Grande curiosità e tanto mistero per le prime due serate al Camploy da dove non è trapelato nulla
Lo show sarà in diretta su Canale 5
GIULIO BRUSATI
Cresce l’attesa per le prime due puntate di «Adrian», la serie animata ideata, scritta e diretta da Adriano Celentano, su Canale 5 in prima serata domani e dopodomani. I biglietti per le prime due serate «live» al Camploy, in vendita da venerdì mattina, sono andati esauriti in una manciata di minuti. C’è da dire che erano poche centinaia e costavano solo 12 euro, come andare al cinema, anche se quello del teatro di Veronetta non sarà solo la proiezione della serie d’animazione disegnata da Milo Manara e ideata dal Molleggiato. In questi giorni, infatti, continuano le selezioni delle comparse e le prove con Natalino Balasso, Nino Frassica e tutti gli altri attori coinvolti. Sulle prove e perfino sulle comparsate vige il riserbo più assoluto. Nell’epoca dei social e del cellulare ovunque, dal Camploy non trapela nulla: vietato fare foto, vietato fare video, vietato parlare di qualsiasi aspetto della produzione. E il divieto è esteso a tutti, dalla produzione alla security. Trapelano solo voci, come quella (falsa) di ieri che diceva: Celentano ha lasciato Verona per (inesistenti) dissapori. Una fake news, che però indica la tensione e le aspettative che circondano l’evento «Adrian». Intanto continuano in televisione e sui social i clip di anticipazione, trailer in cui l’eroe della graphic novel viene descritto come «italiano, 1,77, occhi castani, sguardo attento, bocca ripida, segni particolari: nessuno». Un bel tipo, muscoloso, che ammette senza problemi: «Come faccio girare le palle io, non le fa girare nessuno». È il protagonista di una storia ambientata in un futuro distopico dove regna il materialismo e possedere è l’unica religione: «Poi l’uomo disse: io ho; e nacque l’infelicità», dice la voce ieratica che annuncia in un altro clip la serie animata più attesa dell’anno. «Come lo troviamo uno che mandi in tilt il sistema?», si domandano in un altro trailer, prima di mostrare Adrian che prende le difese di una donna che sta per subire violenza. In questa città del futuro, dove la pioggia è costante e manca il sole (pensate a film tipo Blade Runner, a Mad Max e ad altre pellicole post apocalittiche) il protagonista è un giovane Celentano che fa l’orologiaio ma si ritrova a combattere – e non solo in modo pacifico, visto che fa arti marziali e impugna una pistola – contro un sistema dittatoriale. Come in tutto questo si innesti lo show che il Molleggiato sta provando al Camploy, resta da vedere. Il pugno fermo con il quale Celentano non lascia trapelare nulla da un teatro pieno di assistenti, guardie di sicurezza, addetti, aiuto registi, tecnici, autori, attori e comparse ha quasi del miracoloso. Lo show di domani al Camploy è così misterioso che ha fatto dubitare ad alcuni la presenza stessa di Celentano in cabina di regia, al Camploy, o sul palco le sere di domani e dopodomani. Ma come dice Adrian, «Finché mi cercano, vuol dire che non mi hanno trovato».
20/01/2019 – L’Arena.it