L’arma di Celentano – Fiocchi di neve su tutta la città
CARI VENEZIANI, PER SCONFIGGERE LA PESTE DELLE MEGA-NAVI, ORA TOCCA A VOI: RITAGLIATE DEI CARTONCINI GIALLI E ROSSI, SCRIVETECI SOPRA UNA FRASE DI PROTESTA, E LANCIATELI DAPPERTUTTO. SARETE RICORDATI COME IL POPOLO CHE VINCE LE BATTAGLIE CON LE CAREZZE
di Adriano Celentano
Cari veneziani, adesso è a voi che mi rivolgo. Forse non vi siete accorti ma il nemico, più che alle porte, è già nelle vostre camere da letto. Quella specie di sordo fragore che da anni, per tre volte al giorno, fa tremare le pareti di casa vostra non è il terremoto, ma il passo pesante di quei MOSTRI assassini che minano le fondamenta, non solo della vostra serenità, ma di quella CULTURA e ARTE di cui Venezia è l’epicentro MONDIALE. Le cui ramificazioni sono strettamente LEGATE a ciò che per grazia ricevuta è rimasto dei centri storici di tutto il mondo. Se crolla l’EPICENTRO, crolla l’Arte di tutto il Pianeta. Quell’arte da cui nasce la vera cultura, senza la quale rischiamo di essere un popolo di disorientati, incapaci di distinguere cosa è bene e cosa è male e, “cosa assai più peggiore”: farci credere che la verità è in tasca di quei pochi che hanno in mano il potere finanziario e sfruttano la cosiddetta “classe operaia” unicamente per le loro grandi abbuffate. Tipo la Fiat, che per qualche dollaro in più costruisce le macchine che non inventa, all’estero. “L’arroganza del presidente Costa e gli interessi economici di una piccola ma potente lobby della crocieristica – come giustamente dice il consigliere comunale di Venezia Beppe Caccia – sono disposti a tutto pur di continuare a garantire gli enormi profitti di pochi”. E se ci fate caso non c’è una volta, dico una sola volta, che i profitti di pochi (anche se enormi chi se ne frega) derivino dall’aver fatto il bene dei cittadini. Non c’è e non ci sarà mai perché il loro modo di ragionare è contrario alla logica di chi sfrutta e patteggia con l’iniquità, passando sul cadavere dei veneziani come appunto fanno i MOSTRI delle grandi corporations.
ll noto storico dell’arte Salvatore Settis dice che ad ogni passaggio di quei palazzi galleggianti, si sprigiona un inquinamento pari a 14.000 automobili. Ma il sig. Costa, che tiene molto alla salute dei veneziani, dice che senza il passaggio delle navi la città ne riceverebbe un danno economico. Forse per il sig. Costa non è poi così importante stare bene di salute, quanto invece è importante che i turisti arrivino in massa come scarafaggi e dagli alti balconi di quegli “sputa veleno” si divertano come pazzi a vedere una città di case basse dove da oltre 60 metri di altezza i veneziani appariranno come tanti piccoli NANI sui quali si può anche scommettere sul loro stato di salute.
Come avrete capito cari veneziani, ma forse non vi rendete conto, il vostro nemico non si riduce soltanto al “canto dello sfacelo” urlato dal SILENZIO dei governi e dalle lobby della crocieristica. C’è un altro nemico molto più sottile e penetrante, per quanto è indifferente. E direi che è uno dei più pericolosi: l’INDIFFERENZA dei mezzi di comunicazione.
Un’indifferenza questa, dalla quale purtroppo non sono esenti alcuni fra i maggiori TG. Che più di tutti in assoluto dovrebbero essere trasparenti, poiché il loro compito sacrosanto è di informare e dare voce a chi si adopera per la difesa dei più deboli. Specialmente quando la minaccia riguarda i cittadini di un GIOIELLO unico al mondo come Venezia. Voi TG, chiunque voi siate anziché gongolarvi nel nulla dovreste parlare di Pompei e di Venezia tutti i giorni dell’anno fino alla fine dei tempi. Difendere i loro valori ed esaltare i preziosi sentimenti che tali Monumenti sprigionano. Questo è ciò che vi dice “il re degli ignoranti”. Ma voi prestate la vostra misera attenzione solo dopo che è avvenuto il BOTTO. La verità è che siete una massa di codardi, parlate di crisi e ancora non avete capito dove si annida il cancro della crisi.
Si annida nella vostra indifferenza. Non è più un fatto economico, ma di sensibilità alle cose che ci circondano. Che non sono certo quelle partorite dalla cementificazione selvaggia. Ma quelle dove ancora vive l’impronta dei grandi maestri come Leonardo, Bernini, Caravaggio. E che da uomini come loro nasce lo spirito di creare città come Venezia, Firenze, Roma e altre dove, a differenza di come ora siamo ridotti, l’Italia splendeva per la sua rara bellezza.
Ma voi cari veneziani, che siete svelti e simpatici, il metodo (per allontanare la PESTE e soprattutto quegli sciagurati che, in nome di un ipotetico beneficio economico, permettono la libera devastazione sulle acque della Laguna) ce l’avete. Il sistema è semplice: ritagliare dei piccoli cartoncini rossi e gialli (è importante il colore perché si vedranno anche da lontano).
Quindi, scriverci sopra la frase di protesta che più vi aggrada contro l’invasione delle navi giganti. Magari con il vostro nome come quando si scrive una frase d’amore sui muri. Dopo di che, lasciarli cadere come fiocchi di neve su tutta la città.
Questo fino a quando i MOSTRI non saranno scomparsi definitivamente. Le grandi navi non dovranno più passare per Venezia. Il giusto peso che le acque dell’ARTE potranno sfiorare non dovrà superare quello di un semplice traghetto che trasporta i pendolari. Se persevererete in questo semplice atto di NON VIOLENZA ma di grande protesta contro il MALE, sarete ricordati da tutti i paesi del mondo come il popolo che vince le battaglie con le “carezze”.
15/08/2013 – Il Fatto Quotidiano