Chi avrebbe immaginato che dietro il cartello “Affittasi azienda” si poteva alzare il sipario sull’inedita storia del Lido, già di proprietà degli armatori Costa di Genova e che nel corso dei decenni ha visto un susseguirsi di trasformazioni, gestioni. Con una chicca. L’inaugurazione curata da Adriano Celentano quando era sotto la naia. Il Lido, negli anni ’30, era poco più di una capanna sul mare, negli anni ’60 realizzato in muratura. Prese il nome di Onda, di Up. Bar, ristorante, sala da ballo, discoteca, ritrovo di ballerine russe. Alti e bassi, tra i gestori anche il compianto Giorgio Maggiora che rilevò il mitico Caffè Roma di Alassio.
Un locale di oltre 700 mq, all’ingresso di levante, di fronte alla ex stazione ferroviaria. Una zona tra le più suggestive della cittadina balneare che nei 360 giorni dell’anno beneficia di più ore di sole, rispetto alla zona di ponente con la collina alle spalle. Da qualche tempo, bene in vista, un vistoso cartello informa che l’immobile (spiaggia sottostante esclusa) viene offerto in ‘affitto d’azienda, con relative licenze di bar, ristorante, locale da ballo / discoteca.‘ E’ affacciato a nord sulla statale Aurelia che fa da ampio parcheggio lungitudinale, sul lato opposto il mare, ai due lati la veduta di Laigueglia e di Alassio, l’isola Gallinara. Una posizione felice, non è un caso se il Lido è stato coprotagonista del turismo balneare, della ‘dolce’ vita notturna. A fasi alterne meta di gourmet, buona cucina, stagioni di aperitivi, cocktail, punto di incontro per residenti e turisti. Tra vita by night, pranzi, cene, ricordi, play boy, avventure da cuore. La spiaggia sottostante si è arricchita di cabine in muratura, di un secondo ristorante – bar e non è certo un’attività in perdita. Tutt’altro discorso per i 727 mq a piano stradale, rifatti a nuovo non molti anni fa, una struttura dotata di tutte le attrezzature per ristorante, bar, discoteca. La nota dolente è sul fronte movida, la crisi degli ultimi anni ha colpito duro, ha fatto molte ‘vittime’ in termini economici, ovvero i gestori. Si aggiunga un aspetto che merita un approfondimento, cosa che finora non è accaduta. Gli immobili demaniali che sono stati ristrutturati, anche con investimenti cospicui (al Lido si parla di un miliardo e 700 milioni nel 2000), dove l’inquilino – concessionario ha profuso fior di quattrini nell’immobile pur sempre di proprietà statale e per l’ammodernamento, sono oltremodo penalizzati. Un’assurdità da ‘silenzio perfetto’. Canoni esorbitanti, fuori da ogni logica, Così mentre per le spiagge si pagano cifre più che convenienti, a volte ridicole; per chi detiene un bene di “pertinenza dello Stato” è oppresso da batoste impressionanti. Più fortunati i concessionari che hanno edifici demaniali classificati di “difficile rimozione” perchè non ristrutturati, al massimo rattoppati. E’ partendo da questi presupposti che si presenta complesso trovare chi sia disposto a pagare un affitto pesante per tenere in vita, come nel caso del Lido, un intrattenimento per il “mondo della notte“. A meno che non si pensi ad un mega ristorante – pizzeria – bar , con prospettive tutte in salita per chi investe nel ‘popolo della notte‘.
A Laigueglia non mancano quelli della terza età che conoscono a memoria le tappe, l’album glorioso del Lido. La prima precaria struttura – capanna, l’era del calciobalilla. Poi gli anni del juke box. La prima costruzione in muratura, cemento armato, ferro e mattoni. Per l’inaugurazione fu chiamato Adriano Celentano, non era neppure ai primi albori dello strepitoso successo, non si cantava i “24 mila baci“. La futura star stava prestando servizio militare a Novara. C’è la foto ricordo della sua presenza a Lido.
“Mio padre Giancarlo Brunazzi – racconta al telefono, da Novara, il figlio Roberto, geometra – mi ha raccontato che era il 1945 quando staccò l’assegno per comprare il Lido. Si era recato a Genova e la proprietà apparteneva agli armatori Costa. E’ l’anno in cui sono nato e dall’età di 10 anni la spiaggia di Laigueglia è la mia seconda casa, direi fa parte della mia vita. Ho imparato a fare il bagnino, il barista, cameriere, manutentore, tuttofare. Conoscere il salino inesorabile… E qui continuo a trascorrere i mesi estivi, molti fine settimana. Un impegno che solo la passione tieni in piedi perché se lo stabilimento balneare da soddisfazioni, è remunerativo, il ristorante – discoteca – bar resta fonte di problematiche e darlo in gestione non è un passeggiata. C’era un periodo che sale da ballo e discoteche in Riviera sono state un pozzo di petrolio. Fino a quando sono arrivati i tempi della crisi nera….”
C’è un retroscena umano e curioso sul come si sia arrivati all’acquisto del Lido dalla facoltosa famiglia Costa. Lo racconta per la prima volta il geometra Roberto Brunazzi. “Mia zia Wilma era fidanzata con un costruttore di Torino. aveva fissato la data delle nozze. E’ venuta in vacanza a Laigueglia e ha conosciuto Quansito Zunino, è sbocciato un amore folle. Decise di lasciare il fidanzato e rifugiarsi sul Lago Maggiore da un’altra zia. Sta di fatto che dopo un summit di famiglia si optò per acquistare il Lido; papà e nonno non ebbero dubbi, affidare spiaggia e locale alla giovane coppia. Nel 1992 è mancato Quansito e a quel punto sono intervenuto io che di professione faccio il geometra. La zia Wilma ha continuato ad occuparsi dello stabilimento balneare, mentre la discoteca dal 1980 data in gestione a Giorgio Maggiora, in precedenza il Lido era ristorante con ballo“. Maggiora di Asti, viaggiava in Ferrari e legò il suo nome al tentativo di rilancio del Caffè Roma con l’insegna Ad Majora. La cronaca ha raccontato pagine burrascose in quegli anni, persino un periodo in carcere per il noto esercente, difficoltà finanziarie.
C’è chi ricorda che gli anni di gloria per il Lido risalgono a quando prese il nome di Onda. Un successone, ma non durò lungo. Si narra che i fratelli Benvenuti che gestivano con grande successo l’U Brecche di Alassio, rilevarono la Suerte. Diedero avvio alla corsa ai prezzi popolari, concorrenza spietata si direbbe. Maggiora finì per voler competere e nell’arco di poco tempo iniziò, con la sfida, il decadimento, poi la crisi delle discoteche, devastante. Lo testimoniano parecchi locali lungo la fascia costiera e non solo. Non restava che affidare la sorte alle entraineuse russe che, in quegli anni, caratterizzavano la movida in locali notturni di Alassio, dell’imperiese, del basso Piemonte. A Maggiora sono subentrati altri soci che gestivano Il Meta di Notte di Andora e l’M 46 di Diano Marina, inizialmente c’era un socio del Timone, sempre di Andora. Nel 1994 la spiaggia ha aperto il suo ristorante. Da cinque anni il Lidodiscoteca ristorante era gestito da Angelo Pisella, grande esperienza, ha legato il suo nome alla Suerte e al Lido di Laigueglia aveva ‘inaugurato’ l’Up lasciato lo scorso anno.
Ora la famiglia di Roberto Brunazzi deve avere la fortuna di trovare la persona giusta… al posto giusto. Nel cuore resta la storia coinvolgente e nostalgia di ‘come eravamo’. Ammirare le foto messe in rete sul sito dello stabilimento balneare. Con un particolare. Le giovani generazioni sono rimaste orfane della fama e del fascino di Laigueglia. Oggi tutti conoscono la blasonata Alassio, pochi si fa per dire sanno dove si trovi Laigueglia. In Italia e l’Europa era unica ‘fabbrica di vacanze’. C’è chi ha proposto al Comune di Laigueglia un francobollo a ricordo delle sbarco dei Saraceni (a 475 anni) e chi pensa ad un museo di ufologia che in Europa non esiste, si trova a Tokio e Istanbul. Laigueglia nel 17° e 18 ° secolo visse il fiorire della pesca al corallo, con un intenso commercio alimentato da una flotta di 40 velieri. Nel 1812 subì il bombardamento di quattro navi da guerra inglesi opponendo strenua difesa con due batterie. Mancava, nella storia più recente, il molleggiato più famoso d’Italia per le canzoni di successo, per via del suo modo di ballare. In tutta la sua carriera, Celentano ha venduto 150 milioni di dischi. Fu ospite di Laigueglia quando era ancora il ‘signor nessuno‘. E se si riuscisse ad organizzare un evento, con ospite Celentano che torna al Lido dopo 55 anni? Sotto la regia dell’amministrazione comunale. Un’ottima occasione di promozione per Laigueglia turistica 2016.
L. Cor.
03/12/2015 – Trucioli.it