Anche i Millepini molleggiano
Arriva di solito alle 17.30, mentre la band già suona da ore, si scalda la voce e prova per più di tre ore. Questo è il ritmo che ha preso ad Asiago da qualche giorno Adriano Celentano: mito vivente della musica leggera italiana che si appresta a ricalcare le scene dello spettacolo con la sua proverbiale falcata, dopo 18 anni di assenza dai concerti dal vivo.
Sempre amichevole con gli ammiratori, saluta ogni giorno sia all’arrivo che alla partenza dal teatro Millepini, dove ogni giorno ci sono ad attenderlo quasi una ventina di musicisti. Nonostante l’imponente servizio di sicurezza richiesto dalla moglie Claudia Mori, sua fedele ombra e regista indiscusso, è possibile sentire anche la sua voce, ancora unica e sempre distinguibile fra mille, pini.
A 74 anni ancora dimostra la voglia di non prendersi sul serio ma esserlo nella preparazione delle due serate di ottobre che lo vedranno protagonista all’Arena di Verona, con diretta televisiva su Canale 5. Meticoloso come sempre, resta anche due ore sulla stessa canzone per prepararla e rifinirla al meglio: ed i risultati si sentono arrivare da quel portone del teatro, lasciato aperto grazie alle temperature ancora estive. Canta in cuffia il molleggiato ma la sua voce, sepur non amplificata, arriva all’esterno dell’edificio ed ancora oggi riesce a far fermare turisti e passanti in villeggiatura nell’Altopiano.
La sua incolumità è preservata da tre guardie del corpo, più altrettante nella sua villa in contra’ San Domenico e gentilmente concesse dall’organizzatore degli eventi veronesi, Gianmarco Mazzi. L’auto invece è oramai d’epoca: un Mercedes argentato e blindato di vent’anni di vita. Ma dicono che Celentano, dopo tutto, non ha pretese. Forse perché può avere ciò che vuole, sempre.
Canta “Non ti accorgevi di me” dall’ultimo album e scritta dal giovane Sangiorgi, leader dei Negramaro ed atteso ad Asiago dal 15 settembre assieme a Morandi, Jovanotti e Battiato. Passa poi ad un pezzo storico come “Si è spento il sole” sino a “L’artigiano”; il teatro trema e l’atmosfera è incandescente.
Alle 21 inoltrate, quando l’imbrunire è divenuto sera, esce con la scorta e Claudia Mori al seguito, saluta i presenti e sale sull’auto preceduta da un’apripista. Le luci calano ed i musicisti esausti si allontanano verso il meritato riposo; il teatro entra nel silenzio della pineta ed i fan rincasano.
Celentano si tratterrà sino al 22 settembre, poi tre giorni di stop, ed ancora prove ma direttamente a Verona sino a quando si apriranno i cancelli l’8 ottobre, ed il leone ruggirà pubblicamente.
30/08/2012 – Massimo Cipelletti