Trusted Computing
L’espressione inglese Trusted Computing (TC) (letteralmente “informatica fidata”) si riferisce ad una tecnologia nata da specifiche del Trusted Computing Group (TCG) – che ha ereditato quelle del Trusted Computing Platform Alliance (TCPA) – con l’obiettivo dichiarato di produrre computer più sicuri mediante l’uso di opportuni hardware e software. Il termine deriva da trust (fiducia) ma assume un significato particolare: non significa necessariamente affidabile dal punto di vista dell’utente, ma piuttosto che può essere considerato fidato secondo i canoni imposti dai produttori. In altre parole, i dispositivi che implementeranno tale tecnologia non faranno funzionare applicazioni ritenute non affidabili (e quindi non permesse) dai produttori.
Sebbene i sostenitori del TC (di cui fanno parte le più grandi aziende dell’industria informatica mondiale come AMD, Intel, hp, IBM, Microsoft e Sun) lo sventolino come la soluzione per ottenere computer più sicuri, affidabili e meno attaccabili da virus e malware, i critici di questa soluzione – membri della community del software libero ed open source, esperti di sicurezza, accademici – sostengono che l’effetto complessivo (e forse l’intento) del TC sia quello di imporre delle restrizioni irragionevoli su come gli utenti possono usare i propri computer.
La disapprovazione del TC da parte degli esperti di sicurezza deriva dal fatto che tale tecnologia potrebbe aumentare enormemente il controllo e la capacità di monitoraggio dei sistemi da parte dei produttori hardware e software, in maniera che essi possano imporre quello che gli utenti possono fare con i propri computer, ed utilizzarlo per attuare meccanismi che spazzino via la libera competizione del mercato dell’IT ed il libero sviluppo del software da parte dei singoli individui.
Questo è solo un estratto preso da Wikipedia (l’enciclopedia libera); per approfondire meglio l’interessante argomento, vi rimando alla relativa pagina web.
Per i meno pazienti, consiglio vivamente la visione di questo interessante video.
Altro interessantissimo articolo per rimanere in tema, tratto da “Apogeonline“, è “Palladium: la Soluzione Finale secondo Microsoft e Intel” di Paolo Attivissimo.
Andrea