
“Gianni Bella è un vulcano: quando dice “bene, partiamo”, è come se accendesse una miccia. Tutte le settimane porta una canzone, poi con Mogol ne parliamo. Ma è un lavoro molto in amicizia, per divertirsi. Anche se poi dà dei frutti”.
Ha fatto la veglia davanti la tv per le elezioni Usa?
“Sono andato a letto alle 3 e mezza ma per montare i video per i giornalisti. Ho sempre fatto il tifo per Gore, Bush non mi è mai piaciuto perché ha ucciso un sacco di persone con la pena di morte”.
L’anno prossimo avremo anche noi lo stesso confronto fra due leader. Chi preferisce, fra Rutelli e Berlusconi?
“Lo so solo per gli Usa. Qui ci devo ancora pensare”.
Lei è stato il primo 36 anni fa, a parlare degli “alberi di trenta piani”. E ora l’Italia è affogata dal cemento e dalle alluvioni.
“Nasce una rassegnazione, di fronte all’uso indiscriminato del territorio, e in Sicilia non buttano giù le abitazioni abusive. Ci vorrebbe un “Gladiator””.
Par di capire che lei abbia amato molto quel film.
“L’ho scelto per commentare le canzoni perché l’amore è una schermaglia che deve durare tutta la vita: bisogna stare attenti a non sbagliare, sennò si perdono colpi”.
Il disco amaro rispecchia l’umore di questi tempi?
“Credo di sì. Non siamo particolarmente felici. E soprattutto, credo di non essermi ripetuto nell’imporre i sentimenti”.
Per il Tg2, la video-intervista a cura di Manuela Moreno:
Lo staff di ACfans.it