Le Iene 1997: Adriano Celentano a Saint Vincent per Yuppi Du [VIDEO]
In questo servizio del programma Le Iene, Marco Berry intercetta a Saint Vincent, Adriano Celentano e Charlotte Rampling, presenti per la partecipazione del film Yuppi Du al festival del cinema, premiato con la Grolla d’oro.
“Yuppi Du ha incassato sei miliardi, con il biglietto a 1000 lire, sono circa 70 miliardi di oggi. Ci fu anche una campagna di lancio particolare, i manifesti con la mia immagine di spalle, poi la scritta ‘Yuppi Du’ senza spiegazioni, si creò una forte curiosità molto prima dell’ uscita”. Il film costava un miliardo e 700 milioni. “Io avevo solo i 7. A metà film non potevo pagare la troupe, radunai tutti e dissi che avremmo dovuto smettere, ma erano tutti così appassionati che vollero continuare. Piansi commosso. A film finito, mi mancava il miliardo per l’ edizione.
Avevo letto del finanziere Bruno Ambrosio che aveva i rubinetti d’ oro e andai da lui e gli chiesi il miliardo. Quando mi disse che non poteva darmi tutto insieme, ma 600 milioni subito e 400 in una settimana, credevo che arrivasse la Croce Rossa per portarlo via.
Invece era vero”. Dopo il successo, dopo Yuppi Du a Cannes e le critiche positive, “avrei voluto continuare la regia. Ma dovevo pagare i debiti, facendo il cantante o l’ attore guadagnavo di più.
Ogni tanto mi prendevo una pausa, lavoravo a qualche idea, ma le mie pause sono sempre troppo lunghe. Però al cinema ci penso ancora.
Vorrei fare un western di quelli mai visti, neanche da me”. La differenza tra Celentano di oggi e quello di Yuppi Du? Nel film i suoi temi ci sono tutti, la semplicità di cuore, i ricchi cattivi e i poveri buoni, l’ ecologia, la visione cristiana… “Oggi direi le stesse cose, sono sempre io. E’ cambiato solo l’ ‘intorno’ : quel quadratino lì che è la tv, che informa e aiuta a capire, ma significa anche lavaggio del cervello. Un contadino, oggi, parla come quello che legge il tg. Però i poveri esistono sempre”. Certo, lui povero non è. “Sono ricco, con i soldi però ho un rapporto strano, come nel finale di Yuppi Du, quando Felice gira con un paccone di 10 mila lire legate con lo spago.02/11/1997 – La Repubblica
Fabrizio