Boeri: Celentano «maestro» di musica per i giovani
A questo Salone del Mobile faremo le prove generali per Expo 2015
Stiamo studiando come rivitalizzare la città con grandi artisti che di essa sono tessuto
Nel progetto culturale coinvolti anche Fo, Cerri e Intra
Movimento, azione, creazione, pensiero. La Milano immaginata da Boeri somiglia a quella fucina laboriosa ritratta da Luciano Bianciardi ne «La vita Agra». E così ieri, alla Fabbrica del Vapore (dove ha presentato la mostra di designer che si autoproducono, dell’associazione Misiad, curata da Alessandro Mendini) l’assessore alla Cultura ha annunciato novità in grande spolvero. Prima di tutto, lo sgombero dell’area del Ciak, alla fine dello spettacolo «Priscilla», a partire dalla fine del mese. E poi, sottovoce, una conferma attesa: «L’impegno di Celentano per Milano sta prendendo forma». Lo avevamo infatti lasciato nell’aria, qualche settimana fa, con inevitabile codazzo di polemiche: Joan Lui torna nella sua Milano con un impegno preciso per i giovani. Poi, più nulla, fino a ieri quando l’assessore ha confermato i progressi. «Diciamo che i compiti, più o meno, sono stati assegnati ai vari artisti coinvolti», ha detto Boeri, riferendosi appunto a Celentano, a Dario Fo, Rino Cerri e Enrico Intra. E Celentano che farà? «Tutto è ancora da definire – ha affermato l’assessore – ma lui si occuperà di musica per i giovani, una sorta di laboratorio dove sperimentare nuove forme espressive». Mistero al momento anche sul ruolo preciso di Celentano, che però dovrebbe essere di primissimo piano. «Mettiamola così – racconta l’architetto – tutto è nato da un’attenzione reciproca. Noi gli abbiamo chiesto un impegno preciso per quella che è la sua città e lui ha subito accettato con entusiasmo. Adesso ci stiamo lavorando. Per ora, pensiamo ad allargare gli spazi per i giovani. Ed ecco la decisione sul Ciak». «L’impegno – ragiona Boeri – è quello di creare una specie di polo multifunzionale. A cominciare dalla Fabbrica del Vapore, che vorremmo trasformare in un’area estesa e ricca». Sul Ciak, tempi serrati. «Lo spettacolo si conclude il 30 aprile e pensiamo già da subito di agire – dice l’assessore -. E penso che già l’anno prossimo si possa parlare di area nuova». Il modello c’è già ed è nella vicina Spagna: «Il Macello, il Matadero di Madrid – spiega – che da mattatoio è diventato un centro creativo di alto livello. Non solo laboratori ma anche spazi vivibili, con la grande piazza come vetrina. Ma sia chiaro: vogliamo incentivare la produzione, creare lavoro, opportunità. Ecco perché stiamo studiando come rivitalizzare la città con grandi artisti che di essa sono tessuto». Quel «patto del Mistero Buffo», potremmo chiamarlo (perché annunciato a sorpresa durante la presentazione della mostra di Dario Fo a Palazzo Reale). Ma adesso non c’è tempo da perdere, il Salone del Mobile, per l’assessore è una prova speciale. «Una settimana in cui si fanno le prove generali di Expo – conclude – accogliendo in Fiera e in città 500 mila visitatori».
Scorranese Roberta
17/04/2012 – Corriere della Sera