Salvatore Marletta nasce a Catania ma dopo pochi anni viene trapiantato al nord causa lavoro del babbo mentre Walter Dallari è originario di Sassuolo ma vive a Legnago.
Ed è proprio a Legnago che invece Salvatore, sin da ragazzino scopre la passione per la musica e inizia a studiarla fino al raggiungimento del Diploma in Tromba e all’inizio della sua carriera pianobar nel 1985. Dal 1988 inizia a cantare e suonare ovunque, in Italia e all’estero. Seguono 5 anni da concertista di musica classica e barocca come trombettista. Continua a coltivare anche la passione per la scrittura di brani fino al punto di creare la sua prima struttura di produzione autonoma.
Nasce così nel 1992 la Sisalvichipuò edizioni musicali che nel 1995, con le prime produzioni discografiche, divenne la Dea Records, una piccola etichetta discografica specializzata in musica Dance, House, New Age e Easy Listening. Nel 2000, si trasforma in Dea Distribution, distribuzione indipendente e vendita Online di libri, Cd, Dvd e che rimane ad oggi aperta solo come Edizioni musicali.
Walter invece, è emiliano di nascita e veneto d’adozione (per motivi sentimentali prima, per lavoro poi), e di mestiere passa ore con le dita su tasti bianchi e neri. Non sono, come qualcuno potrà pensare, quelli della tastiera di un pianoforte bensì quelli, forse meno nobili, della tastiera di PC e server.
La musica, entra nella sua vita già dall’età di 6 anni, e in realtà non ne è mai più uscita… fino a che nel 1995, incontra proprio Salvatore Marletta! Con lui fa i primi passi nel mondo della musica e della produzione, prima con un progetto solista, Da-Team, che esce in Italia prima come singolo, poi in Asia come Cd completo. Poi collabora per altri progetti, anche in qualità di grafico e webmaster, seguendo la naturale evoluzione della Dea Records.
ACfans ha avuto il piacere e l’onore di intervistarli!
- Che cosa si prova ad aver scritto una canzone per Mina e Celentano?
WD: Per chi ama la musica, al punto di averne fatto la propria occupazione principale, come Salvatore, o essendone comunque immerso per la maggior parte della propria vita, come il sottoscritto, non può che essere un onore, una gioia immensa, un sogno che si avvera…non bastano le parole per spiegarlo, ci vorrebbe un urlo: AAAAAAAAHHHHHHHHHHH!
SM: È un’emozione indescrivibile. Sentire una tua canzone cantata da loro è veramente emozionante, anche perché per me sono sempre stati due Artisti che ho sempre ammirato fin da adolescente. - Com’è nata la vostra amicizia? E il rapporto lavorativo con il vostro collega Federico Spagnoli?
WD: Con Salvatore ci siamo conosciuti più di 20 anni fa, sul mio posto di lavoro del tempo. Il titolare mi confidò che quell’altero personaggio lavorava nel mondo della musica. Lo avvicinai immediatamente (sono molto timido…) e dissi dandogli del Lei: “Posso farle ascoltare qualche canzone che ho scritto?”. Il resto lo sapete…Federico più recentemente è diventato amico su Facebook prima di Salvatore, poi anche mio, e con lui condividevamo gusti musicali e un amore viscerale per Lei…MINA! Ci scusi Adriano, ma è stato così!
SM: La nostra amicizia è nata da un provino che Walter mi presentò nel 1995 e che diventò uno dei primi singoli dance della mia neonata etichetta Dea records, dove Walter cantava “The War is over” uscito in Giappone nel 1996 con il nome d’arte Da-Team…poi scoprimmo la passione comune per internet e la tecnologia (oltre che la musica) e da quel momento siamo sempre rimasti amici.
Federico l’ho conosciuto tramite Facebook, grazie al brano che lui aveva scritto 3 anni fa per Mina “Questa donna insopportabile”.
Parlando e condividendo musica, abbiamo scoperto di avere gli stessi gusti musicali e di avere fatto alcune esperienze live molto simili (come cantanti di pianobar). - Questa è la vostra prima grande collaborazione, che vi ha fatto conoscere su scala Nazionale. Ma da quanto lavorate nel mondo della musica? Com’è nato e come è proceduto nel tempo il vostro percorso artistico?
WD: Con Salvatore abbiamo collaborato a partire dalla fine degli anni ’90. Insieme abbiamo scritto e prodotto musica di tutti i tipi, compreso un mio primo (e purtroppo unico) disco che è uscito come singolo in Italia e poi come CD completo in Oriente (è stato il primo ad essere licenziato per l’etichetta Dea Records!) nel lontano 1996.
SM: Personalmente lavoro nel mondo della musica da quando avevo 11 anni (ora ne ho 51).
Mi sono diplomato in Tromba nel 1986 al conservatorio di Verona.
5 anni concertista di musica classica e barocca (come trombettista dal 1983 a fine 1988).
Poi ho passato 30 anni nei migliori locali d’Italia ed estero come cantante pianista di Pianobar.
Come dicevo prima, la nostra collaborazione artistica è nata con il progetto Da-Team e proseguita nel tempo con altre produzioni… - Raccontateci la genesi di “Non mi ami”, scritta assieme a Federico Spagnoli. Come è stata scelta per essere cantata e pubblicata in “Le migliori”?
WD: Sono stato coinvolto da Salvatore prima come amico e confidente (la storia della canzone è nata da una storia vera, da lui vissuta e che, sinceramente, io non condividevo), e solo dopo come collaboratore, quando il tutto si è trasformato nell’embrione della canzone che ormai tutti conosciamo. Il ritornello di Salvatore mi è subito entrato nel cervello… nonmiaminonmiami… Ho pensato fosse fortissima, ma come sempre le parole mi sono uscite dal cervello prima e dalla bocca poi, o contemporaneamente…ed è nato il Mantra che ci accompagna dal marzo 2015! La scoperta, poi, che Federico Spagnoli, già autore della meravigliosa “Questa donna insopportabile”, aveva deciso di entrare nel “gruppo” e di contribuire in proprio al progetto, mi ha reso fiero e fiducioso: avevamo e avremmo fatto un buon lavoro insieme.
SM: La canzone è nata per caso, inizialmente dalla mia penna, sia il testo che la musica, la mattina del 9 marzo 2015.
Volevo scrivere qualcosa per Mina e Celentano, dato che non scrivevo più da qualche anno…
Così, ho imbracciato la mia chitarra Jazz nel mio piccolo home studio e ho cominciato a buttare giù una melodia e allo stesso tempo un testo, che parlava di una mia storia d’amore molto sofferta e complicata, che per motivi di incompatibilità caratteriale dovevo chiudere a tutti i costi perché ci stava rovinando la vita…ed è li che ho preso spunto per il ritornello, per comunicare a questa donna che in effetti non mi amava veramente e che non mi voleva nella sua vita “Non mi ami Non mi ami”.
Dopo un paio d’ore avevo già la prima bozza del testo (che poi è stato migliorato insieme a Walter Dallari e Federico Spagnoli) e il 90% della musica scritta, compresa l’introduzione, che nella mia versione era suonata da un Moog e che poi è rimasta quella che ascoltate oggi, con la differenza che Federico ha aggiunto un piccolo ponte dopo il 2° inciso e delle piccole frasi al pianoforte nell’arrangiamento.
Federico inoltre ha ricantato il provino e lo ha inviato a Massimiliano Pani, con il quale ha un ottimo rapporto…
Il pomeriggio stesso Mina lo ha ascoltato e ci ha fatti chiamare per fermare il brano per il suo nuovo album in uscita a fine anno…
Solo che poi invece il brano è finito (con nostra grande gioia e stupore!) nel nuovo album di MinaCelentano! - Cosa avete pensato al primo ascolto di “Non mi ami” cantata da Mina e Adriano? Ve l’aspettavate realizzata in questo modo?
WD: Me l’aveva detto Federico: “Quando sentirai la canzone cantata da loro, come è successo a me con Mina…” ed ha aggiunto una reazione fisica che non si può ripetere in pubblico! E così è stato, ne più ne meno…qualcosa di potente, un brivido partito dalla nuca che si è spostato in tutto il corpo. La morbidezza voluta da Massimiliano Pani ed il parlato aggiunto da Celentano (subito ribattezzato Velluto & Ironia) hanno fatto il resto. Adesso tocca al pubblico decidere se il lavoro è stato fatto bene o male, io sono soddisfatto!
SM: Il primo ascolto è stato incredibilmente emozionante, anche se la canzone me la immaginavo diversa, non era stata scritta per essere cantata in un botta e risposta, ma una strofa per uno… e anche il “ma hai sbagliato cantante” non c’era nel testo iniziale.
Inoltre il nostro sound immaginario era più dinamico, con l’uso di Groove al posto della batteria, invece loro lo hanno fatto molto più bello dolce e raffinato e acustico… - Immaginiamo avrete avuto modo di ascoltare il cd “Le migliori”: cosa ne pensate?
WD: Io ho ascoltato il CD assieme ai Fans del mitico Duo, meravigliato quanto loro alle 00:00:01 dell’11/11 con Spotify…è stata una nottata (si, nottata, tutto si è protratto fino e oltre “LE TRE” citate nella canzone del disco) meravigliosa, con i nostri “nuovi” amici (i Fans, appunto, del Mina Fan Club e di ACfans in particolare) che ci hanno riempito di affetto, di complimenti e di “virtuali” pacche sulla spalla!
Dopo diversi ascolti, del CD penso sia meraviglioso, vario ed ottimamente realizzato. Poi, che dire della splendida scelta dei brani e… degli autori?
SM: È un bel CD, molto diverso dal precedente, tranne il nostro pezzo, che forse è l’anello di collegamento fra il vecchio e il nuovo.
I brani sono tutti molto belli e nello stile di Mina e Celentano - Dal punto di vista musicale, che considerazioni avete di Mina e Adriano? Quali sono gli album e le canzoni che più vi stanno a cuore dell’uno e dell’altra?
WD: Le più belle voci in assoluto, di sicuro in Italia. Dei due ho seguito tutta la carriera, già da piccolo intuivo la loro grandezza. Lei, la Voce femminile per eccellenza; lui, istrionico e multidisciplinare (cantante, attore, e ultimamente anche “voce pensante” della coscienza italiana, cosa questa che lo ha rivalutato agli occhi dei più), hanno accompagnato la storia della canzone e dello spettacolo italiano in generale.
A Mina mi sono riavvicinato di recente, dopo che Martino, il mio bimbo, a 5-6 anni si è innamorato di Lei e della sua voce: “Però, brava questa Mina!”, diceva ascoltando il disco “Selfie” del 2014. Immaginate come mi sono sentito quando ho saputo di avere come compagno di viaggio in questa avventura un autore dello stesso disco!
SM: Due mostri sacri della musica italiana, hanno lasciato il segno su almeno 5 generazioni e continuano a farlo.
Mina è la “voce femminile” per eccellenza una grande star che ci invidiano anche oltreoceano
Celentano è un personaggio unico e un grande artista.
Di Celentano amo gli ultimi lavori insieme a Gianni Bella e Mogol, in particolare i CD “Io non so parlar d’amore” (“L’emozione non ha voce”, “L’arcobaleno”), “Esco di rado e parlo ancora meno” (“Apri il cuore”, “Quel che non ti ho detto mai”), “Per Sempre”.
Di Mina amo sia i vecchi successi che i nuovi, tra le mie preferite “Anche un uomo”, “Ancora ancora ancora”, “Volami nel cuore”, “Oggi sono io”, “Portati via”… - Avete avuto modo di conoscerli di persona o perlomeno di chiacchierarci?
WD: Per ora assolutamente no. Per noi tutti ha parlato il buon Federico (Spagnoli), che comunque credo sia stato abbastanza persuasivo! E’ stato lui infatti a portare la canzone alla “corte” di Mina, e la leggenda narra che Lei l’abbia scelta al primo ascolto!…
SM: Purtroppo no - Parliamo un po’ di voi; quali sono i vostri gusti musicali? Un album e una canzone che tenete nel cuore?
WD: Io sono musicalmente onnivoro, con la musica non sono e non sarò MAI a dieta (lo sono, purtroppo, nella vita reale). Fan della musica degli anni ’80, quelli della mia “giovinezza” (anche se so essere considerata “minore” rispetto a quella delle decadi precedenti), ascolto da sempre di tutto, ho amato gli Art Of Noise e Claudio Baglioni, Frankie Goes To Hollywood e Cocciante, Tears for Fears e Daniele Silvestri. E Mina e Celentano, da soli e insieme. Se devo scegliere una canzone… “Raoul and the Kings of Spain” dei Tears for Fears; un album che ho disintegrato e ricomprato (più volte)? “Io sono qui” di Claudio Baglioni.
SM: Io vengo dal Jazz, poi dalla Classica e infine dal Pop e Soul. Amo tutta la musica che riesce a darmi emozione.
Preferisco comunque il Jazz e il Soul. I primi album di Pino Daniele, Giorgia, Whitney Houston, Celin Dion, Stevie Wonder. La canzone: “Ribbon in the Sky” di Stevie Wonder e “Cambiare” di Alex Baroni. - Com’è cambiata, se è cambiata, la vostra vita dopo questa grande collaborazione?
WD: Per ora nulla, a parte che siamo diventati molto più autocritici ed esigenti con noi stessi, per poter dare il massimo in questa meravigliosa ma difficile attività.
SM: Al momento non è cambiato nulla, solo un po’ di popolarità…la gente mi ferma per strada per farmi i complimenti, e io rimango stupito, ma continuo la mia ricerca interiore… continuo a studiare, scrivere e guardo avanti. - Quali sono i vostri prossimi progetti?
WD: Scrivere, scrivere, e ancora scrivere!!! Per tutto il tempo che la vita ci concede! Ho anche in cantiere un libro da scrivere a due mani (anzi a quattro, se scriviamo col PC) con un amico con cui ho ripreso i contatti ultimamente!
SM: Continuare a scrivere canzoni, produrre ed esibirmi nei miei live come sempre - Sogni nel cassetto?
WD: Di sogni ne ho nel cassetto, fuori dal cassetto, sotto al letto, nell’armadio (circondati dagli scheletri)…dappertutto! Comunque quello più importante è avere la possibilità di continuare in questa attività, anche se credo che mantenere questo standard sarà quantomeno difficile…
Adesso la cosa che vorrei di più è un Picture Disc in vinile de “Le migliori” autografato…potete aiutarmi in qualche modo?
SM: Scrivere una canzone per Giorgia, Bocelli, Pausini e Il Volo e qualche altro big della musica Italiana.
(Scusate, ma come dice il detto: mira alle stelle… mal che vada colpirai la luna!)
PS: questa è la pagina ufficiale Facebook della Dea Records, citata nell’intervista! Dea Records.
Lo staff di ACfans.it