‘RockEconomy’, il decalogo del trionfo
Roma, 10 ott. – (Adnkronos) – Adriano vince nell’Arena. La due giorni di Celentano all’Arena di Verona ha ribadito che lui, il Molleggiato nazionale, e’ ancora il re dello spettacolo italiano. Ecco il decalogo del successo di questa due giorni imprevedibile.
1- Musica: e’ stata la protagonista all’80 per cento dei due show. E questo rende ancor piu’ sorprendente il boom di ascolti. Generalmente la musica in prima e seconda serata fa ascolti a una cifra, con punte verso il basso ridottissime anche quando ci sono proposte di concerti di superbig. Celentano ha sovvertito la regola: la musica funziona in tv, almeno se e’ lui a cantarla.
2- Clan: il gruppo di collaboratori del Molleggiato e’ alla base del successo degli show. Intorno a Celentano e a Claudia Mori, si e’ mossa una macchina perfetta organizzativa che ha lavorato da cinque mesi a questo evento.
3- Formula: le due serate consecutive di musica erano un azzardo assoluto. Celentano ha rischiato e la seconda sera ha addirittura migliorato la performance, azzerando l’effetto calo fisiologico tipico dei grandi show, a cominciare dal Festival di Sanremo.
4- Critici: come al solito, Celentano o si ama o si detesta. Visti gli ascolti bulgari, l’elenco dei critici si e’ assottigliato molto rispetto all’ultimo Sanremo in cui Adriano aveva criticato duramente la stampa ma l’impressione e’ che nella formula del successo di Celentano ci siano anche i critici che anche 50 anni fa gridavano allo scandalo perche’ dava le spalle al pubblico di Sanremo.
5- pause: uno degli ingredienti del boom di ascolti. Quella lunghissima della prima serata, inspiegabile per molti aspetti, e’ stata un colpo di genio assoluto alla luce anche della seconda serata in cui Adriano si e’ fatto persino gioco dei suoi vuoti di memoria dimenticando per finta i versi, dimenticandoli davvero e pronunciando il monologo senza mai leggere il gobbo.
6- sermoni: annunciati, temuti, attesi, hanno aleggiato sull’Arena come la spidercam che ha regalato immagini stellari. Adriano ha parlato alla gente di bellezza, poverta’ e bisogno di stare insieme e nella seconda serata ha trovato il ritmo ideale alternando musica e parole.
7- operai e gente comune: lo zoccolo duro del pubblico che Adriano, malvisto dall’intellighenzia, ha ritrovato dopo 18 anni all’Arena e davanti agli schermi: tra il pubblico c’era gente comune di tutte le eta’, nipoti e nonni, simbolo di un”Italia unita per due sere sotto il segno del ragazzo della via gluck.
8- arena: lo scenario veronese ha offerto scorci indimenticabili alle due serate. Verona ha accolto, protetto e adorato Adriano (con centinaia di fan che hanno stazionato davanti al suo albergo giorno e notte e scene di isteria beatlesiana) che ha trasformato la citta’ scaligera nel centro d’Italia.
9- mediaset: a sorpresa, la casa ideale per ‘rock economy’. Dopo la rinuncia della Rai, Adriano ha fatto il suo show e, per la prima volta, c’e’ stato solo quello, senza polemiche, interpellanze parlamentari e proteste di consiglieri d’amministrazione viste in passato.
10- ascolti: nessuno ci avrebbe scommesso, neanche adriano che aveva dichiarato mesi fa una cifra intorno agli 8 milioni di spettatori. Un risultato storico per la televisione italiana che ha spiazzato tutte le previsioni dei frequentatori di twitter impegnatissimi nelle due serate a prevedere per Adriano un flop devastante.
10/10/2012 – LiberoQuotidiano.it