«Non sarò un altro Beppe Grillo»
NEL CD INSULTI A COMUNI E ARCHITETTI
Celentano: «Show su Raiuno per lanciare l’album. In tv rischio tutto»
MILANO — Insulta gli amministratori comunali chiamandoli «porci», insulta gli architetti («La più grande sciagura») e tutti i complici del degrado ambientale. Questo per quanto riguarda l’album «Dormi amore la situazione non è buona» in uscita oggi. Se il disco è l’antipasto, che succederà nel buffet vero e proprio, cioè lo show televisivo in diretta a cui Adriano Celentano darà vita lunedì? «E lei pensa che io glielo dica?», scherza il Molleggiato.
Alla luce del passato, forse non lo sa neppure lui come si comporterà in «La situazione di mia sorella non è buona», dove «la sorella» del titolo è in realtà la Terra che si sta consumando. «Sbagliato— replica Celentano —. Sono preoccupato proprio perché lo so. Mi spiego: credo sarà la trasmissione più difficile mai fatta in tv. Contenuti a parte, è come un film in diretta… Tutti quelli che parteciperanno, io compreso, dovranno avere la memoria salda, sincronia perfetta. A farla bene occorreva un mese di riprese. Invece tutto si brucia il 26 sera. Sarà come scalare il K2 senza i chiodi sotto gli scarponi e puoi scivolare da un momento all’altro».
E allora chi glielo fa fare? «Per promuovere il disco senza andare in trasmissioni che non amo. Però c’è un rischio: se non ci sarà successo televisivo, ci sarà cattiva promozione». Non teme di diventare un altro Grillo? «No, lui è impostato su una strada diversa. Anche se poi molte idee combaciano». Nel disco c’è anche un inedito di Domenico Modugno, «Ragazzo del sud». Parla di una sparatoria fra poveri, poliziotti contro malviventi, costretti alle rispettive professioni dalla miseria. «Quando l’ho sentita quel che più mi ha colpito è stata la capacità di Mimmo di intuire tensioni sociali con trent’anni di anticipo». E di sociale, ma sull’ecologico anche «Aria… non sei più tu». «A Jovanotti abbiamo chiesto un testo che fosse un po’ la continuazione de “Il ragazzo della via Gluck” e lui ha avuto l’intuizione sull’aria inquinata su cui poi io ho inserito tutta una serie di invettive contro i responsabili maggiori che sono soprattutto i Comuni». E la canzone su Anna Magnani? «Brano molto sofisticato di Cerami su testo della Consoli. Non è un pezzo popolare, ma contribuisce a rendere vario il disco. Questa donna era la regina della spontaneità». E poi c’è Tricarico, un vero outsider. «Non c’è dubbio: provocatorio e surreale. È la canzone più originale. I pezzi forti dell’album sono “Hai bucato la mia vita” di Mogol-Bella, e “Dormi amore” al quale sono particolarmente affezionato».
Mario Luzzatto Fegiz
23/11/2007 – Corriere della Sera