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“ADRIAN”, siamo al bivio finale. Torna il molleggiato o si chiude?

Adriano Celentano canta Pregherò nella terza puntata di Adrian

IL CASO. Resta pieno di dubbi il futuro dello show, soltanto nei prossimi giorni Mediaset comunicherà cosa intende fare. Al Camploy dal 9 marzo L’Altro Teatro e le compagnie amatoriali E Celentano, a sorpresa, potrebbe apparire nella prossima puntata.

di Giulio Brusati

Torna o non tornasse Celentano, «Adrian» non sparirà dai palinsesti. Diventa sempre più difficile, invece, la realizzazione del programma «Aspettando Adrian» che precedeva il film di animazione, in diretta da quel teatro Camploy che il 9 marzo torna nelle mani delle compagnie teatrali amatoriali e della rassegna L’Altro Teatro. Al «live» dal teatro di Veronetta, «saltata» la serata di domani, resta solo il 4 marzo e i giorni precedenti per le prove di un’eventuale show da mandare in onda. Il 4 febbraio, ultima puntata trasmessa da Verona, Celentano non era apparso ed era andato sul palco Max Tortora, imitandolo e cantando al posto del Mollegiato. Il giorno seguente era arrivato il comunicato di Mediaset: un «malanno di stagione», certificato da un medico, impediva al Molleggiato di partecipare alle due prossime puntate di «Aspettando Adrian», per «almeno due settimane». Così il fumetto è stato congelato, finché un secondo certificato medico avrebbe fatto slittare il programma di un’altra settimana.

MALANNO REALE. Nel frattempo, Celentano e Clauda Mori sono stati fotografati dal settimanale Oggi mentre uscivano da una clinica. Il malanno, dunque, non era una scusa per levare «Adrian» dai due lunedì occupati dal Commissario Montalbano ammazza-audience. Le ipotesi sul travagliato programma di Canale 5 sono così aumentate, mentre Geticket, il sito dove vengono messi in vendita i biglietti, continua a tenere aperto lo slot del 4 marzo.

ANCORA CAMPLOY? Mentre il certificato medico congelava il programma, la produzione di «Adrian» sondava la possibilità di ottenere una proroga del contratto con il Comune di Verona per il teatro. Nessuna richiesta formale, però, come conferma l’amministrazione. Si è valutata anche l’idea di convivere con le compagnie amatoriali e l’Altro Teatro, ma le difficoltà tecniche e le tempistiche avrebbero reso tutto ancora più complicato. Così «Adrian» dovrà lasciare il Camploy entro l’8 marzo. E da quel giorno si potrà valutare l’impatto della trasmissione sul quartiere e sulla città. L’azienda Movie People che si occupa dei cameramen al Camploy non sa nulla di un’eventuale disdetta in anticipo: riserbo assoluto, com’è sempre stato per tutte le professionalità impegnate nello show.Nei prossimi giorni – tra domani e mercoledì -Mediaset comunicherà cosa intende fare con «Adrian». Alcune voci riferiscono l’idea di Celentano: tornare in video dalla prossima puntata, per dare una spinta propulsiva al programma. Da parte di Mediaset non c’è alcuna intenzione di abbandonare il progetto, a quanto pare di capire. E in un’ottica di ascolti, la presenza di Adriano in carne ed ossa, magari mentre canta o monologa, è indispensabile per la riuscita del cartoon. E non è detto che non si ritorni al Camploy, magari tra qualche mese, quando il teatro tornerà ad essere deserto.

VALORE ARTISTICO. In un’epoca in cui prevale l’odio, soprattutto via social, Celentano, l’ultimo vero mito dello spettacolo italiano, appare un bersaglio così gigantesco da non poter essere mancato. Anche così si spiega l’accanimento verso «Adrian», un fuoco di fila, spesso da parte di chi non ha nemmeno visto il cartoon né ha mai seguito lo spettacolo dal Camploy. Una presa di posizione che ricorda quelle della critica al tempo di «Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì», il film del 1985 scritto, diretto, montato, musicato e interpretato da Celentano, un musical osteggiato, criticato, montato e rimontato, tagliato dalla censura (in Germania) e sbeffeggiato. Per essere celebrato oggi come un film di culto.

24/02/2019 – L’Arena

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