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Celentano ha telefonato a Giletti, da qualche tempo sotto scorta

Adriano Celentano e Massimo Giletti

Un’estratto dall’intervista a Massimo Giletti, sul settimanale Oggi.

Massimo Giletti si racconta in esclusiva al settimanale Oggi. È in vacanza. La prima della sua vita sotto scorta armata. La destinazione, top secret, è un bellissimo luogo isolato della Sardegna. Dalla sua finestra scogliere, un mare che sfuma dal turchese all’acquamarina e una lancia dei Carabinieri. Tutto ha avuto inizio in primavera, quando un’inchiesta di Non è l’Arena ha rivelato lo scandalo delle scarcerazioni di detenuti in regime di 41 bis e Alta sicurezza per l’emergenza Covid. Giletti fa nomi e cognomi dei boss mandati ai domiciliari, sfodera le carte che dimostrano responsabilità e omissioni dello Stato, dà spazio ai commenti del magistrato antimafia Nino Di Matteo. L’11 maggio, durante l’ora d’aria, il boss mafioso Filippo Graviano viene intercettato mentre commenta così col compare ’ndraghetista Maurizio Barilari la trasmissione de La7: «Il ministro fa il suo lavoro e questi… Giletti e Di Matteo rompono la minchia». Nel codice mafioso, una minaccia chiarissima. Giletti, però, non viene avvertito dalle istituzioni. Che la mafia gli sta addosso, che la sua vita cambierà, lo scopre leggendo le intercettazioni del boss sul quotidiano La Repubblica. Il 13 luglio
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Almeno gli amici, li sente? «Gianni Minoli mi ha detto: “Ti aspetto in vacanza da me, quando vuoi”. Urbano Cairo, il mio editore, mi ha mostrato solidarietà assoluta. E l’altro giorno mi ha telefonato Adriano Celentano, raccontandomi che quando ricevette pressioni per le sue denunce televisive lui rispose, serafico: “Il massimo che possono fare è ammazzarmi, no?”»

Fabrizio

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