Marta Donà: “Da piccola facevo i compiti nel salotto di zio Celentano…”
Estratto da un’intervista di Elvira Serra a Marta Donà, manager di Marco Mengoni, Francesca Michielin, Alessandro Cattelan e Antonio Dikele Distefano, nel 2021 vinse da manager dei Maneskin l’Eurovision.
È nipote d’arte: sua zia è Claudia Mori. L’ha aiutata?
«Credo che questa parentela mi abbia agevolata soltanto per fare i primi tre mesi di stage a Milano dopo la triennale in Scienze della comunicazione, editoria e giornalismo presa a Verona».Sarà cresciuta a pane e musica.
«Per me zio Adriano (Celentano, ndr) era come zio Franco, assolutamente normale. Certo, quando andavamo con i miei fratelli a casa sua e stavamo lì per l’estate, con la nonna, il salotto era abbastanza grande per contenere il divano dove giocavamo o facevamo i compiti e più in là il computer con il microfono. Maturando, vedendo le persone che gli chiedevano le foto, ho realizzato chi fosse».A lei i compagni di classe non hanno mai chiesto l’autografo di suo zio?
«No, però rivendevo i suoi dischi con l’autografo che facevo io!».Ha mai assistito a un incontro memorabile?
«Capitava che mio zio incidesse con noi in casa, penso a Io non so parlar d’amore , Acqua e sale, che è un pezzo con Mina. Se devo scegliere un incontro, mi viene in mente il suo abbraccio con Gaber per un programma in tv. Soltanto dopo ho capito quanto fosse significativo per loro».
10/06/2023 – Corriere della Sera