Sabato 14 dicembre 2002, esattamente 15 anni fa, Adriano Celentano è il super-ospite di Uno di noi, lo show che conduceva Gianni Morandi su RaiUno.
Grazie ad Andre Repe, abbiamo il video del simpatico spot televisivo che andava in onda per annunciare l’evento!
https://youtu.be/xhEXd8utqQs
Con il gigante Celentano
Morandi batte Canale 5Senza nominarlo, cita anche Berlusconi
“Il direttore Rai può chiudere i programmi di Mediaset. E di Bush”
di ALESSANDRA VITALIROMA – Adriano ha compiuto il miracolo. La profezia, facile, si è avverata: con Celentano ospite, il varietà di RaiUno, Uno di noi, è riuscito a battere C’è posta per te su Canale 5: quasi 8 milioni di spettatori contro una media di 5 milioni per la De Filippi. Silenzi e bicchieri d’acqua, il molleggiato non ha deluso: tre canzoni e il sermone su audience, tv che fa schifo, stress dilagante. Alcuni programmi che dovrebbero chiudere, e “altri che dovrebbero riaprire”. Evocato anche Berlusconi: “Il direttore della Rai può chiudere anche i programmi di Mediaset. E quelli di Bush”. Ovazioni del pubblico.
Il dodicesimo appuntamento con Uno di noi ha restituito la parità nella classifica dell’audience, proprio la sera in cui C’è posta per te, agguerrito concorrente, chiudeva i battenti. La storia si chiude con sei puntate a sei. Nella prima parte dello show di Gianni Morandi gli spettatori sono stati 7 milioni 918 mila, con il 31,32% di share. In questa fascia, quella in cui il programma ha ospitato Celentano, i contatti sono stati 20 milioni. Per Maria De Filippi, una media di 5 milioni 820 mila spettatori, con il 27.58% di share. L’ennesima sconfitta per Morandi sarebbe stata un disastro. Ma ci ha pensato “sant’Adriano” e, nel complesso, una puntata più brillante rispetto a molte altre.
L’ora x scatta alle 22. Quando dal fondo del Teatro Cinque di Cinecittà si materializza il Quarto stato di Pellizza da Volpedo versione Duemila. Una folla di giovani e adulti, bianchi, neri, uomini e donne, s’avanza sul proscenio. Davanti c’è lui, basco marrone, occhiali scuri, giacca nera informe. E’ “popolo del molleggiato”. Il pubblico impazzisce. Su Canale 5, in quel momento, va in onda la pubblicità.
Un lungo silenzio. Interrotto dalle acclamazioni degli spettatori in sala. Sorsate da un bicchiere d’acqua. Morandi un po’ impacciato. Poi, l’affondo. “L’audience è un mostro, ma esiste e ci dobbiamo convivere. Però mostro è anche l’odio, l’audience genera odio e l’odio genera audience. E la gente è arrabbiata, sottoposta a continue tensioni”.
Insomma, dice Celentano, la tv mal fatta fa male al sistema nervoso. Favorisce i falsi comportamenti. “Tutti i programmi, Rai e Mediaset, tranne quelli di informazione e cultura, parlano un linguaggio finto, superficiale. Non esiste ricerca interiore”. Dice pure: “Alle cazzate si alternano le diffamazioni e il veleno entra nelle vostre case senza che ve ne accorgiate”.
E allora, chiede Morandi, come si fa? “Ci sono certi programmi – risponde Adriano – che dovrebbero essere chiusi, e altri che dovrebbero essere riaperti. Ma il direttore generale della Rai può chiudere anche i programmi di Mediaset. E quelli di Bush”. Chissà se il presidente del Consiglio lo sta seguendo. Intanto su Canale 5 un anziano innamorato rivede dopo quarant’anni la donna che lo fece sospirare in gioventù.
Poi, il perché del semi-fallimento di Uno di noi: “La lotteria sarà pure un vantaggio per le casse dello Stato – dice Celentano a Morandi – ma è deleteria per il tuo programma. Nel momento in cui dici ‘stop alle telefonate’, finisce il divertimento, cala la noia. Se non ci fosse la Lotteria, avresti lo stesso successo delle quattro puntate che hai fatto tempo fa”.
Applausi, e silenzio. I due seduti su una cassa di legno. “Dobbiamo andare avanti ancora a lungo?” chiede Morandi “No, ora basta” risponde l’altro. E parte il duetto con Io non so parlar d’amore. Finisce la canzone, il pubblico si alza in piedi, Morandi non riesce a trattenere la commozione. Celentano ride. Altre quattro chiacchiere, altro brano del molleggiato, da solo.
La canzone finisce, il pubblico scalpita, Adriano se ne va. Verso un fondale rosso-tramonto, accompagnato da due degli “uomini qualunque” con i quali era arrivato. Trenta minuti di televisione che viale Mazzini se la sognava da mesi. Su Canale 5 non c’è ancora traccia degli ospiti che avrebbero dovuto reggere la botta, Boldi e De Sica. Arriveranno intorno alle 23.30, mentre da Morandi canta Shakira, ma a quel punto i giochi sono fatti. La sfida è vinta. Ma di Celentano ce n’è solo uno.
15/12/2002 – La Repubblica
E questo è il VIDEO di quei magici 30 minuti, anteprima del Tg1 della sera compreso. Grazie al nostro utente Fabio:
Fabrizio