Il grande comico, Jerry Lewis, si è spento a 91 anni, nella sua casa di Las Vegas dove viveva con la seconda moglie. A 5 anni faceva già le sue prime imitazioni e cantava con i genitori. Cresciuto, incontra sulla sua strada un altro entertainer, Dino Crocetti, che per tutti era Dean Martin, formando con lui una strana coppia comica, come Stanlio e Ollio, con la differenza che questo sodalizio durò per soli 7 anni, dal ’49 al ’56. E’ proprio tra il 1956 e 1957 che il nostro giovane Adriano inizia a muovere i primi passi nel mondo della musica con i Rock Boys e ad imitare, in maniera estremamente convincente, Jerry Lewis all’epoca soprannominato “picchiatello” per le sue buffe espressioni e movenze dinoccolate. Per il “molleggiato” è un gioco da ragazzi vestire i panni del comico americano. Nel 1957 viene indetto un concorso per imitatori di Jerry Lewis e, come racconta Bruno Perini nel libro “Adriano – La sua vita è come un rock“, “Adriano si mette davanti allo specchio e prova a imitare quelle orribili smorfie del picchiatello statunitense; lui è convinto di potercela fare mentre mamma Giuditta lo osserva di nascosto mentre si allena. L’ intervento di Ivonne, moglie di suo fratello maggiore Alessandro, è decisivo: senza dire niente a nessuno raccoglie le foto del cognato in versione Jerry Lewis e le spedisce al concorso. Adriano strappa il primo premio. L’intera famiglia quando viene raggiunta dalla notizia della vincita di 100.000 lire scoppia in lacrime.”
La somiglianza folgorante tra Adriano e Lewis verrà usata anche per un concorso a premi sponsorizzato dal Brandy Stock, come potete vedere in questo documento:
Da ricordare anche il provino per la Rai del Giugno 1956 dall’esito impietoso “Giovane dilettante di/canto. Esegue il genere “Rock and Roll” e presenta notevole somiglianza fisica con Jerry Lewis. (Immaturo e disordinato) Non interessa“.
Negli anni a seguire, Adriano come sappiamo prenderà tutt’altra strada e con immutato successo per 60 anni, Jerry Lewis dopo il “capitolo chiuso” in coppia con Dean Martin (ben 16 film insieme) inizierà a girare numerosi film come protagonista e regista. Nel 1960 il suo primo film da attore e regista, Un ragazzo tutto fare. Poi vennero L’idolo delle donne e Il mattatore di Hollywood(entrambi del 1961), Jerry 8 (1964) e il suo acclamato capolavoro, Le folli notti del dottor Jerryll (1963).
Dal momento che quasi tutti i suoi sketch erano improvvisati, Lewis aveva bisogno di controllare immediatamente il lavoro fatto. Fu dunque l’inventore della tecnica del video assist, che utilizzava monitor per vedere il girato in tempo reale. La tecnica e’ ancora oggi abitualmente usata sui set. Dopo gli anni ’70 inizia il “declino americano” mentre in Europa è ancora piuttosto vivido il suo successo.
Bisogna certamente ricordarlo anche per essere stato l’inventore di Telethon nel 1966, la maratona TV benefica che poi ha preso piede in numerosi altri paesi, Italia compresa.
Jerry Lewis, nonostante i numerosi guai fisici che lo hanno perseguitato, ha vissuto gli ultimi anni da arzillo vecchietto. Vincitore di Golden Globe, Bafta e del Leone d’oro alla carriera a Venezia, nel 1999, Lewis dieci anni dopo ha ottenuto dall’Academy il Jean Hersholt Humanitarian Award ma mai nessun Oscar per i suoi film.
Spesso criticato per i suoi modi sgraziati, per le sue battute spesso offensive e per alcune dichiarazioni politicamente scorrette, Jerry Lewis si è guadagnato comunque in maniera inoppugnabile, una stella indelebile nel firmamento delle star dello spettacolo. Uno dei primi comici-scomodi e “strani” che lo spettacolo conosca. Uno che della follia, ne ha fatta un’arte.
Bisogna essere matti per fare il comico
Io vengo pagato per fare cose per cui la maggior parte dei ragazzi riceve invece una punizione
Jerry Lewis
Fabrizio