La lupa dei romani
Perché gli italiani vanno male e per colpa loro, tranne me e Mina, vanno male anche gli altri cantanti? Perché sbagliano repertorio. La Meloni per esempio era in pole position, poi ha steccato proprio sulla via di Almirante. Che, con tutto il rispetto, in quel momento non aveva nulla a che vedere col progetto romano. Lo stesso vale per Marchini che, una volta sindaco, si sarebbe vergognato di andare in Comune con la Ferrari. Chissà quanti dei suoi elettori avranno pensato: “Non farà mica la fesseria di presentarsi in Comune con la Topolino?!”. È inutile poi incolpare l’astensione.
Anche a Milano c’è stata qualche stonatura. Giuseppe Sala, per esempio, che a me non dispiace anche per come ha condotto con successo l’Expo: bisogna dire che anche a lui gli si è spezzato “l’acuto” sul problema delle moschee. Ma, a parte questo e le grandi bugie che dicono sul suo conto, Sala può essere davvero un buon sindaco. E il fatto che uno come l’ex pm Colombo, in seguito a una proposta dello stesso Sala, abbia accettato di istituire un comitato per la LEGALITÀ e la TRASPARENZA, è un segnale positivo da non sottovalutare. PERÒ. Non esiterebbe ad accogliere le Olimpiadi. Come se anche a Milano non ci fossero gli stessi problemi che ci sono a Roma, Napoli, Palermo e dove la terra dei fuochi potrebbe espandersi dalla Calabria ai confini della Germania. La MAFIA insegna.
La verità è che gli italiani non li freghi più. Sono troppo abituati a fregarsi fra di loro, e quello dei politici è ormai un copione fisso che anche i romani hanno imparato a memoria e, proprio per questo, si domandano: ma allora di chi dobbiamo fidarci? Certo non è facile, i segnali attraverso i quali è possibile rilevare una parvenza di reale onestà, specie nelle persone a cui è affidato il difficile ruolo di PASTORE, appaiono purtroppo sempre più sofisticati, ma non è detto che non ci siano.
Uno dei più espliciti e direi fulminanti è quello lanciato da chi ha avuto il coraggio di dire che “fare le Olimpiadi è da criminali”. Una dichiarazione impopolare, quella di Virginia Raggi. Ma, proprio per questo, tremendamente ONESTA. Prima di giocare al pallone è necessario pulire il campo, non solo dalla sporcizia, ma anche dalla corruzione, sembra volerci dire la probabile LUPA dei romani.
Per la prima volta, dunque, una donna al comando di Roma, e tutt’altro che inesperta. La quale, oltretutto, si rispecchia in pieno in quel movimento inarrestabile che ha creato Grillo. E qui devo dire che la mossa del “Politik-Comico” nel mettere in scena il suo silenzio durante il periodo elettorale dei sindaci ha rafforzato di parecchio l’idea che alle prossime elezioni nazionali ci sarà un duello all’ultimo dibattito fra i due personaggi più importanti della nostra scena politica: Renzi e Grillo. Nelle veci di quest’ultimo potrebbe poi esserci Di Maio. Ammesso che Renzi perda…
di Adriano Celentano
14/06/2016 – Il Fatto Quotidiano