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Annozero, quattro commissari Agcom: «Subito istruttoria su Celentano»

ROMA – Quattro commissari dell’Agcom, Antonio Martusciello, Stefano Mannoni, Roberto Napoli e Enzo Savarese hanno fatto richiesta agli uffici competenti di aprire con urgenza un’istruttoria sulla puntata di Annozero di ieri.

«In particolare – si legge in una nota – oggetto di accertamento, per presunta violazione delle norme sulla par condicio, è l’intervento di Adriano Celentano, nel corso del quale il cantante ha manifestamente espresso le proprie preferenze di voto in favore del candidato Giuliano Pisapia nel turno di ballottaggio che si svolgerà a Milano il 29 e 30 maggio, contravvenendo così all’esplicito divieto previsto dall’art. 5 comma 2 della legge 28/2000».

Lunedì scorso l’Autorità delle comunicazioni aveva multato Tg1, Tg2, Tg4, Tg5 e Studio aperto per le interviste al premier Silvio Berlusconi di venerdì sera. Tg1 e Tg4 erano già stati multati nei giorni precedenti. Il Garante per le comunicazioni giovedì ha poi richiamato anche il Tg3, chiedendo di dare subito spazio a un rappresentante del centrodestra dopo l’intervento in diretta di Antonio Di Pietro andato in onda lo stesso giorno delle contestate apparizioni del premier.

«E’ evidente che la richiesta di un’istruttoria sull’intervento di Adriano Celentano da parte degli esponenti berlusconiani dell’Agcom serve a fare da cassa di risonanza ai ridicoli esposti del Pdl. La
smettano di fare il gioco delle tre carte perché non sono credibili: i cittadini sanno che l’unica anomalia è il conflitto di interessi e l’invadenza mass mediatica del premier». Lo afferma il senatore Pancho
Pardi, Capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione di Vigilanza.

«Siamo di fronte ad interventi di chiara natura censoria, mossi da una forza politica che sta cercando di comprimere gli spazi di informazione e la libertà di espressione perchè si trova in manifesta difficoltà nei confronti dell’elettorato – dice Michele Santoro – Invito formalmente l’Agcom a non prestarsi a questa strumentalizzazione indegna, dopo che è già stata fatto oggetto di pressioni pesanti del Presidente del Consiglio nei confronti di Annozero ancora al vaglio della Magistratura». La finalità della legge sulla par condicio – fa notare Santoro citando articoli del provvedimento, «non è quella di impedire la manifestazione di opinioni politiche ma è quella di garantire parità di trattamento e imparzialità rispetto a tutti i soggetti politici». Il conduttore ricorda l’indicazione della Vigilanza a non confondere programmi di informazione con la comunicazione politica. «Nella nostra trasmissione di ieri – sottolinea – si è parlato delle elezioni di Milano perchè sono indubitabilmente l’argomento più trattato in tutti i giornali ed i telegiornali italiani. Si tengono normalmente nella televisione italiana (e si sono tenuti anche questa mattina) dibattiti tra esponenti politici che naturalmente manifestano le loro preferenze per la Moratti o per Pisapia senza che questi diano luogo ad interventi dell’Agcom».

Durante Annozero, spiega Santoro, «Adriano Celentano ha manifestato la sua preferenza per Pisapia in un libero contraddittorio con Maurizio Lupi, al quale è stato affidato il coordinamento della campagna elettorale a favore di Letizia Moratti. Lo aveva già fatto in un’altra occasione senza suscitare alcun intervento da parte dell’Agcom». Poi aggiunge che era presente anche il candidato a vicesindaco ed europarlamentare della Lega Nord Matteo Salvini: «Quindi Celentano ha dialogato con Lupi e con Salvini, che hanno apertamente manifestato le loro opinioni favorevoli all’elezione di Letizia Moratti». Ricorda che nel dibattito è intervenuto brevemente Bruno Tabacci, del Terzo Polo, «che ha confermato l’indicazione per la libertà di voto della sua formazione politica ma, sollecitato da Celentano, ha manifestato una personale inclinazione per Pisapia. Niki Vendola, presente in trasmissione, si è astenuto. Non si comprende come sarebbe stato possibile parlare dell’importanza politica delle elezioni di Milano senza manifestare preferenze di voto. E non si capisce quale legge impedisca di dedicare una trasmissione di approfondimento informativo alle elezioni di Milano. D’altra parte, perchè quelle precedenti non sono state impedite? E perchè le opinioni espresse nelle nostre precedenti puntate sono state ritenute legittime? Siamo di fronte ad interventi di chiara natura censoria, mossi da una forza politica che sta cercando di comprimere gli spazi di informazione e la libertà di espressione perchè si trova in manifesta difficoltà nei confronti dell’elettorato. Invito formalmente l’Agcom a non prestarsi a questa strumentalizzazione indegna, dopo che è già stata fatto oggetto di pressioni pesanti del presidente del Consiglio nei confronti di Annozero ancora al vaglio della magistratura».

27/05/2011 – Il Messaggero

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