325.000 cuccioli scuoiati
Sono carnivoro, mi piace la carne, il prosciutto crudo, il salame, il lardo, la pancetta, l’osso buco, la carne cruda, lo zampone e il cotechino con le lenticchie. Mi piace la bistecca alla fiorentina, quella da sette etti netti più l’osso. Forse deluderò i vegetariani, ma non mi sento per niente in colpa.
Mangiare carne fa parte della mia natura.
Mi dà però fastidio la crudeltà, l’insensibilità totale, la gratuita uccisione di esseri viventi al solo scopo di lucro, per aumentare il pil. E se sono cuccioli indifesi, di due/tre settimane (il tempo necessario alla formazione di una pelliccia bianca), uccisi a bastonate e scuoiati vivi, la cosa mi fa veramente schifo.
325.000 cuccioli di foca sono uccisi in questi giorni nel civile Canada, il cui primo ministro Stephen Harper ha affermato che il suo Paese è vittima della propaganda e che il massacro è necessario.
La “World Society for Protection of Animals? ha dichiarato che si tratta della “più grande e crudele uccisione di animali marini mai registrata sul pianeta?.
I cuccioli sono uccisi a bastonate per non rovinare la pelle. La pesca del merluzzo è sempre più scarsa a causa della pesca industriale e i cuccioli di foca rappresentano una risorsa per i pescatori che vivono in zone isolate.
Questo schifo rende 8,3 milioni di sterline e le pelli sono vendute all’industria della moda di tre Paesi: Russia, Cina e Norvegia.
Per il bilancio canadese 8,3 milioni di sterline sono poco o nulla di fronte alla perdita di immagine a livello mondiale.
Forse per persuadere il civile Canada a desistere da questo massacro è sufficiente non comprare più alcun prodotto canadese, in modo che il danno sia 10, 100 volte superiore agli 8,3 milioni di sterline che risparmia con questo commercio.
Io lo farò.
27/03/2006 – Il Blog di Beppe Grillo
Non poteva passarmi inosservato questo articolo di Beppe Grillo che condivido in pieno. Inserite pure i vostri commenti, se vi va.
Ricordiamo che a lanciare il sasso (credo per primo in TV), fu proprio il nostro Adriano Celentano alla fine degli anni Ottanta, alla vigilia del referendum contro la caccia.
Andrea