Baudo non può criticare e Celentano sì?
La reazione dei giornali cattolici (“L’Osservatore Romano? e “Avvenire?) e di alcuni fogli ed esponenti della destra alle parole di Baudo sul silenzio del papa, dopo le drammatiche vicende catanesi, debbono farci riflettere. In definitiva più che di una critica si trattava di parole di rammarico da parte di un cattolico che a Catania è cresciuto e vissuto e che mantiene ancora con la città un forte legame. Un cretino, esponente di Forza Italia, ha chiesto di togliere a Baudo la conduzione di Sanremo. E “L’Osservatore?, auspicando che usufruisca di un anno sabbatico, sostanzialmente dice la stessa cosa. Nessuno vuole rubare al papa il suo mestiere ma – vale per tutti gli uomini che hanno un ruolo pubblico (e che ruolo!) e sono presenti tutti i giorni, in tutti i canali televisivi – è comprensibile che qualcuno faccia qualche osservazione su ciò che dice. E può farlo non solo un teologo, ma anche una persona che, come lui, usa la tv, e avverte un vuoto in un momento di emozioni e lo comunica a chi segue la trasmissione. Perché i giornali cattolici e la destra non chiesero di mettere fuori dalla tv Celentano quando lanciava messaggi, in contrasto con la legge dello Stato, sull’aborto, in sintonia col papa?
06/02/2007 – Il Riformista