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La legge elettorale è incostituzionale (?)

La legge elettorale è incostituzionale

http://it.youtube.com/watch?v=bJyRV7DRy5I

Lo spettacolo di un presidente della Repubblica che guarda, in silenzio, il presidente della Corte di Conti Tullio Lazzaro mentre dichiara che la corruzione in Italia dilaga negli appalti, nella sanità e nelle forniture è desolante. Napolitano non dice una parola, non sente il dovere di andare in televisione, davanti all’affermazione: “Il non agire protratto per anni provoca danni incalcolabili”.
Le Istituzioni sono diventate i Notai dello Sfascio. Prendono atto, registrano, evidenziano. Lo Stato si inabissa, ma con piena consapevolezza dei Grandi Burocrati. I cittadini, come le stelle, stanno a guardare.
Ho riletto la Costituzione, i suoi 139 articoli, una trentina di pagine.
L’articolo 1 specifica:
la sovranità appartiene al popolo
L’articolo 48 contiene due punti:
il voto è personale ed eguale, libero e segreto
il diritto di voto non può essere limitato
La legge elettorale “porcata” imposta dal centro destra nel 2006 ha cancellato un referendum e eliminato la preferenza diretta. Una legge incostituzionale.
Non si può andare alle elezioni con questa legge, il risultato sarebbe illegittimo, impedire la scelta diretta del candidato limita il diritto di voto, aver cancellato il referendum ha tolto ogni sovranità al popolo.
Nella Costituzione sono riportate le “Garanzie Costituzionali”.
L’articolo 134 riporta:
la Corte Costituzionale giudica sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni.
Ho deciso di fare un esposto alla Corte Costituzionale perchè dichiari incostituzionale la legge “porcata” e la faccia decadere.
L’articolo 136 infatti specifica:
quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale a norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione.
La Corte ha due mesi per decidere prima delle elezioni. Se dichiarerà la legge incostituzionale si potrà votare comunque con la legge precedente o spostare il voto dopo il referendum, indetto per maggio e subito annullato con una mossa da bari di professione.
Questa classe politica autoreferenziale ha cancellato due referendum sulla legge elettorale. Decide a tavolino chi ci deve rappresentare in Parlamento. E’ costituzionale questo? E se lo fosse, allora che cosa è incostituzionale? Stay tuned!

06/02/2008 – Il Blog di Beppe Grillo


“L’attuale legge elettorale non è incostituzionale”

Dall’alto della sua esperienza il Presidente emerito della Corte Costituzionale Annibale Marini, primo firmatario dell’appello “per la difesa delle istituzioni democratico – rappresentative”, non usa giri di parole: “l’incostituzionalità dell’attuale legge elettorale avrebbe come conseguenza l’illegittimità sia del Parlamento in carica che di quello che ci si appresta ad eleggere il 13 e 14 aprile.”

Presidente Marini, nei giorni scorsi ha sottoscritto con un gruppo di costituzionalisti un appello per la difesa delle istituzioni rappresentative.

“Si trattava di richiamare l’attenzione su un problema di grande rilievo e cioè, come ho detto, sul fatto che l’ipotizzata incostituzionalità dell’attuale legge elettorale comporterebbe l’illegittimità sia dell’attuale Parlamento che di quello futuro. E ci sarebbero dubbi sulla possibilità che un Parlamento illegittimo possa poi approvare una nuova legge elettorale sostitutiva di quella in base alla quale è stato eletto.”

I sostenitori di questa tesi affermano di essere confortati da una recente sentenza della Corte Costituzionale. E’ così?

“Si dice che la tesi dell’illegittimità sarebbe confortata dalla recente sentenza della Corte Costituzionale sull’ammissibilità dei referendum elettorali. Ora, è vero che c’è un passo della sentenza in cui – come del resto avviene di frequente – la Corte ha indirizzato un monito al legislatore invitandolo a considerare l’opportunità che venga introdotta, in caso di riforma della legge elettorale, una soglia minima per l’attribuzione del premio di maggioranza. Ma da qui ad ipotizzare l’incostituzionalità della attuale legge elettorale mi sembra che corra una grande differenza.”

Qual è la ragione giustificativa del monito della Corte?

“La ragione mi sembra quella di evitare che il premio di maggioranza venga attribuito o, meglio, possa essere attribuito ad una formazione con una modesta percentuale di voti e, quindi, priva della necessaria rappresentatività. Si tratta, peraltro, di una ipotesi puramente teorica che si potrebbe realizzare solo qualora tutte le formazioni politiche che partecipano alla competizione elettorale ottengano una bassa percentuale di voti.”

Proseguiamo il ragionamento in linea teorica, e supponiamo che un caso limite come quello appena descritto si verifichi.

“Premesso che l’ipotetica incostituzionalità della vigente legge elettorale dovrebbe comportare anche quella dei sistemi uninominali, in realtà a me sembra che né il sistema uninominale né il premio di maggioranza portino, comunque, alla eliminazione delle minoranze, essendo solo diretti ad assicurare la governabilità del Paese. Si tratta di sistemi che possono essere, dunque, criticati nel merito, ma non sotto l’aspetto della loro legittimità costituzionale.”

C’è poi da considerare che il Capo dello Stato questa legge l’aveva comunque firmata…

“Proprio così. Ed anzi voglio aggiungere che Ciampi è stato uno dei Presidenti più scrupolosi ed attenti all’osservanza della Costituzione come risulta, tra l’altro, dai numerosi rilievi di costituzionalità che ha mosso a diverse leggi compresa quella di cui stiamo discutendo nella parte in cui prevedeva un premio di maggioranza calcolato su base nazionale anziché regionale.”

Da più parti, dal Quirinale in primis, si sente parlare dell’esigenza di porre mano ad un’organica e più complessiva riforma istituzionale. Cosa ne pensa?

“La nostra Costituzione mentre nella prima parte, quella cioè relativa ai diritti, è tra le più moderne ed avanzate, necessita invece, quanto alla seconda parte, riguardante l’organizzazione dello Stato, di qualche incisiva riforma. Valutazione, questa, comune a tutte le forze politiche. Basti pensare al bicameralismo perfetto e alla necessità di differenziare il ruolo delle due camere, alla generalmente condivisa inutilità delle provincie, alla necessità di rafforzare il ruolo del Presidente del Consiglio. Vi sono, poi, riforme che potrebbero essere immediatamente realizzate senza toccare la Costituzione quale, ad esempio, quella dei regolamenti parlamentari che consentono la incontrollata proliferazione dei gruppi parlamentari con tutto ciò che tale proliferazione comporta in tema di immagine per la pubblica opinione e di governabilità.”

In questo contesto come valuta lo sforzo di semplificazione del quadro politico che è in atto nel nostro Paese?

“Si tratta di uno sforzo meritorio che deve essere approvato e condiviso indipendentemente dal responso delle urne e che nel lungo periodo è destinato ad allineare il nostro Paese a quelli più moderni ed avanzati.”

Cosa risponde ai piccoli partiti che continuano a rivendicare il proprio diritto ad esistere e a preservare la propria identità?

“I piccoli partiti che talora sono di antiche tradizioni possono realizzare le loro istanze, spesso di grande significato socio-economico, all’interno di più ampie ed estese formazioni. E ciò nella direttiva della semplificazione del quadro politico e della razionalizzazione del funzionamento dello Stato e delle sue articolazioni.”

In che senso presidente Marini?

“Faccio un esempio: lei sa che nonostante tutta la classe politica (senza eccezione) si sia dichiarata favorevole all’abolizione delle province, non solo le province non sono state abolite, ma sono addirittura aumentate? Così ad un livello inferiore, ci sono ospedali, Università e uffici giudiziari la cui dislocazione risponde solo a logiche localistiche, mentre sarebbe necessario collocarli in efficienti unità operative dotate di grandi mezzi. In questo quadro si dovrebbe affrontare il problema, ormai indilazionabile, della ristrutturazione degli uffici giudiziari, che tra l’altro è una esigenza avvertita dagli stessi giudici e che servirebbe a realizzare una giustizia più rapida e, quindi, più giusta.”

Non è proprio questo tipo di degenerazioni che la cosiddetta antipolitica sembra essersi fatta carico di denunciare?

“L’antipolitica è alimentata da questo stato di cose. Ma la soluzione non è quella di un diffuso scetticismo e di una disaffezione per le sorti del nostro Paese; occorre, invece, confidare, ed in tal senso è il mio augurio più fervido, che la prossima legislatura si trasformi nell’occasione giusta per un dialogo tra le forze politiche e, quindi, per tutte quelle riforme necessarie al migliore funzionamento delle nostre istituzioni democratiche e rappresentative.”

20/02/2008 – l’Occidentale (www.loccidentale.it)


La legge elettorale è incostituzionale

Pubblichiamo la lettera di Andrea Montella con la nota di risposta di Giulietto Chiesa, col proposito di suscitare il dibattito fra i nostri lettori sullo scenario fosco e inquietante che vede un attacco ai fondamenti della nostra Costituzione.

Nel totale silenzio dei giornali e delle televisioni nazionali.

per intervenire: redazione@megachip.info

Libere elezioni o emergenza democratica?

di Andrea Montella

Caro Giulietto

Ti invio questa lettera perché sono molto preoccupato per la degenerazione politica che il nostro Paese ha raggiunto e spero che insieme possiamo fare qualcosa per arrestare questa deriva. Ho discusso con mia moglie e le mie figlie delle elezioni e dell’attuale legge elettorale e siamo giunti alla conclusione che sono una vera truffa ai danni del popolo italiano e un serio tentativo di renderci complici di un atto che va contro i principi di eguaglianza in materia elettorale sanciti dalla nostra Costituzione: l’impossibilità per gli elettori di scegliere i candidati cambia la natura del Parlamento perché trasforma tutti gli eletti anziché in rappresentanti del popolo in rappresentanti dei partiti o dei capi politici che li hanno selezionati. In secondo luogo l’attribuzione del premio di maggioranza che guardacaso, i politici delle varie formazioni, hanno mantenuto svincolato da ogni soglia minima, altera profondamente la composizione della rappresentanza. I due sistemi, sia le liste bloccate che il premio di maggioranza, sono già stati sperimentati con successo da Mussolini nel 1924 e nel 1928. Per questi motivi abbiamo deciso di non seguire questa falsa votazione ma di adire tutte quelle iniziative di massa e legali che abbiano lo scopo preciso di far saltare questo esplicito tentativo di colpo di stato, messo in essere dalle due principali formazioni di centro PD e PdL e dal loro codazzo mediatico. Troviamo straordinaria anche la collusione politica dei dirigenti delle formazioni minori che fanno finta di non vedere che si sta realizzando la parte terminale del progetto della loggia massonica di Licio Gelli, conosciuto come “Piano di rinascita democraticaâ€?, preoccupati unicamente di garantirsi le poltrone e i privilegi per se e i propri accoliti, piuttosto che chiamare alla mobilitazione negano che esista un’emergenza democratica. Nel progetto golpista della P2, di matrice atlantica, si definivano i contorni di una nuova società, che metteva per sempre in soffitta la partecipazione democratica dei cittadini alle scelte del Paese, come ben hanno colto i tre cittadini elettori, gli avvocati Aldo Bozzi, Giuseppe Bozzi e Giuseppe Porqueddu, che hanno presentato ricorso al Tar del Lazio contro la legge elettorale, iniziativa di cui abbiamo appreso l’esistenza sul sito Megachip.info, che condividiamo e di cui ti chiediamo di farti portavoce in Italia e all’interno del Parlamento europeo. Dalle truffe elettorali dei Bush, passando per il Patriot Act, le elezioni stanno diventando in tutto il mondo una farsa; mobilitiamoci per impedire che questo accada anche in Italia. Non possiamo stare a guardare.

Andrea Montella

Risponde Giulietto Chiesa:

Megachip ha già pubblicato (“tre cittadini ricorrono contro la legge elettorale vigente” 18.02.08) la notizia che tre avvocati hanno sollevato di fronte al TAR del Lazio la questione di violazione della Costituzione con riferimento alla legge eletorale in vigore, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale in merito alla ammissimibilità del referendum abrogativo. La lettera di Andrea Montella è una proposta politica che noi condividiamo. Aprire una battaglia in tutto il Paese, a sostegno di quella iniziativa, moltiplicandola in tutte le sedi, accrescendo il numero delle iniziative giuridiche, e mobilitando dovunque possibile i Comitati per la difesa della Costituzione che hanno sostenuto con successo, pressochè da soli, la battaglia per difendere la nostra Carta repubblicana. Sappiamo bene che ciò non impedirà le elezioni truffa di aprile perchè il tempo è poco e le forze sono sparse. Ma dobbiamo sapere che questa lotta sarà il primo passo di una battaglia che si annuncia durissima e che verrà innescata subito dopo le elezioni dai due vincitori designati in partenza: Berlusconi e Veltroni. E’ bene prepararsi e organizzarsi fin da ora.

Cordiali saluti,

Giulietto Chiesa

28/02/2008 – MegaChip.info


Elezioni politiche fuorilegge

http://it.youtube.com/watch?v=_eCb9gmTrGA&feature=related

Le elezioni politiche sono incostituzionali, il loro risultato è nullo. Sono stupefatto che il Presidente della Repubblica non abbia PRIMA dato corso al referendum chiesto dai cittadini e DOPO alle elezioni.
Lo psiconano minacciava la marcia su Roma se le Camere non venivano sciolte? I leghisti imbracciavano i fucili? Napolitano gli mandava l’esercito e la faceva finita. Lo paghiamo perchè prenda decisioni, non per fare la statua al Pincio.
La Costituzione è semplice, scritta bene. Si può discutere, ma la sua interpretazione è chiara. Il primo articolo dice: “La sovranità appartiene al popolo”. Invece deputati e senatori sono eletti dai segretari di partito. Il Parlamento è deciso per quasi l’80% da due persone: Topo Gigio e lo psiconano. E’ il loro Parlamento, veltrusconiano, non italiano. Ma vi rendete conto della colossale presa per il culo di queste elezioni? E’ in corso il grande mercato delle liste elettorali. Un mercato in cui c’è di tutto. Veline e puttane, condannati e prescritti. Ogni giorno una nuova candidatura della società incivile. Con la copertura di qualche precario o sopravvissuto alle stragi sul lavoro. Dopo che la legge 30 non è stata cambiata, dopo che l’indulto ha mandato assolti i colpevoli delle morti bianche. Stessi partiti, stesse facce di cuoio. L’Italia è come Bisanzio prima della caduta. Tutti interpretano, tutti si parano il culo. Tutti hanno ragione, tutti hanno torto… Quando incontrate un politico leggete a voce alta la Costituzione e chiedetegli di rispettarla. Un Parlamento incostituzionale non ha alcuna legittimità. I suoi componenti vadano a giocare alla pallacorda ad Arcore o al Festival del cinema ‘de Roma.

Riporto il ricorso al Tar di tre avvocati contro la legge elettorale.

“Elezioni del 13/14 aprile: ricorso al Tar. La legge elettorale è incostituzionale e viola la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Oggi tre cittadini elettori, gli avvocati Aldo Bozzi, del foro di Milano, Giuseppe Bozzi, del foro di Roma e Giuseppe Porqueddu, del foro di Brescia hanno proposto ricorso al Tar del Lazio, impugnando i decreti del Presidente della Repubblica con i quali sono stati convocati i comizi per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, nella parte in cui danno attuazione alle norme della legge Calderoli che appaiono in più stridente contrasto con i diritti fondamentali dei cittadini e le prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica.
I ricorrenti, sulla scia dei rilievi mossi dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 15 del 2008 (ammissiva del referendum elettorale), chiedono che il Tar sollevi la questione di costituzionalità della legge Calderoli con riferimento a tre punti critici:
1) Le liste bloccate che privano l’elettore della possibilità di scegliere le persone che dovrebbero rappresentarlo in Parlamento
2) L’attribuzione di un premio di maggioranza non subordinato al raggiungimento di alcuna soglia minima
3) L’indicazione sulla scheda elettorale del candidato premier
L’impossibilità per gli elettori di scegliere i candidati cambia la natura del Parlamento perché trasforma tutti gli eletti, anziché in rappresentanti del popolo in rappresentanti dei partiti o dei capi politici che li hanno selezionati, comprimendo il principio costituzionale della rappresentativita e della libertà dei parlamentari, che devono esercitare le loro funzioni senza vincolo di mandato. Essa inoltre viola la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (articolo 3 del Protocollo I).
L’attribuzione di un premio di maggioranza, svincolato da ogni soglia minima, altera profondamente la composizione della rappresentanza. Entrambi i sistemi, sia il premio di maggioranza, sia le liste bloccate sono stati adoperati dal fascismo, con la legge Acerbo del 1924 e con la successiva legge del 1928, per espropriare il corpo elettorale della possibilità di compiere delle scelte libere e mortificare il Parlamento.
L’indicazione sulla scheda del capo della coalizione candidato alla carico di premier pregiudica le funzioni e la libertà del Capo dello Stato a cui la Costituzione attribuisce il compito di nominare il Presidente del Consiglio dei Ministri”.

29/02/2008 – Il Blog di Beppe Grillo

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