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Adriano Celentano e mamma Giuditta: la vera ragazza del Clan

Adriano Celentano con la mamma Giuditta Giuva

Adriano Celentano suona per la mamma Giuditta

Tutti noi fans sappiamo bene che Adriano da ragazzo, prima di diventare famoso, ha svolto molti lavoretti, tra cui l’orologiaio, passione che poi gli è rimasta a vita. Tra i suoi passatempi preferiti c’era anche quello di imitare Jerry Lewis, vincendo persino un concorso di imitatori dell’epoca.
Ma è proprio grazie alla mamma, la signora Giuditta Giuva, se abbiamo avuto poi lo showman a tutto tondo che tutti amiamo. E’ merito suo infatti, se il giovane Adriano intraprese la carriera musicale rimanendo letteralmente folgorato dall’ascolto forsennato di un 45 giri che gli aveva regalato: “Rock Around The Clock” di Bill Haley.

1973 Adriano Celentano con la mamma Giuditta

Mamma Giuditta era una sarta a domicilio, rimasta vedova del marito Leontino nel 1951, ed accompagnò Adriano nell’adolescenza da sola con l’aiuto degli altri componenti della numerosa famiglia. Supportandolo sempre e seguendolo dappertutto anche quando sbarcò il lunario, era diventata a tutti gli effetti un membro del Clan benvoluto da tutti.

In questo giorno dedicato a tutte le mamme, riportiamo il ricordo di Adriano tratto dal libro che scrisse nel 1982, Il paradiso è un cavallo bianco che non suda mai.
(il racconto prosegue anche dopo le foto)

Mia madre mi ha amato forse troppo. Non troppo perchè fosse un amore soffocante. Anzi, al contrario. Troppo perchè, quando io andavo incontro verso di lei, mi sembrava di avere una madre con cento braccia, mi sembrava una madre gigante. Avevo proprio il senso della protezione. E questa cosa qui, che aveva lei, era un effetto che non lo faceva soltanto su di me. Lo faceva su tutti quanti un po’. Quando lei è morta, nella famiglia c’è stata una specie di disgregazione. Ma non da parte mia. Per esempio, mio fratello ha avuto un esaurimento nervoso che l’ha portato in clinica per due o tre mesi. Cioè, si stava dividendo con la moglie. E, poi, Gino Santercole, il figlio di mia sorella, subito dopo si è diviso con la moglie. E’ stato otto anni fa. perchè lei era veramente un parafulmine, dove tutti, inconsciamente, andavano a scaricare i propri dispiaceri, e, forse, io ero l’unico, di questi, che usavo meno questo parafulmine, proprio perchè io capivo la mole di protezione che aveva, non soltanto verso di me, ma verso anche tutti gli altri. Perchè tutti, evidentemente, la ritenevano una donna giusta e, quando non sapevano, dicevano: “Andiamo dalla nonna Giuditta”. Oppure: “Andiamo dalla mamma”.

Mamma Giuditta prepara la valigia ad Adriano Celentano

Io capivo questa cosa qui. Però lei, dato che io ero quello che parlavo di meno, quando si trattava di dargli dei dispiaceri, io, cioè, cercavo di raccontargli le imprese, sempre. E lei era contentissima. Però, lei capiva quando io, forzatamente, volevo essere allegro. Lo capiva subito: “E’ inutile che fai così. Tu non credere, io ti capisco sai. Tu hai fatto qualcosa, hai litigato con Claudia. Oppure no, no: tu hai fatto questo”. In sostanza lei riusciva a capire anche se non parlavo. Insomma mi faceva parlare lo stesso.

Adriano Celentano, Claudia Mori e mamma Giuditta

Quando è morta, forse il titolo che mi è piaciuto più di tutti, da quando io faccio questo mestiere, l’ha pubblicato un giornale, non mi ricordo però quale fosse. Un titolo grandissimo: “E’ morta la vera ragazza del Clan”. Quando muore qualcuno, si ricevono sempre telegrammi di condoglianze. Quel titolo è stata la cosa che ho gradito più di tutto, sono stato proprio contento. Ecco, perchè, quando lei è morta, stranamente, io non ho pianto. Tutti piangevano, io no. Non ho pianto, ma dentro di me c’era una sofferenza forte. Io sono stato contento, di aver capito, mentre mia madre era in vita, l’amore che lei aveva per me, e di conseguenza io ne dimostravo dell’altro a lei, e gli facevo capire che io avevo capito che lei mi amava, e quindi anche lei era contenta. Lei diceva che è difficile avere la fortuna di avere un figlio che dimostra l’amore così. E’ stata una sorpresa, quando lei è morta. Perchè io sapevo quanto lei mi voleva bene, quanto lei mi amava, e lì, veramente, è stato come se le montagne si fossero appiattite e non ci fosse più niente.

Adriano Celentano e la mamma Giuditta Giuva inizi carriera

E, allora, anche a me è mancata un’ancora grandissima, che forse, inconsciamente, io credevo di possedere come lei. Perchè io mi sono sempre ritenuto uno forte. Devo dire la verità, io sapevo che lei era una donna forte, e io mi ritenevo della stessa forza, anche perchè era lei che me lo diceva. Mi diceva: “Ma tu hai una forza che neanche io ho. Eppure, ho sempre fatto filare tutti quanti”. Lei mi diceva sempre questa cosa qui. Quando è morta ho capito, invece, che la vera, quella forte forte, era proprio lei. Io che non piangevo, che piangevano tutti quanti. Claudia, per esempio, ha sofferto molto la morte di mia madre. Stranamente, ha sofferto quasi come se fosse morta la sua.
Io mi ricordo che sono andato dal prete, mentre portavano la bara in chiesa. Ho detto a Claudia: “Aspettami un attimo, vengo subito”. Sono andato in sacrestia dal prete, e gli ho detto: “Senta, mi raccomando, adesso lei, quando va in chiesa e fa il discorso, parli del Paradiso”. Allora il prete mi ha guardato con un po’ di stupore. Dice: “Sì, ma perchè mi dice questo?” “No”, dico “parli del Paradiso. Dica che mia madre, adesso, sta andando in Paradiso. Voi non parlate mai di questa cosa importante.” Cioè, mi ero quasi arrabbiato.

“Scusi, se lei trova l’oro, cosa fa? Lo tiene in tasca e non dice niente? Di che cosa parla? Parla del ferro, parla? Ma parli dell’oro, di questa cosa qui, parli. Dica a tutti che mia madre, adesso, va in Paradiso”.
“Ma sì, certo, io l’avrei fatto”. “Ecco, no, io ci tengo. Lei deve parlare, perchè io sono molto triste. Ho bisogno di sentire che lei dice queste cose qui”. “Allora stia tranquillo”. Lui è uscito, e ha fatto una predica bellissima. Ha detto: “La nostra sorella Giuditta”. Chiamandola così, l’aveva resa comune a tutti, e, poi, sembrava diventata una bambina, tra l’altro.

“La nostra sorella Giuditta ci ha lasciati momentaneamente, perchè adesso, lei vive, è qui tra di noi. E, forse, mentre qui si sta piangendo, forse, lei sta sorridendo di noi”. Insomma, ha fatto un discorso talmente forte, che poi io sono andato ancora di là e ho detto: “La ringrazio”. Lui era contento.
Dopo, ho sentito veramente un crollo. E credo che mi ha aiutato molto la fede, altrimenti penso che anch’io avrei subito qualche shock come mio fratello, che anche un credente, ma non così radicato come lo sono io.

Adriano Celentano

Auguri a tutte le mamme del mondo!

Fabrizio

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