Andrea Gallo, artefice del testo di “Eva“, nasce a Milano il 10 febbraio del 1974. Vive a Padova e dopo svariati lavori che nulla hanno a che fare con la musica, riesce finalmente nel 2003 ad esordire come autore per gli Mp2 in un disco prodotto da Alberto Salerno e Mara Maionchi, e arrangiato da Michele Canova.
Continua a frequentare Salerno, il quale, gli insegna molto circa il mestiere dell’autore, il sogno che da sempre coltiva. L’anno seguente frequenta una scuola a Roma che gli permette di entrare in contatto con fantastici professionisti quali: Sergio Bardotti, Oscar Avogadro, Paolo Audino, Gatto Panceri e Vincenzo Incenzo. Nel 2005 scrive per gli Sugarfree il secondo singolo “Tu sei tutto per me” contenuto nel disco “Clepto-manie” doppio d’oro e platino.
Scrive per Viola Valentino dal 2007 fino al 2012 e, sempre in quell’anno, anche per Marcela Morelo. Nel 2014 scrive per Emanuele Corvaglia di Amici, per la trasmissione “Io Canto 4” e nel 2016 per Mietta, fino a realizzare il sogno più grande di tutti: scrivere per Adriano Celentano e Mina.
Luigi De Rienzo, chiamato e conosciuto da tutti Gigi, è il compositore della musica di “Eva“. Nasce a Paternopoli in provincia di Avellino nel 1955. Trascorre la sua vita tra Napoli e Milano e sin dagli anni ’70 inizia la sua carriera nel mondo della musica come produttore, bassista e autore. Tante sono le collaborazioni che lo riguardano: Pino Daniele, Edoardo ed Eugenio Bennato, Andrea Bocelli, Teresa De Sio, Eduardo De Crescenzo, James Senese/Napoli Centrale (con cui tuttora collabora), Enzo Gragnaniello, Toni Esposito, Tullio De Piscopo, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Alma Megretta, Irene Grandi, Gino Paoli, Eugenio Finardi, Mia Martini, Hamish Stuart, Anna Oxa e infine… anche lui raggiunge il mito, la coppia delle coppie: Mina e Celentano.
ACfans ha avuto il piacere di intervistarli!
- Che cosa si prova ad aver scritto una canzone per Mina e Celentano?
Andrea Gallo (A): Una gioia indescrivibile, un senso di gratitudine.
Gigi De Rienzo (G): Felicità, gratitudine e anche un pizzico di autostima in più; meglio di una psicoterapia! - Sappiamo che voi due vi conoscete da ben 21 anni: com’è nata la vostra amicizia e collaborazione artistica?
A: Credo settembre 1996, zona Navigli a Milano dove abitava Gigi. Arrangiò un mio brano con cui partecipai a Sanremo Giovani. Di Gigi umanamente mi colpì la riservatezza e la gentilezza, poi ha questo accento campano che cattura per simpatia. Artisticamente, è un mostro di bravura, un meticoloso, ci mette dentro la passione in ciò che fa.
G: Ci mise in relazione Mara Maionchi. Andrea mi piacque subito artisticamente, all’epoca nelle sue canzoni c’era una vena un po’ disperata, lunare, che mi catturò. E anche la voce era, ed è tuttora, speciale. In più ha una sensibilità intelligente che gli permette di lavorare benissimo in team: una dote rarissima. - Ci raccontate la genesi di “Eva”?
A: Eva è nata grazie a Gigi che mi ha fatto ascoltare una splendida melodia, di cui mi sono subito innamorato, il testo è nato piano piano da un continuo confronto tra me e lui.
G: Ho appuntato la melodia chitarra e voce, era venuta fuori praticamente già finita, l’ho riascoltata e immediatamente ci ho “sentito” Celentano, era come se già la cantasse lui (la realtà ha poi superato la fantasia, Mina e Celentano insieme… una meraviglia).
Andrea ha sposato in pieno la mia “visione” e ha costruito una storia e un linguaggio che andassero in quella direzione. - Com’è stata scelta per essere cantata e pubblicata nel nuovo progetto di Mina e Celentano?
A: Personalmente non lo so in che modo e secondo quali criteri sia stata scelta; l’abbiamo mandata, fortunatamente è piaciuta e adesso siamo qui!
G: Nonostante il vecchio del mestiere dovrei essere io è stato Andrea a mandare il pezzo. Immagino che la selezione sia stata dura, quante canzoni avranno ricevuto?! - Andrea, il testo è rimasto fedele a quello da te scritto oppure ha subito qualche modifica?
A: Sono state cambiate due parole nella parte cantata da Adriano. “Sguscio” al posto di “striscio” nel verso “sguscio qui tra i ricordi di lune e falò” e “cena” al posto di “scena” nel verso “un peccato quell’ultima cena“.
Devo dire che sono due cambi graditissimi. “Sguscio” in particolar modo è proprio da Adriano… è perfetta, bellissima così! - Gigi, l’arrangiamento di Celso Valli è fedele all’atmosfera del brano che avevi in mente quando ne hai composto la melodia?
G: Celso è un grande, partendo da quelli che erano i movimenti “naturali” del brano, ha costruito un prodotto finale emozionante e raffinato.
Ritrovo in pieno l’intenzione originale, ma in una forma che la valorizza. - Cosa avete pensato al primo ascolto del vostro brano eseguito da Mina e Adriano? Ve l’aspettavate realizzata in questo modo?
A: Mi chiedevo se stessi sognando, il primo ascolto è avvenuto durante il lancio al servizio del TG1.
G: L’ho sentito al TG, bello potente: soprattutto mi ha colpito il carisma incredibile di questi due giganti. - Musicalmente, che considerazioni avete di Mina e Adriano? Quali sono gli album e le canzoni che più vi stanno a cuore dell’uno e dell’altra?
A: Mina e Adriano sono due leggende della musica italiana e non solo. Di Adriano dico tutto il disco “La pubblica ottusità” per una questione affettiva, avevo 13 anni e chiesi i soldi a mia mamma per correre a comprarlo al negozio di dischi. Di Mina direi le canzoni scritte da Mogol e Lucio Battisti e l’album “Facile”.
G: Hanno fatto TUTTO, impossibile scegliere, hanno accompagnato tutta la mia vita. Sicuramente ho un’emozione speciale per le loro canzoni degli anni ’60 e ’70 perché sono state la colonna sonora della mia crescita, ma amo tutta la loro produzione. - Indubbiamente Celentano ha segnato non solo la storia musicale italiana, ma anche il cinema e la televisione nell’arco dei suoi 60 anni di carriera. C’è un film o una trasmissione TV che vi ha lasciato il segno?
A: Come trasmissione Fantastico dell’87, come film per motivi diversi “Joan Lui” e “Lui è peggio di me”, ma ce ne sono tantissimi.
G: Il Fantastico di Celentano, era una cosa nuova, come del resto tutte le trasmissioni di Adriano. Riguardo al cinema, forse per un fatto generazionale, ricordo “Serafino”, magari perché è il primo che ho visto… ma ce ne sono tantissimi. - Parliamo un po’ di voi: da quanto svolgete questo mestiere? Come avete mosso i primi passi nel mondo della musica?
A: Scrivo canzoni per altri dal 2003, i primi passi li ho mossi grazie all’incontro con Leandro Barsotti che mi presentò Alberto Salerno e Mara Maionchi nel ’95. Avevo a quel tempo un po’ di canzoni solo mie e alcune scritte con Alberto Rosati, bravissimo autore, con cui condividevo la passione per la scrittura e con il quale ci confrontavamo, cosa che facciamo ancora adesso, scrivendo ogni tanto insieme.
G: Faccio musica professionalmente dagli anni ’70. Ho cominciato prestissimo e ho suonato, arrangiato e prodotto per una sacco di artisti. La mia attività principale è quella del produttore artistico, ma amo ancora soprattutto suonare (suono attualmente con James Senese/Napoli Centrale) e scrivere, anche se era da un po’ che non lo facevo. Devo ad Andrea se ora esiste “Eva”: mi telefonò qualche anno fa e mi disse che voleva scrivere delle canzoni con me… grazie Andrea! - Avete dei punti di riferimento? Vi ispirate a qualcuno in particolare?
A: Tutta la bella musica e le belle canzoni. Ho ascoltato e ascolto di tutto, con attenzione ai testi, ai linguaggi e allo stile di ciò che viene raccontato nelle canzoni. Dal punto di vista dei testi, come dicevo, ho avuto modo di poter lavorare con Alberto Salerno e, successivamente, di potermi anche confrontare con Sergio Bardotti, Oscar Avogadro e Paolo Audino.
G: Non direi, mi piacciono cose talmente diverse tra loro… - Quali sono i vostri gusti musicali? Un album e una canzone che tenete nel cuore?
A: I grandi della musica italiana e straniera, amo tutto ciò che è pop e che diventa popolare, che possa essere cantato, fischiettato, tutto ciò che diventa di tutti. Ho tantissime canzoni nel cuore, non saprei quale scegliere.
G: E’ difficile rispondere, ascolto di tutto da quando ero piccolissimo, mi è capitato di suonare qualunque genere e di imparare ad amarlo. Amo le canzoni perché parlano direttamente al cuore della gente e amo la musica strumentale perché ti fa dire anche le cose che non hanno un nome, e il mondo ne è pieno. - La musica è cambiata molto negli ultimi 20/30 anni e continua a cambiare. Sia per il gusto della gente, sia la fruizione della stessa mediante supporti virtuali e digitali. Come giudicate e come state vivendo questo cambiamento?
A: Non mi riesce di giudicarlo, lo vivo e a tratti lo subisco, ma siamo in ballo e balliamo, sperando e cercando artisticamente di dare il meglio.
G: Ogni tanto la storia accelera e questo è uno di quei momenti.
Le persone che vivono questi periodi, soprattutto quelli che non sono più dei ragazzini, si spaventano, si indignano… ma tutto continua e indietro non si torna. - Quali sono i vostri prossimi progetti? State scrivendo per qualcuno?
A: Sì, abbiamo delle cose in ballo, ma per discrezione e scaramanzia meglio non fare nomi…
G: Sì… vediamo… - Sogni nel cassetto?
A: Artisticamente il mio sogno più grande si è realizzato con Adriano Celentano e Mina. Ci sono alcuni cantanti che stimo (e stimiamo) particolarmente per i quali ci piacerebbe scrivere…
G: Un’altra canzone per Celentano e Mina? Magari! Intanto questa bella avventura mi ha fatto venire voglia di scrivere e con Andrea mi piacerebbe vedere dove possiamo arrivare.
Lo staff di ACfans.it