Adriano Celentano, quarant’anni di “Un po’ artista un po’ no”
di Nico Donvito
Se nel 2019 abbiamo celebrato i vent’anni di “Io non so parlar d’amore“, in questo neo arrivato 2020 festeggiamo il quarantesimo compleanno “Un po’ artista un po’ no“, album di Adriano Celentano pubblicato il primo gennaio del 1980 (in realtà l’album uscì alla fine di aprile, ndr).
Avviata brillantemente la sua parallela attività cinematografica, il Molleggiato è discograficamente reduce dal successo di “Soli“, disco pubblicato l’anno precedente.
Squadra che vince non si cambia, dunque vengono confermati i due autori: Cristiano Minellono per i testi e Toto Cutugno per le musiche, con quest’ultimo che propone a Celentano la celeberrima “L’italiano”, pezzo che doveva far parte di questo lavoro ma che viene bocciato dallo stesso Adriano, regalando al cantautore siciliano quello che sarà uno dei suoi più grandi successi.
In scaletta otto brani, a cominciare dalla title-track “Un po’ artista un po’ no“, manifesto celentaniano per antonomasia. Una curiosità: in copertina, insieme al molleggiato, figura una giovanissima Pamela Prati, agli esordi della sua carriera. Tra le canzoni maggiormente note del disco, splende di luce propria “Il tempo se ne va“, una delle canzoni più belle che affrontano la tematica della genitorialità, in modo particolare di un padre nei confronti di una figlia.
Tra i brani meno popolari, invece, segnaliamo “L’orologio“, “Manifesto” e “Non se ne parla nemmeno“, tre delle canzoni più riuscite sia per testo che per interpretazione. Nel complesso si tratta di un disco di buona fattura, uno degli ultimi prima di una serie di lavori minori e di un lungo periodo in cui Adriano Celentano si dedicherà molto al mondo della tv e al mondo del cinema, a discapito di buone produzioni discografiche.
01/01/2020 – RecensiamoMusica.com