Mitico ritorno! [PDF]
Versione in PDF dell’articolo “Mitico ritorno!” pubblicato sul settimanale “Oggi” n°45 del 02/11/2016, dove si possono leggere le risposte di due addetti ai lavori come Linus e Aldo Grasso alla domanda “Celentano e Mina possono piacere anche ai giovani?”.
Subito dopo l’articolo in questione, che potete scaricare qui di seguito, troverete anche una nostra postilla che, attraverso le parole di Antonio, ci siamo permessi di aggiungere in risposta al critico televisivo Grasso:
Con la consueta acidità, il critico televisivo Aldo Grasso si occupa su «Oggi» dell’album in imminente uscita di Mina e Celentano. Al contrario del garbato parere di Linus, Grasso pone l’accento con totale mancanza di eleganza sul fatto che i due non siano esattamente dei giovincelli, con battutine e allusioni di grana grossa del tipo “‘so ragazzi”, “il passato non passa mai”, e mette in mezzo pure Caterina Caselli (coinvolta perché Sinigallia, l’autore del testo di «Amami Amami», è uno della sua scuderia), che secondo il criticone è presente “per dare un tocco in più di gioventù”. Ma che ridere. La comicità, naturalmente del tutto involontaria, sta in realtà nel fatto che l’autore di queste facezie è un signore di sessantotto anni, che scrive sui giornali da quasi quaranta, e che lavora al «Corriere della Sera» dal 1990 (ventisei anni). Non proprio la persona più indicata a fare battute di questo tipo. E questa non è la cosa più grave dell’articolo. Infatti, proseguendo, il signor Grasso, a proposito dell’imminente speciale televisivo su Raiuno, scrive che “il servizio è pubblico, ma c’è sempre qualcuno più pubblico di altri”. Allusione che è tipica del modo di fare di questo personaggio. Forse occorrerebbe spiegargli che, per quanto la televisione sia un mezzo importante per promuovere il proprio lavoro, la Rai ha molto più bisogno di Celentano e Mina di quanto loro abbiano bisogno della Rai; perché la loro presenza, sia pure “virtuale” e non in carne ed ossa, garantisce grandi ascolti, e di conseguenza, grandi introiti pubblicitari di cui la televisione pubblica oggi più che mai ha bisogno. Parliamo infatti di due personalità del mondo dello spettacolo che sono sulla cresta dell’onda da ormai quasi sessant’anni, che godono di popolarità presso un pubblico trasversale che va dai giovanissimi fino agli anziani. E le loro “imprese” hanno successo. Lo stesso non si può dire di Grasso, che fu direttore della programmazione radiofonica di «Radio Rai» nella stagione dei professori: un’esperienza catastrofica che durò meno di un anno (fu sollevato dall’incarico dall’allora presidente Rai Letizia Moratti). Un bruciante insuccesso da cui Grasso non si è mai ripreso, e che lo porta a vergare questo genere di articoli, intrisi di risentimento. Forse non sono Mina e Celentano a far parte del passato, forse è lui che dovrebbe andare in pensione.
Antonio
Altre letture suggerite sul critico a noi più tristemente noto:
Andrea