ACfans.it intervista Pietro Paletti, autore per Mina e Celentano di “Ma che ci faccio qui”
Nato in provincia di Brescia nel 1980, comincia a suonare la tromba già dall’età di sei anni, e la chitarra dai 13. Dopo 5 anni di studi di musica intrapresi a Londra, inizia a lavorare in una casa di produzione grazie alla quale collabora con nomi registi e compositori calibro di Goran Bregovic, Robert Carlye e Ridley Scott.
Nel 2005 torna in Italia e lavora un anno con per la Fox, come produttore e compositore per documentari e spot pubblicitari, ed inizia inoltre la sua carriera d’artista divenendo prima voce dei The R’S, con i quali pubblica l’album “De Fauna et Flora” su etichetta americana Nat Geo Music e canta in prestigiosi Festival ad Austin ed a New York.
Nel 2012 approda su etichetta Foolica e nel 2013 pubblica il suo album d’esordio “Ergo Sum”, dai suoni internazionali ed ispirati alla migliore tradizione pop italica.
Nel 2014 passa alla Sugar Music, che manda alle stampe l’EP “Palettology” e, nel Gennaio 2015, l’ultimo album “Qui e ora”.
Nel 2016 un suo brano, “Ma che ci faccio qui” entra a far parte del nuovo, attesissimo, album di Mina e Adriano Celentano “Le migliori”.
ACfans ha avuto il piacere e l’onore di intervistarlo!
- Che cosa si prova ad aver scritto una canzone per Mina e Celentano?
Pensi a quando da piccolo in cucina tua madre cantava le loro canzoni, quando li vedevi in tv e tutti li ascoltavano con rispetto e ammirazione. Pensi che oggi un cerchio della tua vita si è un po’ chiuso. Capisci che è una piccola grande soddisfazione che va oltre la sfera professionale. - Non è la prima collaborazione “eccellente” della tua breve ma intensa carriera; hai avuto modo di collaborare anche con registi del calibro di Robert Carlye e Ridley Scott. Puoi descriverci queste esperienze?
Lavoravo a Londra per un importante studio di post produzione cinematografica. Ho conosciuto e collaborato con molti personaggi noti ed è sempre stato particolare, nel bene e nel male, sono persone “normali” che hanno saputo uscire “fuori dal comune”, tutti con qualcosa di forte dentro da tirare fuori. Le ho sempre osservate incuriosito ma mai con senso di inferiorità in modo da potermi rilassare e godermi appieno l’esperienza. - Hai avuto modo di conoscere Mina e Celentano?
Ho sentito Mina per telefono due o tre volte, non di più. Ci siamo divertiti, c’è stata empatia. - Raccontaci la genesi di “Ma che ci faccio qui”. Come è stata scelta per essere cantata e pubblicata in “Le migliori”?
Scrissi questo brano per Malika Ayane, ma colpì di più Caterina Caselli che non ha mai dimenticato di “lavorarlo” quando due anni dopo lo propone alla persona giusta al momento giusto. Mina. - Quanto e come sono cambiati musica e testo rispetto al provino da te proposto? Chi cantava nel provino?
Il testo originario era leggermente diverso e pensato per un interprete solo, quindi senza i botta e risposta che sono invece stati un’idea della vulcanica Signora Caselli. Poi nel provino a due voci cantavo io entrambi i ruoli, mi sono divertito come un bambino interpretando Mina, ma non ve la farò mai ascoltare. - L’arrangiamento del brano, a cura di Celso Valli, è fedele all’atmosfera che intendevi creare? Ti è piaciuto? Avresti apportato delle modifiche?
Il mio arrangiamento era diverso, una rumba modernizzata abbastanza accattivante, poi Adriano Celentano ha provato, assieme a Celso Valli, una strada molto particolare. Il reggae. Essendo io autore e produttore tendo a difendere le mie idee di arrangiamento ma devo dire che la loro scelta mi ha piacevolmente spiazzato. - Probabilmente, Mina e Celentano si sono divertiti ad aggiungere qualcosa, data l’ampia possibilità di “giocare” che permetteva il testo. Qual è stata a tua reazione al primo ascolto? Te l’aspettavi realizzata in questo modo?
Speravo proprio ci mettessero del loro. Sono stati però molto rispettosi del mio disegno e mi fa veramente piacere. - Che cosa pensi dei due artisti?
Mi sa che ho già risposto a questa domanda implicitamente sopra. - Parliamo un po’ di te; quali sono i tuoi gusti musicali? Un album e una canzone che tieni nel cuore?
Ho degli ascolti abbastanza esterofili e visto che non è una domanda facile a cui rispondere dico il primo album che ho comprato a 7 anni. “Bad” di Micheal Jackson. E’ stato il detonatore alla mia passione per la musica. Poi ovviamente ho passato diverse fasi. I Queen a 10 anni, Nirvana a 13, Red hot chili peppers a 16, solo in tarda età ho riscoperto la musica italiana di Mina, Celentano, Battisti, Battiato, De Andrè. Oggi ascolto molto pop, italiano e straniero. - Quali sono i tuoi prossimi progetti? Stai collaborando anche con altri artisti?
A breve uscirà il mio nuovo album, stiamo ultimando i mix. Ci sarebbero delle collaborazioni che mi piacerebbe fare, ma non è ancora il momento di pensarci. - Sogni nel cassetto?
Diventare il prossimo Celentano e duettare con Mina.
Lo staff di ACfans.it