Celentano, sul palco dello show la questione migranti. Il Molleggiato: “Rai e Mediaset? Uguali”
Su Canale 5 la seconda puntata di Adrian dopo il successo dell’esordio. Natalino Balasso e Giovanni Storti new entry nel cast. Adriano Celentano si confessa a padre Frassica e dice: “Siamo già a reti unificate”. Poi resta muto
di Silvia Fumarola
Lo aspettavano tutti al varco, per la seconda puntata. E Adriano Celentano, che lunedì al debutto su Canale 5 con Adrian – nell’anteprima in cui è apparso meno di tre minuti – ha raccolto quasi 6 milioni di spettatori, è tornato in scena in diretta dal teatro Camploy di Verona. Il pubblico prima ascolta solo la voce, mentre elenca i suoi peccati al frate Nino Frassica nel confessionale. Poi lo vede in scena, ma senza che pronunci una parola, mentre dialogano Natalino Balasso e Giovanni Storti, new entry del cast.”Ho peccato padre, ho lasciato illudere Canale 5 che avrei partecipato fisicamente allo spettacolo”, confessa Celentano a padre Frassica “ma dovevo seguire Adrian. Ho detto che potevo esserci e non esserci. Tipo quello che sta succedendo adesso”. “Quindi – dice Frassica – hai peccato di taciturnità molesta. Non posso assolverti, sono un prete Rai, serve un prete Mediaset”. “E dove lo trovo adesso un prete Mediaset? – replica il Molleggiato – sono tutti Rai. Ci vorrebbe una confessione a reti unificate. Ma siamo già a reti unificate: quello che fa la Rai, lo fa Mediaset. Quello che fa Mediaset, poi lo fa doppio la Rai”. “Ego te absolvo – conclude Frassica – nel nome del padre, del Silvio e del santissimo ascolto. Devi recitare tre Ave Maria, sette Padri nostri e due cd”.
Pochi minuti dopo, il Molleggiato appare sul palco. Stavolta zitto e muto. Sfodera un sorrisetto beffardo alle spalle di Balasso e Storti, mentre il pubblico urla: “Adriano, non morire mai”. Lui ride. I due comici si guardano. “Prende un sacco di soldi di Siae perché questa pausa qua l’ha scritta lui” dice Balasso.
In questa seconda puntata qualche riferimento alla cronaca, dai migranti alla politica (Balasso: “Vediamo le serie tv: viviamo una realtà immaginata ecco perché votiamo politici immaginari”). Storti scherza sulla prima puntata di Adrian trasmessa lunedì (“Celentano ha fatto un pausa di venti, trenta minuti… Ho fatto in tempo ad andare due volte in bagno. Poi è arrivato e ha detto: ‘Non va mica bene così. In tutta la sera ha detto quindici parole, forte eh!'”, quindi chiede a Frassica dell’arca. “Serve per imbarcare gente piena di speranza in cerca di un mondo più bello” è la risposta. “Non si può attraccare nei porti, i porti italiani sono chiusi” replica Storti”. Non possono attraccare neanche i pescherecci con i pesci perché quelli si sono fatti furbi. Uno si era travestito da tonno, ma se ne sono accorti: era un tonno con la valigia”.
“Lei si sta sbagliando – dice Francesco Scali – quelli non arrivano, partono”. E Storti pronto: “E allora, fateli partire, aiutiamoli a partire, almeno qualche appartamento sfitto salta fuori. E’ sempre bello parlare con quelli che comandano. Non sai chi li ha messi lì, ma è sempre bello”. Poi il tema della sicurezza. “Mi è piaciuto quello che ha detto ieri – dice Storti a Balasso – ma la porta blindata è inutile, devi blindare anche le finestre altrimenti ti trovi nei letti gli zingari e i negri”. “Lei vuole la sicurezza – gli risponde Balasso – il tipo da pistola sul comodino”. “Non ho il porto d’armi. Io prendo l’accendigas – ribatte Storti – sarebbe importante avere la certezza della pena”. “L’Italia sta pagando multe salatissime perché ha le carceri sovraffollate” spiega Balasso. Ma Storti saprebbe come risolvere il problema: “Questione di organizzazione: c’ho uno giù in cantina che in 4 metri quadrati tiene 38 cinesi, c’è anche una bella cucinina e ha anche i water a castello”.
22/01/2019 – La Repubblica