Non essere andato ai due concerti che Adriano Celentano ha tenuto a Verona nel 2012, considerato peraltro il fatto di una location per me molto abbordabile (disto appena 80 km dalla città veneta), è probabilmente uno dei miei più grandi rimpianti. Al tempo avevo solo 13 anni, ma da quell’occasione mancata mi sono ripromesso che, al prossimo progetto televisivo di Adriano, fosse stato anche in capo al mondo, sarei dovuto assolutamente andare.
Ho dovuto aspettare sette lunghi anni, ma alla fine sono riuscito nell’intento: Lunedì 28 Gennaio, infatti, ero tra il pubblico della terza puntata di Adrian! Un’esperienza fantastica ed emozionante, del quale vorrei rendervi partecipi con un mio, personale, resoconto della serata.
Dunque, essendo distante appena 80 km da Verona per me, tutto sommato, è stata una giornata molto, molto agevole; con calma ho preso il treno da Rovigo alle 15:40, due ore dopo esatte sono uscito dalla stazione di Verona Porta Vescovo. Dalla stazione al Camploy passano 10 minuti scarsi di camminata, quindi alle 17:50 sono già davanti al teatro. Ancora c’è poca gente, la biglietteria apre alle 18.30 (ricordo, infatti, che online è possibile solo stampare la prenotazione, mentre il biglietto va preso direttamente a teatro). Non passano nemmeno due minuti, che comincia ad esserci movimento tra la security; Adriano ha appena finito le prove e sta per uscire, per poi ritornare al Camploy poco prima della diretta (quando tutti noi saremo già all’interno). Vedo quindi fugacemente la sua macchina passare (un lampo), ma non faccio in tempo a scorgere il suo volto se non, per un brevissimo istante, la sua sagoma!
Man mano che passano i minuti la gente aumenta, tra chi, tutto sommato, arriva non da troppo lontano e chi invece ha affrontato viaggi non certo di poco conto (una veniva da Catania e un altro paio da Messina). L’attesa non è snervante, tra fans si ha modo di intrattenersi scambiando quattro chiacchiere e condividendo piacevolmente alcune impressioni. In molti aleggia l’eterno dilemma “Celentano ci sarà o non ci sarà?”, io da questo punto di vista sono abbastanza tranquillo, a maggior ragione dopo aver saputo delle parole di Rosita su Istangram (“questa sera tante sorprese, le sorprese che tutti vorrebbero vedere”); a quel punto mi sono convinto che avrebbe anche cantato, e ho cercato quindi di manifestare il mio entusiasmo anche agli altri. La folla è molto eterogenea, ci sono parecchi giovani. Parlando ed ascoltando, noto dispiacere per il gioco al massacro che si è aperto tra social e giornali la settimana scorsa, alcuni sono lì fin dalle prime ore del pomeriggio e sono riusciti a scattare qualche foto con Nino Frassica e con Giovanni Storti.
La security, incaricata di tenerci a bada, è tutto sommato cortese e disponibile. Ah, lo dico per chi volesse partecipare a qualche puntata: in teatro NON si può entrare, oltre che con le solite cose ovvie, con cibo, acqua, profumi, sigarette, accendini e bastoni per selfie. Tutte queste cose vengono ritirate, messe in un cesto e NON CUSTODITE. Quindi non portatevele dietro o, se possibile, mettetele in macchina o smaltitele prima. Zaini, borse e cappotti vengono invece custoditi nel guardaroba del teatro.
Verso le 18:35 arriva la biglietteria ed, essendo arrivato per tempo, in dieci minuti ho già in mano il mio biglietto, che, cosa importante, NON assegna la postazione (la postazione precisa, infatti, viene scelta dallo staff al momento di entrare sul set).
Distribuiti i biglietti, la folla si dilegua temporaneamente per spostarsi in qualche bar/trattoria a mangiare un boccone. Io resto lì con pochissimi altri, sinceramente la mia ultima preoccupazione è quella di mangiare. Alle 19:50 si aprono le danze, e sono tra i primi ad entrare (per la precisione, l’ottavo). Mi accompagnano verso la mia postazione: seconda fila, lato sinistro del palco, visuale fantastica! Salta subito all’occhio la bellezza della scenografia, splendida in tutti i suoi dettagli (in televisione non rende assolutamente). Chi è da solo (come me) viene messo assieme ad altri venuti da soli, coloro i quali sono in coppia o in gruppo, ovviamente si evita di disgregarli. Sono seduto tra due ragazzi più o meno della mia stessa età, rispettivamente di Lucca e di Pavia. Alla diretta manca oltre un’ora e mezza, quindi abbiamo tempo per socializzare e scambiarci alcuni pareri, oltre a scattare foto. Sembrano decisamente informati riguardo ad Adriano e, tra una divagazione e l’altra, tiro fuori l’argomento ACfans. Mi dicono che ci conoscono e uno di loro, per dimostrarmelo, mi fa vedere di avere il nostro sito tra i preferiti nella home page di Google e mi dice “che siamo molto attendibili”. Piccole soddisfazioni!
Intanto, sul palco si posiziona la band che comincia a provare qualcosina qua e là. Il pianista ci saluta e ci anticipa che “stasera si farà una cosa molto seria” (si riferiva chiaramente al monologo della Pastorelli). Ad un certo punto si sente un breve accenno di Pregherò, e finalmente ci rendiamo conto con certezza che Adriano avrebbe cantato. Come se non bastasse, il ragazzo di fianco a me riesce a zoomare, con la sua fotocamera, sugli spartiti posti sul piano, e veniamo a sapere, con una bella oretta d’anticipo, non solo che Adriano avrebbe cantato Pregherò, ma anche Hot Dog Buddy Buddy!
L’ora fatidica si avvicina. Il teatro è pieno. Non è come all’Arena, qui siamo in un set televisivo vero e proprio e c’è quindi tutta l’ebbrezza del dietro le quinte. Alle 21:10 sale sul palco il direttore di produzione; non ci sono capoclaque, ma ci invita, durante la diretta, ad applaudire e manifestare entusiasmo il più possibile. Non certo una cosa difficile da ottenere, siamo pur sempre un pubblico di fans, probabilmente non c’era nemmeno bisogno di specificarlo. Aggiunge che lo spettacolo terminerà a mezzanotte (quindi diretta più lunga rispetto alle prime due) e che non vuole vedere cellulari iniziata la messa in onda. Tuttavia non si riveleranno poi fiscali, quindi in parecchi riescono comunque a fare foto e video. Non io, che ho preferito non avere distrazioni e godermi lo spettacolo.
Poco prima della diretta arriva anche Rosita Celentano (in TV non si è vista), che la vediamo passarci davanti per poi sedersi un po’ più in là sui gradoni (nel corso dello spettacolo, ci passerà davanti altre due/tre volte). Pochi secondi dopo guarda verso di noi, io la saluto e prontamente lei ricambia con un sorriso. 21:43: anteprima, preregistrata, che noi vediamo proiettata sullo schermo. In TV lanciano la pubblicità e sul palco i ballerini si mettono in posizione, accompagnati poi da Nino Frassica e Francesco Scali. Frassica scherza subito con noi, alla sua maniera: “Mi raccomando, ridete sempre, anche quando non avete da ridere, ridete. Per chi ride di più c’è un premio”.
21:50, si parte! Anche la scenetta iniziale con la Pastorelli è registrata in precedenza, poi si procede col balletto e da lì inizia il “nostro” live. La settimana di prove in più si sente e si vede; si può dire, e mi ritengo fortunato, che lo show questo Lunedì è stato perfetto in ogni singolo istante. Lo sketch con Frassica accorciato e reso più attinente al contesto (ottima la scelta di inserirvi il monologo di Zovi), Giovanni e Balasso non sbagliano un colpo. La scena del confessionale è anch’essa registrata, nonostante questo le risate e gli applausi del pubblico sono scroscianti (in TV non si sono sentiti). Gli ascolti, ahimè, sono quelli che sono, ma Adriano trae la cosa a suo vantaggio dandoci l’ennesima dimostrazione del suo GENIO; vederlo sciorinare continue frecciate a Mediaset, alla Rai e all’auditel non ha prezzo!
E poi, e poi… eccoloooooo!!! In televisione non si riesce a capire, ma era veramente vicinissimo! Credo che nemmeno le prime file dell’Arena l’abbiano visto così da vicino, d’altronde il teatro è piccolo ed il palco, dalla nostra postazione, sarà stato distante poco più di un metro. Boato del pubblico, ed io, da tanta è l’emozione, comincio ad entrare in bambola, figurarsi che nemmeno m’ero accorto fosse andato leggermente fuori tempo. Tuttavia, con la voce mi è sembrato decisamente in forma!
La scena più surreale arriva, però, appena smesso di cantare; la prima cosa che Adriano fa è guardare proprio verso la nostra postazione, per poi avvicinarsi, sempre di più, sempre di più… RAGAZZI, NON POTETE IMMAGINARE QUANTO CI E’ VENUTO VICINO! ERA A DUE PASSI, DUE MISERI PASSI! Il ragazzo alla mia destra riesce a stringerli la mano, strattonato dalla security, io rimango alzato, mezzo pietrificato, a guardarlo, un’immagine indelebile che penso mi porterò fino alla tomba. Poi si sposta a salutare quelli sul lato destro del palco, ci congeda con un sorriso dei suoi e se ne va, lasciando la scena alla Pastorelli.
Beh, Ilenia Pastorelli è una delle attrici più promettenti del panorama italiano (David di Donatello, ricordo, come miglior attrice protagonista per Lo chiamavano Jeeg Robot, suo film d’esordio), e direi che sul palco si è visto. Il suo monologo ha rapito e ammutolito il pubblico, che poi è esploso in un applauso torrenziale. Chiara risposta alle critiche per la frase sul bicchiere di troppo della scorsa puntata, direi completamente messe a tacere.
Al primo stacco pubblicitario, Frassica e Scali ci salutano e lo show per noi continua perché sul palco sale Balasso, che si apposta in cima ai gradoni (al ritorno live, il suo monologo partirà da lì). Natalino conferma ancora una volta tutta la sua simpatia contagiosa; ci intrattiene e ogni frase che dice suscita la nostra ilarità, non rinunciando nemmeno a stuzzicarci simpaticamente: “Terminato il cartoon, Adriano farà un concerto di 45 minuti che non si vedrà in televisione”. Risate e applausi. Si torna in diretta e, vedendo successivamente la registrazione TV, mentre Balasso scende la scalinata vengo inquadrato per alcuni istanti!
Comunque, lo show (in netto miglioramento già alla seconda puntata, ma questo Lunedì veramente di altissimo livello) procede senza intoppi ed arriviamo quindi al cartoon che sono, più o meno, le 22:40; la trama è sempre più lineare, alcune cose che mi avevano lasciato perplesso alla prima puntata si sono “sistemate”. L’audio in teatro è molto pomposo, ai livelli degli spot televisivi, ma per noi che siamo fan non può che essere meglio. Forse in questo terzo episodio, che in teatro abbiamo visto senza stacchi pubblicitari, un po’ troppa poca musica, solo Un albero di trenta piani praticamente, ma il discorso di Darian in televisione è stato coinvolgente ed entusiasmante, celantanesco allo stato puro. Dopo un po’, svestito dei panni di scena, è ritornato Balasso che si è seduto proprio appena sotto la nostra postazione, anche lui a guardare il cartoon. A fine episodio, è lui a congedarci: “Grazie per essere venuti, Adriano vi saluta tutti, noi ritorneremo Lunedì prossimo”.
Così cominciamo tutti ad uscire, mancano pochi minuti a mezzanotte. Prima di ritirare cappotto e zaino ed uscire dal teatro, faccio ancora tempo a conversare piacevolmente col ragazzo di Pavia che era seduto alla mia sinistra, poi salgo in macchina e per l’una e mezza sono già a casa, ormai sempre più convinto di una cosa: al Camploy ci devo assolutamente tornare. Assolutamente!
Lorenzo