Oggi non ricorre soltanto l’arrivo della primavera, 86 anni fa nasceva Alda Merini, la grande poetessa italiana dalla vita affascinante quanto difficile e fuori dagli schemi.
La Merini aveva un’enorme stima per Adriano (ampiamente ricambiata) e nel 2006 ebbe modo di scrivere una poesia a lui dedicata, che in questa giornata ci piace ricordare:
AD ADRIANO CELENTANO
Oh profeta del canto
tu come San Francesco
avevi il tuo Vangelo della musica
ti voglio raccontare una brutta favola,
perché Milano è stata distrutta
la nostra vecchia Milano
un po’ burberosa.Io come Proserpina
avevo una figlia giovane
come una fata
anche lei cantava i tuoi Alleluia
anche lei ti voleva bene.Tu hai difeso Milano
ma non è servito a nulla
ora sono un senza tetto però andiamo a cantare
anche oltre l’Italia
la nostra miracolosa fede.Alda Merini
A testimoniare l’affetto reciproco che li legava, ricordiamo la poetessa ospite nel pubblico e fra la gente comune, nell’ultima puntata di RockPolitik, l’anno prima, nel 2005. Sarà una delle sue ultime apparizioni in video, quattro anni dopo ci avrebbe lasciati. Intervenne pochi secondi, dal posto, rispondendo a Celentano che le chiede “Alda cos’è rock per te?“:
Rock è vederti, Adriano.
Risale a pochi anni fa, la “battaglia” presa a cuore dallo stesso Celentano e dalla moglie Claudia per salvaguardare una parete della ex-casa della poetessa affinché non venisse distrutto in seguito alle ristrutturazioni in corso volute dai legittimi proprietari dello stabile. “Ho parlato con il sindaco Pisapia e con Stefano Boeri i quali – scrive l’artista sul blog del Clan Celentano – ci hanno assicurato di aver risolto il problema del muro di Alda Merini“. “Il muro verrà recuperato e riposizionato in una zona che quanto prima ci faranno sapere e che sarà accessibile a tutti. Verificheremo che tutto questo – conclude Celentano – accada nel minor tempo possibile“. La parete, vicina al telefono, era usata da Alda Merini per annotarsi i numeri telefonici, ma anche idee, ispirazioni, versi interi delle poesie che spesso dettava al telefono agli amici più stretti, assieme a schizzi e ritratti fatti con matite, pennarelli, rossetto.
In una lettera a lui inviata e integralmente pubblicata nel box della raccolta “…Adriano” uscita nel 2013, la Merini scriveva che:
Il ritmo di Adriano è il ritmo del sangue.
Immancabile come la sua sigaretta fra le mani, la sua fede, la sua ironia e la sua caparbietà l’hanno resa un’eroina che con le sue poesie e i suoi scritti, ha dato voce a chi non ce l’ha, agli “ultimi”, a coloro che nella società, non conta niente. Forse la sua opera più grande, questa.
Illumino spesso gli altri ma io rimango sempre al buio.
Alda Merini
Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non come i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita!
Alda Merini
C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l’età.
Quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare.
Alda Merini
Fabrizio