Ho acquistato i due cofanetti della CG di Celentano con 6 film (Innamorato Pazzo, Mani di Velluto, Asso, Bluff, Il Burbero, Il Bisbetico Domato) e con l’occasione ho rivisto Asso. Tutti questi film sono stati oggetto di attentissima e reiterata visione sin da bambino, con quel Celentano lì ci sono cresciuto quindi mi è praticamente impossibile essere obbiettivo da un punto di vista di “critica cinematografica” (….che brutta parola che ho detto, chiedo scusa).
Asso me lo ricordavo in particolar modo per la Fenech, che in questo film, pur non trattandosi per niente per niente di una commedia scollacciata tipica della Edwige, risulta forse più sexy che altrove. Avete presente la mise con la quale giace nel letto coniugale con Celentano? Roba da rincretinire! Iddio abbia pietà di noi poveri peccatori… Ma più in generale ogni scena in cui è presente è molto sensuale, comica certo, ma altrettanto erotica, involontariamente oserei dire, visto che la Fenech con la sua sola presenza fisica era in grado di emanare onde theta omega ad altissimo contenuto di lussuria e carnalità.
Ok, fatta questa premessa fondamentale, riguardo al film posso dire che è uno dei più divertenti di Adriano, a mio parere. Adriano è Adriano, tutto è asservito alla sua vis comica, trama, sceneggiatura, caratteristi (qui c’è mezzo Clan), riprese, ogni cosa gira in funzione dell’assoluto protagonista indiscusso, ma del resto, quello dal ’75 all’83 è il periodo più brillante di Celentano, non ne sbagliava una, ed è quindi più che comprensibile che regia e produzione si gettassero ai suoi piedi incondizionatamente. Eran soldi a palate.
Il suo corpo e la sua mimica sono irresistibili; in Asso ciò viene ancora più esaltato dalla chiave narrativa che lo trasforma in un fantasma non visto da nessuno (tranne che dalla moglie), il che consente a Celentano di esprimersi fisicamente in modo ancora più paradossale e carico. Si ride veramente molto. Edwige è naturalmente divina, ma un plauso va anche ai vari Pippo Santonastaso, alla Koscina (piccolo ruolo ma perfetto per la “diva”), Gianni Magni il sicario (mi ha sempre fatto sganasciare), Raffaele Di Sipio, il coreografo pelato, eccetera (e c’è pure la svampitissima Elisabetta Viviani a fare la cameriera). Belle e azzeccate anche le musiche di Mariano Detto, che sottolineano a dovere i rimandi ad una presunta ambientazione anni ’20, nonostante la vicenda sia ambientata nel presente (di allora, gli anni ’80). Finale vaghissimamente megalomane in puro delirio Celentano style, con 3 parti in commedia, Asso, il “varesino” e pure Dio.
Qualità video della CG come al solito…si poteva far meglio, ma ci possiamo almeno consolare con la poesia ultraterrena del seno della Fenech.
09/01/2012 – Admiral Benbow (http://admiralbenbow.blogspot.it)