Anche Celentano aprirà la sua casa ai contadini poveri. Arriveranno in 10 mila per Terra Madre
di Rossella Verga
MILANO – Giovani contadini in arrivo da tutto il mondo per discutere, far volare le idee e persino cucinare con gli «scarti» della grande distribuzione cinquemila zuppe per i senzatetto in piazza del Cannone. La sfida di «Terra Madre Giovani-We feed the Planet», il maxi raduno in programma dal 3 al 6 ottobre nella città di Expo, con visita finale all’Esposizione, comincia con due clic sui siti dedicati all’evento (www.wefeedtheplanet.com, www.terramadregiovani.it).
I milanesi con il cuore in mano hanno la possibilità di scegliere. Pulsante numero uno, numero due o entrambi: «Dona ora» e «Ospita». La grande mobilitazione per garantire «il diritto al viaggio» a chi giunge dai posti più sperduti del mondo per confrontarsi su cibo e sprechi è partita e ieri è stata presentata a Palazzo Marino. Servono posti letto, donazioni grandi e piccole. «I contadini in Africa hanno un reddito medio di 40-50 euro al mese — ha spiegato il presidente di Slow Food, Carlo Petrini, l’anima dell’evento —. Per pagare il viaggio dovrebbero impegnare tutte le risorse di un anno. Dateci una mano perché possano venire».
Già in molti hanno annunciato che apriranno le loro case: il sindaco Giuliano Pisapia e alcuni assessori, Claudia Mori e Adriano Celentano, Antonio Albanese, Lella Costa, Ermanno Olmi, Philippe Daverio, Milly e Massimo Moratti che ospiteranno cinque contadini, Dario Fo ne accoglierà tre. Il Comune offre 500 posti, il Centro sportivo italiano (Csi) altri 200 e anche la Diocesi spalanca le porte con convinzione e la benedizione del cardinale. In prima fila anche la compagnia San Paolo e la Fondazione Cariplo. Ma Petrini, che con don Gino Rigoldi ha consumato le suole delle scarpe per raggiungere gli amici e spiegare lo spirito dell’evento, si rivolge oggi a tutti i milanesi: «Ospitate questi ragazzi, è la più bella esperienza che potete vivere in questo anno». I giovani di Terra Madre saranno preceduti da migliaia di statuette d’argilla prodotte a Napoli.
Spunteranno simbolicamente nei luoghi più improbabili. Riproducono gli agricoltori ed è la trovata pubblicitaria di Agostino Toscana, il direttore creativo di Saatchi & Saatchi, che ha sposato il progetto dal principio e ha studiato la campagna di crowdfunding . Piccoli produttori, pescatori, contadini si riuniranno al Forum di Assago con 10 mila persone e promuoveranno workshop in città. L’obiettivo: trovare insieme le soluzioni per nutrire il pianeta rispettando l’ambiente. «L’agricoltura familiare — ha sottolineato Petrini — è quella che sfama la maggior parte dei viventi e per questo va sostenuta. Che Milano si prepari a vedere la generosità di questi ragazzi che cucineranno 5.000 zuppe per i senzatetto, utilizzando prodotti scartati perché non hanno la calibratura giusta. Sarà la serata della “disco-soupe”. Chi si aspetta l’arrivo di contadini incolti rimarrà deluso: saranno giovani intellettuali figli di una modernità che cambia». Joris Lohman, rappresentante delle Rete giovani di Slow Food ha rilanciato: «È il momento di cambiare il futuro del cibo».
13/06/2015 – Corriere della Sera