“Nonostante tutto” è il suo disco d’esordio: prodotto da Davide Maggioni, l’album conta dieci brani dalle sonorità elettro-pop. Lui è stato uno dei primi a svegliarsi all’alba per andare a trovare Fiorello e gli amici dell’Edicola (cantando un breve estratto del pezzo sanremese). Antonio Maggio è uscito vincitore dalla contesa festivaliera, continua ad avere buoni risultati in giro per l’Italia (il 12 è stato a Rossano, provincia di Cosenza) e si mostra ancora molto umile e determinato, qualità fondamentali per fare bene questo mestiere. Ricorda la bella esperienza biennale con gli Aram Quartet, riconoscendo a Morgan un ruolo decisivo per la sua crescita artistica, apprezza parecchio la nuova scuola romana dei cantautori (da Fabi a Gazzè), ma ammette di avere un debole per quello che lui stesso considera “il numero uno assoluto“…
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Se avessi potuto inserire un duetto nell’album chi avresti scelto tra gli stranieri e tra gli italiani?
Dai vari Niccolò Fabi a Simone Cristicchi, Samuele Bersani, Max Gazzè, Jovanotti: io sono sempre stato dalla parte della musica d’autore, quella di qualità, che non si prende troppo sul serio, ma riesce comunque a lasciare un segno e, a modo suo, a dare un segnale. Per il resto, Celentano è il numero uno, lo amo alla follia e chi mi ha accostato a lui dopo il videoclip di “Mi servirebbe sapere” mi ha riempito di gioia. Sognare per qualche minuto non costa nulla.
(Ph. Glamour Studio)
13/05/2013 – Velvet Music Italia (velvetmusic.it)