Eugenio Bonanata ha raccolto una riflessione del celebre artista sulla preghiera per la grazia della creatività che Francesco ha pronunciato lunedì scorso a Casa Santa Marta.
Il Papa prega per gli artisti.
La voce affranta, di un Papa che grida nel deserto dei nuovi “Pilati” e la preghiera al Signore perché ci dia la grazia della creatività, ha tutta l’aria, (più che per gli artisti) di un invito alla riflessione verso quel mondo di comandanti e non, che strizza l’occhio più agli interessi personali che alla comunità.
Ciò mi induce a pensare che Pa’ Francesco stavolta abbia voluto metterci in guardia. Quasi come se avesse appena sperimentato una curiosa passeggiata nel fondo più buio delle nostre anime, e scoprire così, la vera causa che affligge l’intero Pianeta. Ossia: il principe dei focolai. Il più pericoloso, così pericoloso che può dare origine, se non preghiamo in modo che Dio ci ascolti, al propagarsi di una gigantesca fiammata su tutta la terra. Ecco perché il Papa insiste e ci supplica di chiedere a Dio la grazia della creatività.
Quella creatività che, come dice il Pontefice, ha smarrito la via della bellezza. Quella Santa bellezza che nonostante tutto ci ha cullato fino agli inizi del cosiddetto “boom economico”. Senza la bellezza l’uomo appassisce e perde la forza dei colori a lui indispensabili per la cura della mente, del corpo e dello spirito. Un uomo senza Spirito è un uomo morto come un albero secco che non dà frutto. Lo Spirito è quella parte di Dio, invisibile e grandiosa, che è dentro ognuno di noi per ricordarci attraverso il grido del suo silenzio, ciò che è giusto o sbagliato. E una delle tante cose, pericolosamente sbagliate, sta proprio nell’infernale abbrutimento delle città.
Destra e Sinistra non fanno altro che invocare la riapertura dei cantieri per la costruzione di nuovi obbrobri che, di ora in ora, già dalla base, minano l’incanto dei paesaggi, la cui bellezza rapisce l’uomo in momenti di grande serenità. Quella serenità che mancando, avvelena l’aria, solleva le polveri sottili, rende l’uomo mafioso che buca l’ozono e scioglie i ghiacciai. Una serenità che non può certo nascere da chi uccide e che non può sopravvivere se non nasce dalla bellezza.
Ecco perché il Papa prega affinché il Signore ci dia la grazia della creatività. Dobbiamo sì, riaprire i cantieri, ma non per costruire, per DISTRUGGERE. Distruggere ciò che gli speculatori hanno massacrato e avvelenato senza pietà, non solo la via della bellezza ma anche l’acqua che beviamo.
Adriano Celentano
30/04/2020 – Telepace News