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Borghezio: su Saddam hanno deciso gli iracheni

«Sulla pena di morte di Saddam Hussein hanno deciso gli iracheni secondo la loro legge». Questa, in sintesi, è la replica di Mario Borghezio alla polemica sollevata da Adriano Celentano sul Corriere della Sera, nel quale attacca l’esponente leghista per le sue affermazioni sull’impiccagione dell’ex dittatore iracheno.
«Nella sua filippica contro la pena di morte Adriano Celentano cita, forse male informato, la posizione che ho espresso nella trasmissione televisiva “Buona Domenicaâ€? – afferma Borghezio -. Se infatti avesse ascoltato personalmente o comunque con più attenzione quelle dichiarazioni, saprebbe che ho attribuito al popolo iracheno il diritto di decidere, in piena libertà, sulla sorte del tiranno Saddam autore di terribili stragi di intere etnie. In tale ottica, per questo popolo che ha subito quelle violenze innominabili, l’uccisione del tiranno può essere considerata un fatto positivo ed edificante. L’ho detto e lo confermo».
«Perché, caro Adriano – ha continuato l’europarlamentare – per noi della Lega resta principio fondamentale ed irrinunciabile il riconoscimento ad ogni popolo del suo diritto ad autodeterminarsi, cioè a decidere sul proprio destino anche in barba ai diktat del pensiero unico mondialista che oggi condanna l’esecuzione di Saddam, così come ieri esaltava la turpe scena da “macelleria messicanaâ€? (Ferruccio Parri dixit) con cui vennero impiccati per i piedi, senza processo, e oltraggiati i corpi di Benito Mussolini e Claretta Petacci. Per gli iracheni quindi, caro Celentano, forse la pena di morte per Saddam è drammaticamente rock…».
Onorevole Borghezio, crede che Celentano abbia voluto innescare una battaglia politica?
«Celentano si è mobilitato in maniera eclatante a favore della campagna di Marco Pannella contro la pena di morte. Pannella è diventato l’uomo simbolo di una filosofia radicale che attacca istituzioni fondamentali come quelle della famiglia e interpreta una morale mondialista che vuole dare lezioni anche alle autorità religiose in nome di principi laici che vengono elevati a dogmi. È chiaro che da un punto di vista etico siamo tutti contrari alla pena di morte ma Pannella ha scelto un pessimo esempio nel condurre la propria battaglia. Saddam è stato uno spietato dittatore ai danni del suo popolo».
Ma perché quando il “Molleggiato� parla, è ascoltato come un “guru politico�?
«I poteri forti impongono le loro opinioni e lanciano campagne attraverso delle corazzate mediatiche come il Corriere della Sera e utilizzano personaggi noti che si rendono disponibili a interpretare certi ruoli. Tra l’altro, nel caso di Celentano le idee che ha espresso contrastano con la sua storia passata. Il “ragazzo della via Gluck� rappresentava una visione tradizionalista della vita e incarnava le persone comuni che sono l’antitesi dei poteri forti».
L’obiettivo era attaccare lei o la Lega?
«È chiaro che il colpo era sferrato alla Lega, una forza politica ma anche culturale che per molti è scomoda e che non vuole farsi inglobare nel pensiero dominante. Come dimostrano i 10 anni de laPadania, su una cosa non ci siamo mai sbagliati: bisogna essere sempre critici nei confronti del “pensiero unico�».

12/01/2007 – La Padania

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