Segni particolari: bellissimo [recensione]
Rivisto Segni Particolari: Bellissimo (di Castellano e Pipolo, 1983). Nonostante le celentanate sanremesi, rivedere i film del Molleggiato dei primi anni ’80 rimane sempre un approdo ad un porto sicuro. Il solo Innamorato Pazzo, recuperato a distanza di tempo, mi aveva fatto un effetto un po’ moscio, già Asso mi aveva invece scaraventato di nuovo in quel clima divertente ed irresistibile, quando una qualunque mossetta, una gag semplice semplice di Adriano bastavano a farmi ridere per un quarto d’ora.
Così è stato anche per Segni Particolari: Bellissimo, deliziosa commedia condivisa dallo showman con la incredibilmente bella Federica Moro, Miss Italia un anno prima del film. Geniale la super critica spocchiasnob in acido del Mereghetti, che sprezzante cala l’ascia del boia: “Celentano ai minimi storici: soggetto puerile, dialoghi strascicati e gag che non fanno ridere più nessuno“….sese, sto cazzo Signor Mereghetti! Segni Particolari: Bellissimo fa morir dal ridere, Celentano è in grande spolvero, il soggetto è si puerile (perché, in quale film con Celentano non lo è?) ma dialoghi, gag e fisicità del Molleggiato fanno molto molto ma molto divertire chi guarda (a patto che non sia un Guidobaldo Maria Riccardelli polemichino, saccente e intellettualchic).
Al solito, c’è mezzo clan a far comparsate, Raffaele Di Sipio col parrucchino (meravigliosa la gag del phon), Enzo De Toma col doppio ruolo di benzinaio e passante davanti alla vetrina nella quale Celentano fa il manichino per sfuggire alle ire di un Tiberio Murgia, marito siculo, cornuto e gelosissimo; da mettere agli atti anche la presenza di Jimmy Il Fenomeno, improbabile DJ di una discoteca. Il comparto gnagna del film è generosissimo, del resto il succo è proprio che ogni donna cade ai piedi di un tamarrissimo Celentano playboy (vestito in ciabatte e con indumenti veramente improbabili), donnaiolo ma refrattario al matrimonio. Fotogramma dopo fotogramma, qualche bella dama fa costantemente mostra di sè, più o meno vestita, in modo garbato ma ammiccante. Si comincia subito, sin dai titoli di testa, con una passeggiata di Adriano in giro per la città, accompagnata da svenimenti, tamponamenti, abbordamenti e mancamenti di tutte le belle nei dintorni. Arrivato dal giornalaio, Adriano chiede di vedere “il globo”, e la bella edicolante abbassa la camicetta e ne mostra uno radioso. E se si comincia così – ti sei detto fra te e te…. Regina dell’harem è la meravigliosa Federica Moro, veramente uno schianto in quel 1983 (ricordi di un’adolescenza turbata….). Purtroppo al cinema ce la siam gustata troppo poco (8 pellicole in tutto e non sempre memorabili), ma Mereghetti trova il tempo per demolire anche lei, ritenendola – ovviamente – inadatta alla recitazione. Falso! La Moro è adattissima a questo stile di commedia e le sue faccine maliziose, oltre naturalmente ad un sex appeal devastante, la rendono perfetta per il ruolo. C’è pure una giovane Anna Kanakis, che ha sempre il suo bel perché, anche se la capigliatura non si può vedere. E c’è Simona Mariani, la sorella di Abatantuono ne I Fichissimi, anche lei apparsa col contagocce sullo schermo; qui ci regala una mise intima da standing ovation. Per il resto, spogliarelli e belle donne non mancano, chissà quanto avrà rosicato Claudia Mori sul set.
Il continuo riferirsi della Moro a Celentano come “Papi”, la differenza di età fra i due, l’autocompiacimento estetico di Mattia/Celentano, il compenso economico che riceve la Moro per le sue prestazioni (non il bunga bunga però)…creano un interessante e profetico rimando a situazioni che noialtri umani del 2000 e passa conosciamo ben bene, senz’altro Segni Particolari: Bellissimo ha il suo posto d’onore nella cineteca dei preferitissimi di Arcore.
Assai brillanti anche i siparietti di Celentano con Silvio Spaccesi, il prete confessore, che prende un toccasana per la memoria ma che non ricorda il nome della portentosa medicina, e che è costretto ad ascoltare tutte le peripezie amorose del penitente. Altrettanto comici quelli con Gianni Bonagura (il doppiatore italiano di Marty Feldman), professore della scuola di hostess che frequenta la Moro, una spalla perfetta per i deliri surreali di Celentano (impagabile quando Celentano lo convince che dalla finestra, a Milano, è possibile vedere il mare). Abbastanza martellante la colonna sonora, “so Eighties”, che in qualche passaggio addirittura infastidisce.
Sicuramente tra i (miei) migliori Celentano, da vedere e rivedere e rivedere (….anche un po’ per la Moro).
29/02/2012 – Admiral Benbow (http://admiralbenbow.blogspot.it)