Emanuela Cortesi nasce nel 1958 a Fusignano, in provincia di Ravenna. Inizia la sua carriera come cantante, vincendo, giovanissima, nel 1973 il Festival di Castrocaro e partecipando al successivo Festival di Sanremo, in cui si classificò quinta con il brano Il mio volo bianco. Non soddisfatta dei brani che le vengono proposti, abbandona per diversi anni il mondo dello spettacolo.
Negli anni 80 comincia la carriera da corista, collaborando nel tempo con i più importanti artisti italiani, tra cui Marcella e Gianni Bella, Mango, Eros Ramazzotti, Lucio Dalla, Laura Pausini, Gianni Morandi e moltissimi altri, spaziando tra dischi, tour e programmi televisivi.
Con Adriano la collaborazione inizia nel 1996 per i cori di alcuni brani dell’album Arrivano gli uomini, fino al 2012, anno in cui è tra i coristi del concerto evento Rock Economy, passando da dischi storici come MinaCelentano, Io non so parlar d’amore e Per Sempre.
ACfans ha avuto il piacere e l’onore d’intervistarla!
- Come hai conosciuto e cominciato a lavorare con Adriano Celentano?
Ho conosciuto Adriano durante la registrazione dell’album “Io non so parlar d’amore” ed è stato SUBITO “amore”!
Mi è sempre piaciuto Adriano e quell’album, con le canzoni scritte da Gianni Bella e Mogol, gli arrangiamenti di Fio Zanotti, è un vero capolavoro.
Ricordo tutto di quel periodo: le lunghe sessioni di coro e le risate quando lui interveniva interagendo con Fio a proposito dei cori o con Mogol per cambiare le parole; o quando raccontava le barzellette fra un brano e l’altro!
Che periodo di meravigliosa musica quello. - Per il brano “Solo da un quarto d’ora” contenuto nell’album “Arrivano gli uomini”, nonostante nei crediti del CD venga indicata come vocalist una certa Alan, molti fan sostengono che la sensuale voce femminile che duetta con Adriano sia la tua. Confermi? Nel caso, perchè la scelta di utilizzare uno pseudonimo?
Mantengo il “segreto” per rispetto, ma non sono io. Mentre sono io nel brano “Mi domando”, bellissima canzone. - Ci racconti il tuo rapporto con Adriano?
Noi quando ci incontriamo parliamo come se ci fossimo lasciati il giorno prima. È sempre piacevole parlare con Adriano, di tutto. Non è mai banale parlare con lui. - Dopo “Arrivano gli uomini”, hai partecipato ai cori di “MinaCelentano” e “Io non so parlar d’amore”, due tra gli album più venduti della storia della musica italiana…
Quei due insieme sono una forza della natura!
In quei due dischi ci sono le canzoni più belle degli ultimi vent’anni. - Non solo dischi, ma anche televisione: “125 milioni di caz..te”, Sanremo 2012 e, soprattutto, “Rock Economy”, che ha sancito il ritorno live di Adriano dopo 18 anni; come cambia l’approccio lavorativo dalle registrazioni in studio alla TV?
È un’altra cosa e comunque dipende sempre da come tu ti rapporti con le situazioni lavorative e con l’artista.
In fondo sei al suo servizio e cerchi sempre di fare del tuo meglio per assecondare le sue richieste, quelle dell’arrangiatore o del regista se sei in TV.
Almeno io ho fatto e continuo a fare così da sempre. - Quando Adriano preparava, appunto, “Rock Economy” nel 2012, come si rapportava quotidianamente con lo Staff? Dietro le quinte, com’era in questa occasione e quanto era palpabile la sua tensione?
Adriano ha il senso della bellezza.
Ha il senso cromatico dell’insieme dei colori.
Ogni inquadratura è studiata nei minimi dettagli e a me piaceva molto quando si soffermava per decidere che colore mettere per sottolineare un momento per lui importante in TV.
E’ molto esigente e a volte ti mette alla prova ma fa parte del suo modo di essere. - Quale o quali aneddoti su di lui ricordi con maggior affetto e curiosità?
Un giorno, mentre a casa sua facevamo le prove per “Francamente me ne infischio” mi chiamò mia madre per dirmi che il mio babbo non si era sentito bene e chiedendomi di parlare con lui per incoraggiarlo un po’.
Per fare questo mi sono allontanata dalle prove e Adriano lo ha notato subito…
Mi ha seguita e chiesto il perché, poi ha preso il telefono e ha parlato con mio babbo per un sacco di tempo, allontanandosi per il viale come fossero amici da sempre!
Non lo potrò mai dimenticare. - Ricordi di aver mai visto Adriano davvero arrabbiato?
Sì, certo… e dal suo punto di vista, aveva ragione! - Oltre Adriano, il tuo curriculum è veramente invidiabile; hai collaborato con Mango, Laura Pausini, Ramazzotti, Fiorello, Morandi, Dalla, De Gregori e moltissimi altri. Quali esperienze ti sono rimaste maggiormente impresse?
Io sono una professionista un po’ atipica credo.
Per me la musica è stata e sarà sempre un mezzo per interagire con le persone oltre al fatto che mi ha permesso e mi permette tuttora di stare sui palchi internazionali (vedi il Pavarotti Internazional etc…).
Tutti mi hanno dato tantissimo, gli artisti con i quali ho lavorato sono stati molto importanti per la mia crescita personale oltre che artistica.
Il pubblico, le persone che si ricordano di te e ti chiedono come stai, come sta la tua famiglia, che ritornano con regali, lettere, foto… ogni volta che sanno di poterti incontrare. Che chiedono di te se non ci sei, quella è la vera magia della musica e io, grazie al mio lavoro ho potuto godere di questo beneficio per cui ringrazio tutte le persone che mi hanno chiesto di farlo, indistintamente. - In linea di massima, quali sono i tuoi gusti musicali? Cosa ascolti in macchina o in una domenica qualsiasi a casa?
Ascolto di tutto ma quasi mai in sottofondo a qualcosa che sto facendo.
Non riesco a non prestare attenzione alla musica! - Con quale artista rimpiangi di non aver accettato una collaborazione o con il quale sogni da sempre di lavorare?
Stevie Wonder? (anche se ho avuto il privilegio di duettare con lui al Pavarotti International in camerino) - A cosa stai lavorando adesso? Progetti futuri?
Quando hai accumulato così tanta esperienza devi DONARE ed è quello che sto facendo attraverso l’insegnamento, pur non facendomi mancare niente anche a livello televisivo (ho finito da poco “I migliori anni”).
Scrivo, recito, dipingo e sostengo le donne nella lotta contro i tumori al seno cercando io stessa di trasformare quel “veleno” in medicina, quella che può sembrare una sconfitta in una grande opportunità. Coltivo la terra e ho Fede nelle capacità umane. Una famiglia piena di animali ed un marito meraviglioso! La mia è una vita incredibile… e pensare che dove sono nata, non c’è neppure il treno!!!
Grazie ragazzi, è stato bello!
Lo staff di ACfans.it