Celentano, brividi all’Arena: che emozioni su quel palco
«Sono molto contento di ricevere le chiavi della città, così entro nelle case di tutti i veronesi». Adriano Celentano venerdì scorso ha ricevuto dal sindaco Tosi le chiavi di Verona in segno di gratitudine per il successo dei due concerti all’Arena — quelli dello scorso 8 e 9 ottobre — nei quali era tornato a esibirsi dal vivo dopo 18 anni. Scherza ancora la moglie Claudia Mori: «Non siamo abituati ad avere le chiavi altrui. In genere Adriano è refrattario ai premi e alle celebrazioni. Ma i due concerti di Verona sono stati un successo clamoroso. Non solo a livello televisivo, con ascolti da Sanremo, da Mondiale di calcio. È stata tutta la città a trarne beneficio. L’aeroporto di Verona ha dovuto chiudere ai voli privati per il troppo traffico, dirottando gli aerei su altri scali. Tutto l’indotto per la città è stato importante». Da oggi arriva in edicola il dvd «Adriano Live» che racconta quell’evento, distribuito con il Corriere della Sera al prezzo di 14,90€ oltre il quotidiano e acquistabile per un mese. Insieme al dvd anche un libretto che racconta quella due giorni in immagini e parole. Un dvd che è il risultato di «RockEconomy», i concerti veronesi trasmessi da Canale 5 e visti da oltre 9 milioni di spettatori (a serata). La scenografia è un vecchio borgo, c’è l’osteria, un saponificio, le botteghe di una volta e l’immancabile bar con i tavolini. Si apre con «Svalutation» che racconta di come 36 anni sono passati invano perché lira o euro «la benzina ogni giorno costa sempre di più» fino a «Prisencolinensinainciusol», un rap ante litteram, pezzo precursore di modi e stili, 40 anni passati e nessuna ruga. In mezzo altre 20 canzoni, da «Mondo in mi 7ª» a «L’emozione non ha voce», da «La cumbia di chi cambia» a «L’arcobaleno», fino ai duetti con Morandi per «Scende la pioggia» e «Ti penso e cambia il mondo». Al momento del «Ragazzo della via Gluck» il boato fu impressionante. Anche per Claudia Mori quella è stata la canzone più emozionante: «Perché è un brano che racchiude la storia di Adriano. Ma anche perché credo racconti gli inizi di molti italiani e sia dunque per loro patrimonio comune. Lui era figlio di emigrati veri, venuti al Nord dalla Puglia con la valigia di cartone, poi certo non tutti hanno avuto la fortuna di Adriano. Mi sembra ancora una canzone molto moderna e attuale. Adriano era molto emozionato la prima sera, mi ha detto: “Mi sembrava di essere un toro nell’arena, un toro non da uccidere ma da abbracciare, eh”». Sui prossimi impegni del marito, Claudia Mori è poco meno che una tomba. Il prossimo concerto? «Molto prima di 18 anni». Quando sarà, non sarà probabilmente in Rai con cui i rapporti sono tesi, dopo che Viale Mazzini ha deciso di non trasmettere i due concerti del suo ritorno dal vivo: «Quello che è successo è molto grave, lui è stato fedele tutta la vita alla tv di Stato. La Rai poteva benissimo rifiutare di trasmettere un evento che noi avevamo offerto per primi a loro. Ma a Viale Mazzini l’hanno gestita malissimo, parlavano di ristrettezze economiche, ma lo davamo gratis, non dovevano pagare i diritti. Credo sia una cosa partita da Sanremo…», quando Celentano attaccò stampa cattolica e Consulta, e fece anche una lezione su Gesù. Pure con Sky i rapporti sono tesi, sarà il tribunale a decidere chi ha ragione su «Adrian», il cartone animato in 26 puntate scritte, dirette e prodotte da Celentano, disegni di Manara, testi di Cerami, musiche di Piovani. Una vertenza legata a ritardi nella consegna, proroghe e anticipi di denaro. Ma il progetto prosegue, assicura Claudia Mori: «È un progetto ambizioso e innovativo, ma noi stiamo andando comunque avanti». Quindi la frecciata a Sky: «Era un’idea che richiedeva tempo. Se non ci fossero stati produttori illuminati, tanti capolavori del cinema non si sarebbero visti. Non bisogna gestire queste cose da ragionieri». Il Grande Monologhista la prima sera a Verona era stato sulle sue. Niente sermoni. Ora Claudia Mori svela il retroscena: «La prima sera il monologo saltò per un problema ai «gobbi»: si sono spenti, è saltata la scaletta, lui se lo ricordava, ma non voleva sbagliare». Beh ora ci dica di cosa voleva parlare. Poco più loquace di un pesce, lo sa e ride: «Era su un tema politico sociale». Che magari verrà buono per la prossima volta. In conclusione? «A Verona non c’è niente che non sia venuto come voleva Adriano. Una solo cosa è andata storta: ha piovuto molto ed è sempre stato complicato fare le prove. La pioggia però non dipendeva dalla produzione». Non resiste alla battuta: «Ma Adriano si sta allenando perché cose così non succedano più…».
04/12/2012 – MentiInformatiche.com