La moglie, e portavoce, di Celentano fa il bilancio delle due serate di Rock Economy a Verona. Successo di ascolti, sold-out al botteghino. Una formula unica, tra concerto e intrattenimento. Le contestazioni? “Manifestazioni d’affetto: alcuni più interessati alla musica, altri al monologo”. Il piccolo incidente col “gobbo”, la trattativa mai nata con la Rai. E una replica all’estero? “Siamo intrasportabili”
di CARLO MORETTI
VERONA – Il giorno dopo “Rock Economy” all’Arena di Verona, i dati d’ascolto dicono che la seconda serata su Canale 5 è andata meglio della prima 1: una media di 9 milioni e 112 mila spettatori, pari al 32,80 per cento di share. Adriano Celentano commenta divertito sul suo blog: “La cosa che mi ha colpito di più dei due concerti che ho fatto all’Arena, sono io”. La moglie, e portavoce, Claudia Mori lo definisce “un risultato eccezionale, siamo molto soddisfatti: meglio di così proprio non era possibile”.
Signora Mori, i dati Auditel dicono che dopo l’effetto sorpresa della prima serata non solo non c’è stato calo fisiologico, ma addirittura un numero superiore di spettatori.
“Mi lasci dire che in questo caso non sono solo gli ascolti che contano, ma anche la qualità di ciò che siamo riusciti a realizzare sul palco e in tv. Conta la bellezza di uno show che ha saputo essere al tempo stesso concerto e intrattenimento televisivo. Gli spettatori continuano ad apprezzare la formula che peraltro Adriano ripete da 25 anni, con ingredienti diversi e mai troppo televisivi. Ma il risultato dimostra anche che Adriano resta sempre lui, ovunque si trovi, che sia in Rai o in Mediaset: è incondizionabile”.
I monologhi hanno sollevato qualche contestazione all’Arena.
“Rock Economy durava tre ore, è stato pensato come uno show, non si poteva cantare e basta per tre ore. È stato ripreso dalle telecamere della tv in un’arena, non in uno studio televisivo. Il pubblico presente sugli spalti e in platea era un pubblico vero, che aveva acquistato un biglietto, non era stato invitato come figurante in una tv: è ovvio che qualcuno fosse più interessato alla musica e altri alle cose che Adriano diceva, e se chi aveva voglia di ascoltare le canzoni lo ha urlato, questo non significa che si sia trattato di una contestazione. Non può chiamarsi contestazione quando si fa sold out in 48 ore come avvenuto con “Rock Economy”: sono semmai le reazioni di un pubblico vasto, e sono i modi diversi di esprimere il proprio calore e il proprio affetto”.
Qualcuno ha scritto che dietro al mancato accordo con la Rai per la diretta ci fosse la vostra richiesta di 750 mila euro per serata.
“È assolutamente falso. La trattativa non è mai partita, perché dopo una prima manifestazione di interesse sui due concerti, la Rai ha fatto cadere il suo interesse e si è semplicemente eclissata. Non siamo mai arrivati a parlare di soldi, avevamo anticipato che avremmo rinunciato anche al pagamento dei diritti per la messa in onda delle canzoni di Adriano, e richiesto che la Rai si occupasse delle riprese”.
Nella prima serata ci sono stati quasi 5 minuti di pausa, Celentano ha reagito controllando la situazione ma si è capito che qualcosa non andava con il gobbo elettronico.
“Sullo schermo è apparso il monologo dello scorso Festival di Sanremo, quello che ha suscitato tante polemiche. È stato davvero curioso. Il fatto è che il tecnico che segue Adriano ha portato involontariamente sul computer il vecchio testo invece del nuovo, quando Adriano se n’è accorto s’è bloccato. Per giunta subito dopo c’è stato anche un black out del gobbo elettronico. Il monologo saltato la prima sera è comunque quello che Adriano ha fatto nella seconda sera”.
Quello in cui ha detto che anche alcuni ricchi d’Italia sicuramente aiuteranno il Paese a ritrovare la sua bellezza: perché Celentano ha citato proprio quelli e non altri?
“I nomi dei ricchi citati da Adriano sono i nomi degli italiani che si trovano nelle posizioni più alte della classifica di Forbes. Li ha ricavati da lì: i ricchi in Italia sono tanti ma per citare proprio quelli più ricchi di tutti Adriano si è dovuto documentare bene”.
Questi due concerti sono forse stati anche la prova generale per un futuro tour, magari anche all’estero?
“All’Arena erano presenti moltissimi spettatori provenienti da tutto il mondo, c’erano americani, inglesi, sono arrivati dall’Argentina, dal Brasile, c’erano moltissimi russi. Questo ci ha piacevolmente sorpresi. Abbiamo anche saputo che in Albania stanno raccogliendo le firme per fare pressione sul governo perché organizzi un concerto di Adriano. A lui i concerti sono sempre piaciuti, e gli piace incontrare il pubblico. Il fatto è che non ama prendere l’aereo, a tutti e due non ci piacciono i treni perché oggi sono troppo veloci. A dir la verità abbiamo difficoltà anche a viaggiare in macchina perché sotto le gallerie soffriamo di claustrofobia. Insomma, siamo intrasportabili”.
10/10/2012 – La Repubblica