Celentano, 80mila euro per 4 famiglie una commissione per assegnarli
L’artista ha mantenuto la promessa di dare in beneficienza 500mila euro. Bari tra le città selezionate: tante le telefonate arrivate in questi giorni al Comune per otteneregli aiuti
di FRANCESCO PETRUZZELLI
Adriano Celentano ha mantenuto la sua promessa. A distanza di due mesi dalla partecipazione, come ospite, al Festival di Sanremo, sono partiti i primi bonifici alle famiglie bisognose di 7 grandi città italiane, inclusa Bari. Nel capoluogo pugliese saranno 4 i nuclei familiari che si divideranno gli 80 mila euro donati dal cantautore milanese. Nella tesoreria comunale, al momento, non si registra alcun versamento ma, quasi sicuramente, sarà contabilizzato domani alla riapertura degli uffici.
In questi giorni sono tantissime le telefonate giunte ai Servizi Sociali del Comune da parte di famiglie che si definiscono disagiate. In molti chiedono di poter essere inseriti in un’apposita graduatoria che in realtà non c’è. Spetterà al sindaco Michele Emiliano decidere a chi destinare la cifra singola da 20 mila euro e probabilmente sarà costituita un’apposita commissione tecnica. Ma da più parti, per evitare quasi una ‘guerra tra poveri’, si chiede al primo cittadino di devolvere il denaro ad associazioni o a progetti riguardanti minori con problemi fisici e psichici.
“Oggi – si legge in un comunicato dello staff di Celentano – sono state espletate le formalità burocratiche, sono stati bonificati al notaio di Sanremo Marco Aveta i 500.000 euro destinati alle 25 famiglie che sono state individuate dai sindaci delle sette città prescelte, famiglie sconosciute a Celentano e che tali resteranno per lui e per tutti gli altri coinvolti nell’operazione benefica ed anche per le comunità locali. Il notaio provvederà quindi a inviare i bonifici come previsto ai sindaci di Roma, Napoli, Bari, Cagliari (20.000 euro a famiglia per un totale di 4 famiglie per città) e ai sindaci di Milano, Verona e Firenze (20.000 euro a famiglia per un totale di 3 famiglie per città)”. La condizione posta è che si tratti di nuclei familiari con bambini che si trovino in gravi difficoltà economiche.
19/04/2012 – La Repubblica