«Nella toilette sketch noioso»
Asia Argento e Luisa Ranieri, già «muse» del Molleggiato in tv
ROMA — «Non capisco perché non si toglie gli occhiali, forse non vede bene con le luci dello studio, il pubblico ha bisogno di vederlo negli occhi», dice Luisa. «Io lo trovo in forma, un bell’uomo come sempre», aggiunge Asia. Luisa Ranieri e Asia Argento sono state le sue due ultime partner in tv. Non l’hanno più visto. Seguiamo il ritorno di Celentano con loro.
A Rockpolitik esplose la bellezza mediterranea di Luisa, aveva 30 anni e usciva dallo spot di «Anto’ fa caldo» e dal nudo d’autore in Eros, il film di Antonioni. Asia e il suo fascino sghembo, moderno, all’epoca tutta rotonda, era incinta nei giorni di «125 milioni di cazz…ate». «Me l’aspettavo che parlasse del nucleare, è un tema che gli è caro — dice Luisa— , invece mi ha completamente spiazzato la partenza, la mancanza della sigla. Ha cominciato mettendo in mezzo il povero Mogol». Celentano indossa una casacca a righe: «Trasgressivo a modo suo, per un uomo della sua età è moderno, fuori dagli schemi». Luisa, la scena delle barzellette nella toilette? «Dico la verità, non mi è piaciuta tanto, l’ho trovata un po’ noiosa». «Sì — interviene Asia — era debole ma stava con gli amici suoi, di quando era ragazzo. Lui è ancora lì, alla via Gluck».
Ogni tanto incespica nelle canzoni… «Adora l’errore — riprende Luisa —, ricordo quando nel suo programma stonai su “Maruzzella”: mi disse che era stata la mia migliore puntata». Entra Laura Chiatti: «Sta crescendo come attrice — commenta Luisa — ha una bella voce, mi piace quando canta». «In effetti mi sembra meglio quando canta. Mi è sembrata un po’ buttata, ha sculettato qui e là», commenta Asia. «Quando sermoneggia — osserva Luisa — mi fa sorridere. Sembra che tocchi temi desueti, antichi. E invece prendono». Con Mogol parla di velocità, non è il suo forte. «Si prende tempi che sono meravigliosamente assurdi. E’ l’unico che può permettersi di dimenticare quello che deve dire. Io sono una che si “appanica”: guardandolo, ho imparato che non bisogna mai andare nel panico». Asia: «I suoi sermoni mi sono sempre piaciuti, lui la pensa veramente così. Vive nel suo mondo. In studio decide tutto lui. Alle prove si metteva sulla sedia a dondolo e pensava… Nessuno osava disturbarlo. A volte si addormentava».
Valerio Cappelli
27/11/2007 – Corriere della Sera